Per la prima volta all’interno della casa circondariale “Lorusso e Cutugno” lunedì 10 marzo, per l’adattamento di Vittorio Sabadin
Per la prima volta il Teatro Regio va in scena all’interno di un penitenziario, la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, lunedì 10 marzoalle ore 16.30, con una rappresentazione speciale di Rigoletto in una versione curata da Vittorio Sabadin. Un’iniziativa che mira a promuovere la partecipazione e il dialogo tra dentro e fuori, attraverso la cultura. Il teatro si fa ponte tra la del comunità penitenziaria e la società civile, dimostrando come la bellezza e l’arte possano migliorare la qualità della vita anche nei contesti più difficili. Questo progetto rappresenta un primo passo, un progetto pilota che il Regio auspica possa ampliarsi nel tempo. Si realizza in sinergia con la Fondazione Compagnia di San Paolo, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e con la casa circondariale torinese nel solco del più ampio progetto nazionale “Per aspera ad astra – come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”.
“Assisterò a questa prima del Regio con particolare piacere – dichiara il Sindaco e Presidente della Fondazione Teatro Regio Stefano Lo Russo – perché credo davvero che rappresenti un’idea di città che come amministrazione abbiamo in mente. Una città in cui la cultura deve svolgere un ruolo di primo piano e accessibile a tutti e a tutte. Questa iniziativa ha un valore davvero speciale perché è l’occasione per ribadire che il carcere deve avere un ruolo di educazione e riabilitazione, oltre che di semplice punizione, mettendo al primo piano l’importanza e il rispetto per le persone che non devono mai essere persi di vista. Un ringraziamento va alla Fondazione Compagnia di San Paolo e a tutte le persone del Teatro Regio e Teatro Stabile e quelle detenute che hanno lavorato alla rappresentazione, che è già un successo prim’ancora che si apra il sipario”.
Rigoletto andrà in scena lunedì 10 marzo, alle ore 16.30, presso il teatro della casa circondariale “Lorusso e Cutugno” contestualmente alle recite in teatro, che hanno fatto registrare il tutto esaurito, e al termine delle recite dedicate al pubblico delle scuole del 6 e 7 marzo. Questa nuova produzione del Regio, tratta dal melodramma Rigoletto di Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, basata sul dramma “Le Roi s’amuse” di Victor Hugo, va in scena in una versione a cura di Vittorio Sabadin. Gli interpreti sono tutti artisti del Regio Ensemble: Janusz Nosek, nei panni di Rigoletto, Albina Tonkikh, nei panni di Gilda, Daniel Umbelino, nelle vesti del Duca di Mantova, Sipho Kazi Molteno, nei panni di Maddalena e Tyler Zimmerman che interpreta Sparafucile e il Conte di Monterone. Nel cast anche l’attrice Chiara Buratti. La direzione musicale è l’accompagnamento al pianoforte sono affidate al maestro Giulio Laguzzi, la regia a Riccardo Fracchia, le scene a Susi Ricauda Aimonino e i costumi a Laura Viglione.
Oltre alla rappresentazione, il progetto assume una forte valenza sociale grazie al coinvolgimento diretto della comunità carceraria. I detenuti hanno costruito le scenografie realizzando praticabili, sgabelli, pedane e oggetti in scena in legno e dipingendo i periacti. Uno spettacolo che diventa anche esperienza capace di unire formazione e partecipazione attiva.
Mara Martellotta
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