Tutti pazzi per le immagini in stile Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, anche a Torino - Il Torinese

Tutti pazzi per le immagini in stile Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, anche a Torino

Torino si unisce alla tendenza globale delle immagini digitali ispirate ai capolavori di Hayao Miyazaki, ma non mancano le voci critiche di chi difende l’unicità dell’arte originale.

Il magico mondo dello Studio Ghibli sta vivendo una rinascita digitale, con paesaggi e personaggi reinterpretati attraverso l’intelligenza artificiale. Anche a Torino, creativi e appassionati stanno trasformando angoli della città in illustrazioni che sembrano uscite da Il mio vicino Totoro o La città incantata. Ma non tutti applaudono a questa tendenza: c’è chi la vede come una banalizzazione dell’arte di Miyazaki.

La polemica: rispetto per l’arte originale vs. creatività digitale

Accanto all’entusiasmo per le immagini generate dall’IA, si è sviluppato un acceso dibattito.

Puristi e fan storici dello Studio Ghibli criticano l’uso massiccio di strumenti come ChatGPT per emulare lo stile del maestro giapponese. “Miyazaki ha dedicato una vita a perfezionare il suo tratto, ogni suo fotogramma è un’opera d’arte unica. Ridurre tutto a un filtro o a un prompt è un insulto al suo lavoro”, commenta Laura, fondatrice di un cineclub torinese dedicato all’animazione giapponese.

Alcuni artisti locali concordano: “L’IA può essere uno strumento, ma non può sostituire la mano dell’uomo e l’emozione che nasce dal disegno tradizionale”, osserva Matteo, illustratore torinese che organizza workshop d’arte di acquerello.

D’altra parte, i sostenitori della tendenza ribattono che si tratta semplicemente di un nuovo modo di esprimere apprezzamento per Miyazaki. “Non vogliamo copiare, ma celebrare la sua estetica applicandola alla nostra realtà”, spiega Ginevra, studentessa di Belle Arti che ha creato una serie di ritratti Ghibli-style dei monumenti torinesi.

L’IA che ricrea l’estetica Ghibli (tra entusiasmo e critiche)

OpenAI ha implementato in ChatGPT un generatore di immagini capace di emulare lo stile Ghibli. Basta un prompt come “Crea un’immagine in stile Studio Ghibli di Torino con colline e tetti rossi” per ottenere risultati suggestivi.

Ma come sottolinea Fanpage, il rischio è l’omologazione: molti utenti finiscono per generare immagini molto simili, perdendo l’unicità che caratterizza i veri film di Miyazaki.

Torinesi divisi tra magia digitale e tradizione

Caffè artistici, account Instagram dedicati e non solo, stanno nascendo in città, con artisti locali che sperimentano queste tecnologie per creare opere ibride tra fotografia e animazione. “È un modo per evadere dalla routine e vedere la città con occhi nuovi”, racconta una giovane graphic designer torinese.

Insomma, la febbre Ghibli non accenna a placarsi, e Torino dimostra ancora una volta di essere una città capace di abbracciare le tendenze più creative.

Chissà che Miyazaki, un giorno, non decida di ambientare proprio qui il suo prossimo capolavoro.

“Il punto non è scegliere tra tradizione e innovazione, ma trovare un equilibrio”, riflette Sofia, docente di Storia dell’Arte. “Miyazaki stesso ha sempre sperimentato con nuove tecniche. Forse l’importante è che questa passione porti le persone ad avvicinarsi davvero alla sua poetica, oltre i filtri”.

Provare sì, ma con consapevolezza

Per chi vuole cimentarsi senza scadere nella ripetitività, gli esperti suggeriscono:

  • Studiare l’arte originale (libri, making-of, mostre)

  • Usare l’IA come spunto, ma aggiungere un tocco personale

  • Evitare la commercializzazione delle immagini, per rispetto del copyright

Insomma, mentre Torino si popola di Ghibli-style e creature digitali, la discussione resta aperta. Una cosa è certa: l’amore per Miyazaki unisce tutti, pur nelle diverse visioni. E forse, in questo dialogo tra antico e nuovo, si nasconde un po’ della stessa magia che rende speciali i suoi film.

Voi da che parte state? Tradizione o innovazione?

CRISTINA TAVERNITI

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