GIOVANI AUTORI

Benedetta Rigo
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Autunno in collina
Di colline sono i sogni,
con prati verdi e germogli.
E c’è anche la magia
delle foglie che diventano
gialle, rosse:
dai rami si son mosse.

C’è una canzone popolare piemontese che mi hanno insegnato i miei nonni dedicata a una madre che perde la figlia in un naufragio. La figlia stava cercando di raggiungere l’America. Si intitola “Mamma mia, dammi cento lire”.
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Nell’oceano sui bastimenti
Il Monferrato è
un santo venerato,
un padre obbedito,
un amante amato
e tra le impietose onde
di un religioso silenzio
abbandonato.

Dammi cento lire
che in America voglio andar
Una sacca di tela,
le mani nude
e la buona volontà:
null’altro
aveva Giovanni
con migliaia d’altri
sui bastimenti.
Pescatore che peschi i pesci,
la mia figlia vai tu a pescar?
Giovanni infine tornò
ad insegnare nelle scuole:
ebbe una lunga vita,
due figli e parole
di potenza inaudita.
Ma quanti non tornarono
mai più dall’oceano:
vite spezzate dall’acqua salata
e dal desiderio di lasciare
il Monferrato,
tanto odiato e tanto amato.
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Festa
Quando una festa non festeggia
rimane ancorata e mareggia
nelle conversazioni di circostanza
costrette in una danza:
arrivano conoscenti
– gli amici son pochi,
non certo venti –
che si scontrano come fiere
rinchiuse in sbarre vere.

La festa vuota è quella
dove le cianfrusaglie sono sovrane,
dove discutere del gioiello regalato
è l’argomento scontato.
“Io le ho preso una collana, tu?”
Chi rimane a lungo è senza indugio
il meno scaltro della banda,
poiché aspetta come un segugio
il taglio della torta, che non sia scialba!
Dopo è il momento di pacchi,
pacchetti, nastri e bustine:
un bracciale, una penna, una carta,
tutto è lecito per la scomparsa.
“Ciao, grazie, è stato bello!”
Fino al prossimo anno sei un invitato modello.
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