Pubblichiamo il commento dell’on. Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte:
L’aggressione subita a Collegno dal portiere, un ragazzo di 13 anni, ad opera del genitore di un ragazzo della squadra avversaria, è un episodio gravissimo ma bisogna essere molto ipocriti per mostrarci sorpresi. La predica sui valori sportivi, sulla lealtà e sul senso di comunità, sulla sana competizione, è stata già fatta ma non sposta di un millimetro la questione. La verità che tutti dobbiamo riconoscere è che molte famiglie caricano di aspettative l’attività sportiva dei propri figli. Per molti di loro lo sport ha smesso di essere un’attività salutista e ricreativa, da vivere nella spensieratezza dei loro anni, per diventare subito una competizione esasperata alla ricerca del successo e della fortuna economica. Una visione distorta, spesso incoraggiata da padri e madri che riversano sui figli aspettative fuori misura. E su questo terreno che poi si innescano episodi come quello di Collegno. Prima dei ragazzi, si dovrebbero rieducare le loro famiglie.
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