Pubblichiamo un intervento del Segretario Generale Provinciale del Siulp di Torino Eugenio Bravo sul tema degli episodi di violenza contro le forze dell’ordine che si sono verificati anche nei giorni scorsi a Torino
È sempre lo stesso copione che si ripete, per le forze dell’ordine non c’è pace, né nelle piazze cittadine durante le manifestazioni o iniziative pubbliche né nelle Val di Susa a Chiomonte a difesa della TAV dove, anche nella notte di Capodanno, i poliziotti sono stati bersagliati da pericolosi petardi a cui sono stati legati chiodi con il nastro adesivo, col chiaro intento di ferire gravemente i poliziotti e bombe carta.
Non basta contenere: serve una risposta decisa e definitiva a chi si ostina a sfidare lo Stato e le sue leggi.
Non c’è più spazio per l’indifferenza o per la tolleranza verso questa violenza sistematica. Basta chiacchiere, servono soluzioni immediate. Gli attacchi di violenti facinorosi – italiani o stranieri che siano – seguono uno schema consolidato: colpire le forze dell’ordine con una violenza inaudita nella speranza di mandarli al pronto soccorso. È inaccettabile.
In un Paese che si vanta di essere uno stato di diritto, assistiamo invece al paradosso pericoloso del monopolio della forza da parte di chi agisce nell’impunità. Le denunce non bastano. I processi, se mai arrivano a termine, non portano a conseguenze tangibili: molto spesso nessun giorno di carcere, nessun risarcimento, nessun lavoro utile a riparare i danni inflitti alla società e alle stesse forze dell’ordine.
Il bilancio è chiaro: distruzione, feriti, risorse pubbliche sprecate e una percezione di insicurezza crescente. Con l’inizio di questo nuovo anno, le prospettive sono tragicamente negative. Le chiacchiere stanno a zero. I partiti politici devono smettere di litigare e prendere finalmente decisioni concrete all’unisono per tutelare le forze dell’ordine, pilastro dello stato di diritto e della democrazia.
Il limite è stato superato da molto tempo. Serve agire adesso, senza ulteriori ritardi o promesse vuote. Il Paese non può permettersi di abbandonare chi rischia la vita ogni giorno per difendere la sicurezza di tutti.