No alla sommossa in Valle di Susa

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

E’ proprio una guerriglia che simula una guerra civile quella che si è svolta  sabato  in valle di Susa. Essa non deve più ripetersi. Gli idranti non sono serviti neppure a spegnare i fuochi degli incendi. I no Tav e i rinforzi di violenti venuti da fuori hanno superato se’ stessi, bloccando more solito anche l’autostrada internazionale che ci collega con la Francia. Un paese civile non può tollerare queste violenze che attentano alla sicurezza dello Stato, ai beni pubblici e alla convivenza civile. Avevano ragione Caselli e Saluzzo nel definire reati gravi quelli commessi dai no tav e dai centri sociali che si esibiscono in Valle di Susa. Questa e’ associazione per delinquere e i sofismi dei legulei non sono più accettabili. Lo Stato deve reagire con fermezza, dimostrando il rispetto della legalità repubblicana che va  difesa senza incertezze e cedimenti. Esiste una nuova legge che in alcune parti può sembrare discutibile. Per i no Tav va applicata fino in fondo.  Il diritto di manifestare sancito dalla Costituzione  si riferisce a manifestazioni pacifiche. Quella di sabato ha rasentato la guerra civile, mescolando l’odio politico all’odio antisemita perché la bandiera dei no Tav era quella palestinese. Questi crogiuoli di rivolta vanno spenti con decisione. È necessario il  ripristino della legge perché solo sotto la legge ci puo’ essere libertà.

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1 Comment

  1. Caro prof Quaglieni, sono pienamente d’accordo con la tua posizione critica nei confronti della manifestazione violenta dei notav in Val di Susa. Manifestare pacificamente è democratico, ma qui i violenti (nostrani ed esteri) hanno ampiamente passato i limiti, dando sfogo ad intollerabili forme di estremismo. Hai ragione quando parli di prove di guerra civile: spero che i responsabili, per quanto travisati da mascherature, siano individuati e perseguiti, senza attenuanti, prima che ci scappi il morto (che sarebbe subiti un martire della causa, come successe con Baleno e la sua compagna tanti anni fa). Sempre che i magistrati sappiano fare il loro mestiere.

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