La Regione Piemonte comunica di avere raggiunto e superato con largo anticipo l’obiettivo prefissato di 50.000 prestazioni sanitarie aggiuntive svolte al di fuori del normale orario di servizio. A meno di quattro mesi dall’avvio del piano, il totale ha già superato quota 65.000.
«Con un mese di anticipo abbiamo raggiunto e superato abbondantemente le 50.000 prestazioni extra-orario, cioè la sera e nei fine settimana, arrivando alle oltre 65.000. Siamo soddisfatti della risposta da parte delle Aziende sanitarie, degli oltre 5.000 professionisti e operatori del comparto sanitario che hanno dato la loro disponibilità e dei cittadini che hanno apprezzato la novità e che hanno potuto effettuare visite ed esami nei fine settimana ed in orari serali», dichiarano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.
L’iniziativa, partita il 22 febbraio, ha coinvolto le aziende sanitarie piemontesi con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa, ampliando l’offerta di prestazioni in fasce orarie serali e durante i weekend.
«L’aver superato il tetto delle 65 mila prestazioni è un risultato straordinario certificato dall’apprezzamento di pazienti e portato come esempio a livello nazionale», aggiungono Cirio e Riboldi.
L’assessore Riboldi sottolinea come la riduzione delle liste d’attesa sia stata indicata come priorità ai direttori generali delle aziende sanitarie regionali, insieme all’equilibrio economico, considerato fondamentale per la sostenibilità del sistema. «La struttura dell’assessorato lavora ogni giorno, con le Aziende sanitarie, sul fronte del monitoraggio dei dati in tempo reale, con la Control room e il RUAS, Responsabile unico dell’assistenza sanitaria, figura di raccordo con l’Osservatorio nazionale. Siamo orgogliosi che la presidente Meloni ed il ministro Schillaci abbiano indicato il Piemonte come una delle Regioni più attive su questo fronte e rinnoviamo l’impegno per riportare la situazione sotto controllo», afferma.
L’impatto del piano è stato significativo: oltre 65.000 cittadini hanno potuto usufruire di visite e prestazioni che, altrimenti, avrebbero potuto subire lunghi tempi d’attesa o rinunce.
«I risultati ottenuti dalla sperimentazione, anche a livello di apprezzamento dei pazienti, ci inducono ora a un’attenta analisi delle prestazioni maggiormente critiche e lavorare su quelle. Per questo motivo sono già in corso interlocuzioni con i ministeri competenti per definire le forme di un rifinanziamento dell’iniziativa; che permetta non solo di proseguire ma anche di avviare azioni strutturate nel tempo. Questi sono fatti concreti, apprezzati a tutti i livelli: il resto sono polemiche inutili e propaganda», conclude Riboldi.
I numeri del piano delle prestazioni aggiuntive
Dal 22 febbraio al 25 maggio, le aziende sanitarie piemontesi hanno effettuato oltre 65.000 prestazioni in orari serali e nei fine settimana, nell’ambito del programma straordinario per il contenimento delle liste d’attesa.
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