ERC Starting Grant: doppio successo del Politecnico di Torino in Europa

Invertire la crisi della risorsa idrica ed esplorare le radici storiche delle attuali emergenze ambientali e di biodiversità: i due progetti dell’ateneo torinese finanziati dall’Unione Europea

Nuovo riconoscimento alla qualità della ricerca del Politecnico di Torino: le ricercatrici Marta Tuninetti del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI e Sofia Nannini del Dipartimento di Architettura e Design-DAD condurranno ricerche altamente innovative grazie al finanziamento ERC – European Research Council, un’iniziativa istituita nel 2007 per supportare progetti d’eccellenza, “altamente ambiziosi, pionieristici e non convenzionali”.

È stato infatti annunciato oggi il risultato della selezione per gli ERC Starting Grant, riconoscimento che si rivolge a leader emergenti della ricerca, con 2-7 anni di esperienza maturata dopo il conseguimento del dottorato, ai quali viene garantito un finanziamento fino a 1,5 milioni di euro per un totale di 5 anni di attività. 478 sono i progetti premiati in tutta Europa, 30 in Italia: tra questi, due verranno sviluppati nell’ateneo torinese, il progetto TIP-FRESH (Social Tipping Points in the Food System for Freshwater Sustainability) coordinato da Marta Tuninetti – che si aggiudica un finanziamento di 1.470.000 euro – e il progetto Animal Farm (An Architectural History of Intensive Animal Farming, 1570-1992) guidato da Sofia Nannini – che si aggiudica un finanziamento di 1.485.000 euro.

Dalla ricerca di soluzioni rapide per invertire la crisi della risorsa idrica all’esplorazione delle radici storiche delle attuali emergenze ambientali e di biodiversità: si tratta nello specifico di due progetti che, con approcci e metodologie differenti, offrono nuove prospettive per comprendere e affrontare le sfide del nostro tempo, il cambiamento climatico e il suo impatto sull’ambiente. Al centro, l’attenzione verso forme più sostenibili di consumo e gestione delle risorse e l’indagine storica del rapporto uomo-animale, per immaginare una relazione più rispettosa tra il territorio e le specie che lo abitano.

E allora, il progetto TIP-FRESH sperimenterà un approccio innovativo per affrontare il problema della scarsità idrica, conseguenza oggi visibile del sovrasfruttamento dei bacini idrografici per esigenze agricole: la conversione dei terreni all’agricoltura e l’aumento della domanda di irrigazione stanno infatti aggravando lo stress idrico e l’esaurimento delle falde acquifere, alterando al contempo il riciclo dell’umidità atmosferica fondamentale per la regolazione del clima e la stabilità del sistema terrestre. La proposta di ricerca è quindi di puntare su un’accelerazione della transizione del sistema alimentare verso diete più sostenibili, diete a basso consumo idrico già adottate in specifiche nicchie di mercato; il concetto chiave qui è rapidità nell’adozione di azioni virtuose per stimolare un cambiamento alimentare – individuale e collettivo – capace di innescare effetti a catena sulle reti commerciali internazionali e sui sistemi di produzione.

Per raggiungere l’obiettivo, il progetto si avvarrà di discipline diverse, dall’idrologia – per una comprensione più approfondita dell’impatto delle diete sui regimi di precipitazioni – alla matematica – per analizzare la storia del sistema alimentare a partire dai dati, e per capire come sono avvenuti i cambi più repentini delle abitudini alimentari negli ultimi decenni – e ancora alla sociologia e psicologia comportamentale, per investigare il ruolo delle scelte individuali e delle dinamiche collettive nell’accelerare la transizione alimentare.

Il progetto Animal Farm si propone invece come un’esplorazione multidisciplinare della storia dell’architettura con protagonisti gli animali da reddito: l’analisi prenderà infatti in esame gli spazi, gli edifici e le tecnologie costruttive utilizzate nell’ambito degli allevamenti, dalle ville e stalle rinascimentali alle attuali strutture per gli allevamenti intensivi, passando attraverso le costruzioni della zootecnia del Settecento-Ottocento.

Il lavoro di Nannini, che si pone in dialogo con altre discipline come la Storia della Medicina Veterinaria, la Storia del Lavoro e i cosiddetti “Critical Animal Studies”, si svilupperà lungo tre linee di indagine storica: le tipologie architettoniche, le tecnologie e i materiali utilizzati nella costruzione, e le istituzioni e gli attori e attrici che hanno contribuito alla creazione di tali strutture. Due sono gli obiettivi della ricerca: storicizzare un fenomeno del passato che rappresenta una chiave per la lettura del presente, e offrire quindi nuove visioni utili alla storia dell’architettura per analizzare fenomeni complessi. Dal punto di vista geografico verranno considerati i contesti nordamericani – Canada e Stati Uniti dove è nato il concetto di allevamento intensivo – e vari contesti europei – includendo anche Norditalia, Francia, Danimarca, Germania e Regno Unito.

“TIP-FRESH affronta la crisi idrica con un nuovo approccio, partendo dalle scelte alimentari – commenta Marta TuninettiIl progetto punta ad accelerare l’adozione di diete a basso impatto idrico tramite punti di svolta sociali (social tipping points): partendo dalle nicchie di consumatori virtuosi e mercati innovativi capiremo quali meccanismi sociali, psicologici e comportamentali possano accelerare l’adozione a larga scala di diete a basso impatto idrico e ambientale. Le nuove metodologie che metteremo a punto in questo progetto avanzeranno la discussione scientifica nel campo della socio-idrologia, fornendo al tempo stesso alla comunità non accademica soluzioni innovative per accelerare la transizione alimentare”.

“L’allevamento intensivo è una realtà indiscussa del nostro presente, che lascia tracce architettoniche evidenti e al tempo stesso nascoste nelle pieghe del territorio industriale – spiega Sofia NanniniIndagando l’evoluzione degli spazi per l’allevamento dall’età moderna a oggi, Animal Farm intende raccontare una storia dell’architettura al cui centro stanno gli animali e lo sbilanciato rapporto di potere umano-animale. Sono convinta che solo mettendo a fuoco questo fenomeno attraverso un’accurata indagine storica sia possibile capirne lo stato attuale e immaginare un futuro diverso e più etico”.

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