Alle aziende pubbliche e private del Piemonte mancano centinaia di autisti, ma la Giunta Cirio respinge la proposta di avviare un prestito d’onore per finanziare le patenti.
30.12.2024 – Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è il grande problema del mercato del lavoro piemontese. Un mercato che ad oggi esclude quasi 120.000 NEET (giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano) e che necessiterebbe di 180.000 donne occupate in più per pareggiare il tasso di occupazione maschile.
Le opportunità di lavoro ci sono, ma spesso le persone inoccupate o disoccupate non sono in condizione di coglierle.
Un esempio lampante è quello degli autisti.
Infatti, è ormai endemica la carenza di queste figure professionali, con ricadute negative su tutta la filiera della logistica e dei trasporti, nonché sul consumatore finale. C’è un’evidente difficoltà a garantire il ricambio generazionale, se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stima che negli ultimi 10 anni l’offerta di autisti in Italia è diminuita di 180.000 unità e solo 25.000 delle 775.000 patenti CQC sono intestate a giovani. Il 45,8% degli autisti, inoltre, ha più di 50 anni e solo il 18,1% ha meno di 40 anni.
Oltre al disinteresse per la professione di autista, ritenuta troppo faticosa, incide anche la spesa economica per il conseguimento delle qualifiche, che si aggira intorno a 3.000/4.000 euro per le patenti base.
Per questa ragione, ho proposto alla Giunta Cirio, con un emendamento alla variazione del bilancio 2024 della Regione, di istituire in via sperimentale un prestito d’onore regionale per finanziare i corsi per la patente degli aspiranti autisti, specie se di età inferiore ai 29 anni. Un “Progetto Patenti”, come quello già realizzato nel 2021, grazie alla collaborazione tra Agenzia Piemonte Lavoro, Comune di Venaria e Gruppo Vergero, che consentì la selezione, formazione ed assunzione di 1 autista. Veniva finanziata la patente, con successivo ingresso in azienda. In questo caso il progetto era finanziato dal Gruppo Vergero, mentre il mio emendamento proponeva un finanziamento regionale di 500.000 euro, su ciascuna annualità nel 2024, 2025 e 2026.
Il costo della patente non può essere finanziato con il Fondo Sociale Europeo e coi canali classici della formazione professionale, perché si tratta di formazione obbligatoria finalizzata al conseguimento di un titolo abilitante.
Anche il Consiglio Comunale di Torino, qualche giorno fa, ha approvato due proposte volte a facilitare l’acquisizione di autisti da parte di GTT: l’istituzione di una sorta di “prestito d’onore” per la patente professionale e la costituzione di un fondo, anche con il concorso della Regione, per consentire a GTT di coprire l’intero costo del corso di guida, oltre alla promozione di percorsi di accompagnamento al lavoro in collaborazione con la Fondazione Operti, rivolti a donne e migranti disponibili ad acquisire la patente D e la certificazione CQC.
Nonostante l’elevata richiesta di personale da parte delle aziende di autotrasporto, l’ottimo potenziale occupazionale del prestito d’onore per il conseguimento delle patenti e l’impatto minimo sul bilancio regionale, il mio emendamento è stato bocciato.
Presto arriverà in Consiglio regionale il bilancio di previsione 2025 e capiremo se il respingimento della mia proposta è dovuto alle ormai evidenti difficoltà finanziarie della Regione (emerse plasticamente dopo la sentenza della Corte costituzionale del maggio scorso che ha imposto una impegnativa rimodulazione della restituzione dei fondi alla sanità) o alla miopia politica di una Giunta che non interviene correttamente sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
I nuovi autisti troverebbe immediatamente lavoro: si faccia tutto il possibile per formarli!
Monica CANALIS – consigliera regionale PD
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