Roddi, da 500 anni legati alla famiglia Pico della Mirandola

Domenica 8 giugno 2025 l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha organizzato a Roddi (CN) una commemorazione del 500° anniversario del legame del Comune con la Nobile famiglia Pico della Mirandola.

Hanno concesso il patrocinio all’evento: il Consiglio Regionale del Piemonte, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Cuneo ed i Comuni di Roddi (CN), Maddaloni (CE) e Mirandola (MO).
Il 5 dicembre 1525 la Marchesa Anna d’Alençon, reggente al trono del Monferrato per il figlio il Marchese Bonifacio IV, per far fronte alle ingenti risorse economiche richieste dall’Imperatore dei Romani Carlo V ai feudatari che come lei avevano appoggiato il suo avversario il Re di Francia Francesco I, sconfitto nella Battaglia di Pavia, cedette il feudo e il Castello di Roddi, citato per la prima volta nel X secolo come casaforte di proprietà dell’Abbazia di San Pietro di Breme, a Giovanna Carafa, consorte di Gianfrancesco II Pico, Signore di Mirandola e Conte di Concordia, nonché nipote del celebre filosofo Giovanni Pico della Mirandola, dalla prodigiosa memoria.
La commemorazione di questo importante atto, che segnò la storia del Comune langarolo, è iniziata alle ore 11 con una Santa Messa celebrata da Don Massimo Scotto nella Chiesa Parrocchiale di Maria Vergine Assunta.


Successivamente i numerosi partecipanti e i gruppi storici hanno raggiunto in corteo il castello, dove nel Salone d’onore si è tenuta una solenne cerimonia, aperta dai discorsi di Roberto Davico, Sindaco di Roddi; Flavio Borgna, Sindaco di Cerreto Langhe; Silvia Molino, Assessore alla Cultura di Castelvecchio di Rocca Barbena (SV); Alessandra Arlorio, Assessore alle Politiche Giovanili di La Morra (CN); Christian Rocco, Consigliere di Novello (CN); Pierangela Castellengo, Consigliere di Alba (CN) e del Senatore Marco Perosino.
In modo particolare, il Sindaco di Cerretto Langhe nel suo intervento ha annunciato l’ingresso del suo Comune nell’ Associazione Siti storici Grimaldi di Monaco in Italia, reso possibile grazie alle ricerche storiche effettuate dallo scrivente, il quale, nella sua qualità di Vice Segretario Amministrativo Nazionale dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv nel 2025 con la sua consulenza ha permesso l’ingresso nella sopraccitata associazione legata ai Grimaldi anche dei Comuni di Novello e Zuccarello (SV).
Riccardo Corino, Presidente del Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba, insieme alla Dott.sa Laura Della Valle, Presidente dell’Associazione Culturale Premio Roddi, ha fatto scoprire al pubblico il legame tra Roddi e la Nobile famiglia Pico della Mirandola, iniziato, come sopraccitato, il 5 dicembre 1525, quando Giovanna Carafa, figlia di Giovanni Tommaso, Conte di Maddaloni e moglie del sopraccitato Gianfrancesco II Pico, acquistò con fondi propri il feudo dalla Marchesa reggente del Monferrato.


Nel 1533, Gianfrancesco II e il suo settimogenito Alberto vennero assassinati nel Castello di Mirandola dal nipote Galeotto II e così Giovanna Carafa insieme agli altri figli si trasferì a Roddi, dove morì il 4 agosto 1536. Suo figlio Paolo fu il primo Conte di Roddi; gli succedette la figlia Eleonora, avuta dalla seconda moglie Costanza Del Carretto di Millesimo, che sposò il nobile mantovano Ascanio Andreasi, dei Conti di Ripalta, portandogli in dote il feudo paterno. Il loro figlio Paolo ottenne il titolo marchionale e alla sua morte senza eredi nel 1630 i suoi beni passarono alla sorellastra Costanza Biandrate di San Giorgio, la quale aveva sposato Antonio Maria Tizzone, Conte di Desana.
Roddi diventò quindi feudo dei Tizzone, i quali dimoravano raramente nel maniero, preferendo alloggiare nel loro palazzo di Torino e nel Castello di Desana, dove era attiva una zecca. Nel 1675

Maria Camilla Tizzone sposò Francesco Filippo Della Chiesa, portandogli in dote Roddi. Il loro discendente Saverio cedette il maniero nel 1836 a Re Carlo Alberto, il cui figlio Re Vittorio Emanuele II lo alienò a sua volta al Regio Economato Generale Apostolico. Dal 2001 il castello è di proprietà del Comune.
Lo scrivente nel suo discorso ha illustrato il legame tra i Savoia e le tre dinastie che si succedettero per via ereditaria alla guida del Marchesato del Monferrato: gli Aleramici, che vi regnarono dalla sua fondazione nell’XI secolo fino al 1305, quando alla morte di Giovanni I, che dalla consorte Margherita di Savoia, figlia del Conte di Savoia Amedeo V non aveva avuto figli, il trono passò al nipote Teodoro I Paleologo, figlio di sua sorella Violante e dell’Imperatore di Bisanzio Andronico II; i Paleologi, i quali vi  regnarono dal 1305 fino al 1533, quando al decesso senza figli del Marchese Giangiorgio il trono andò al Duca Federico II Gonzaga di Mantova, che aveva sposato sua nipote Margherita Paleologa e i Gonzaga, i quali governarono queste terre con il loro ramo principale fino al 1627 e poi fino al 1708 con ramo cadetto dei “Nevers”.


Ha quindi preso la parola Manuela Massola, del “Filo della Memoria” de “Il Colibrì Aps” di Buttigliera Alta, la quale ha illustrato il legame tra Roddi e il suo paese, attraverso le nozze nel 1698 tra Carlo Giuseppe Antonio Della Chiesa e Delfina Carron di San Tommaso, figlia di Carlo Giuseppe Vittorio, terzo Marchese di San Tommaso e Conte di Buttigliera Alta. Manuela ha annunciato una sua scoperta storica: Gaspare Della Chiesa, Marchese di Roddi, rimasto vedovo di Seyssel d’Aix intorno al 1754, nel 1755 si risposò con Maria Maddalena Ruffino dei Conti Diano D’Alba e dalla loro unione nacquero tre figlie, tra le quali Luigia che nel 1781 sposò il Marchese Paolo Luigi Guasco di Bisio di Alessandria e fu madre di Enrichetta Guasco di Bisio, colei che nel 1806 impalmò Alessandro Carron, Marchese di San Tommaso e Conte di Buttigliera Alta.

Il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha conferito uno speciale attestato di benemerenza al Comune di Roddi e all’Associazione Culturale “Premio Roddi” e lo speciale attestato creato in occasione del Giubileo 2025 a Don Massimo Scotto e Don Renato Oggero Norchi.
L’Associazione Internazionale Regina Elena Odv è stata rappresentata dal Vice Segretario Nazionale Amministrativo, dal Fiduciario di Chivasso Silvano Borca con la consorte e dalla Dama Maria Vittoria Pelazza.
La giornata è stata impreziosita dalla presenza dei seguenti gruppi storici:
“La Corte del Conte Rosso” di Avigliana; “Conte Occelli” di Nichelino; “Il Filo della Memoria” de “Il Colibrì Aps” di Buttigliera Alta e “I Signori di Rivalba” di Castelnuovo Don Bosco.
Nel maniero di Roddi fino al 29 giugno sarà allestita la 32ª Esposizione del Maestro Francesco Paula Palumbo dal titolo: “Vintage 70s collection by Francesco Paula Palumbo at Roddi Castle” visitabile ogni sabato e domenica con orario continuato dalle 10 alle 19.

ANDREA CARNINO

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Primo concerto della Stagione 2025 dell’Orchestra Polledro, “Viaggio sinfonico nel ‘700 europeo”

Articolo Successivo

Le ragioni del pappagallo

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta