Ennesima denuncia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario del Piemonte Vicente Santilli: “Due telefoni cellulari e diversi accessori elettronici sono stati rinvenuti nella serata di martedì 29 aprile 2025 all’interno della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, durante una perquisizione straordinaria disposta dalla Direzione dell’istituto. L’operazione, condotta dagli agenti di Polizia Penitenziaria nel reparto “Alta Sicurezza” del padiglione A ha portato alla luce un primo dispositivo, uno smartphone, nascosto all’interno degli slip di un detenuto italiano. Nella stessa cella, a seguito di un’ulteriore ispezione, è stato rinvenuto anche un microtelefono, insieme a due cavi per la ricarica e un alimentatore”.
“Il ritrovamento”, prosegue, “conferma ancora una volta la gravità del fenomeno legato all’introduzione illecita di dispositivi elettronici nelle carceri italiane, spesso utilizzati per eludere i controlli penitenziari e comunicare con l’esterno, anche per fini illeciti”. Per il sindacalista, si tratta di “Una situazione già critica, che rischia di diventare ancor più complessa con l’annunciata introduzione degli incontri intimi in carcere, prevista in spazi non ancora idonei e senza un chiaro protocollo sanitario e di sicurezza”.
Il SAPPe, sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, ha più volte denunciato come simili episodi siano ormai quotidiani, e come la sola professionalità del personale non sia più sufficiente a contrastare in modo strutturale un fenomeno che richiede interventi tecnologici urgenti, bonifiche ambientali regolari e un adeguato potenziamento dell’organico, conclude Santilli.
“Un plauso va a tutto il personale di polizia penitenziaria che con abnegazione e grande professionalità, é riuscito, ancora una volta, ad esaltare la presenza dello Stato in Istituto”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il quale si augura “che almeno questa volta il minuzioso lavoro della Polizia Penitenziaria possa essere rispettato e valorizzato come merita, applicando nei confronti del detenuto possessore del dispositivo telefonico i dovuti e necessari provvedimenti conseguenziali”. Sollecita urgenti e rapidi interventi a favore del personale in servizio nel carcere di Torino, ricordando che “nel triennio 2022/2024 sono stati sequestrati dalla Polizia Penitenziaria, nelle carceri italiane, circa 5.000 telefonini (4.931, per la precisione). Servono fatti concreti, nello specifico, senza però dimenticare che sulla questione detentiva minorile va fatta una riflessione più approfondita, che porti a non avere più maggiorenni tra i detenuti. Non possiamo più permetterci che episodi di questo tipo diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è a rischio”, conclude il leader nazionale del SAPPE.
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