Dal mondo fantasioso di “Peter Pan” alle musiche del “Lago dei cigni” al talento di Amy Winehouse

Sui palcoscenici di Alfieri e Gioiello

 

Grande ritorno – all’Alfieri dal 7 al 10 novembre – di uno dei musical più amati dal pubblico: “Peter Pan – Il Musical” è pronto ad accompagnare nuovamente i suoi spettatori in un entusiasmante viaggio verso l’isola-che-non-c’è. Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie, con la regia di Maurizio Colombi e una colonna sonora d’eccellenza firmata da Edoardo Bennato, lo spettacolo vede soprattutto il ritorno in scena del Capitan Uncino originale, ovvero Claudio Castrogiovanni, talentuoso attore che già nel 2006 aveva affascinato il pubblico per la sua interpretazione ironica e trascinante. Al suo fianco, a dare viso e voce al bambino che non voleva crescere sarà il giovane performer Luca Nencetti, Martha Rossi tornerà in scena nel ruolo della dolce Wendy, Renato Converso quale goffo e simpatico Spugna, Raffaella Alterio e Laura Fiorini nei panni dei fratelli del protagonista. Attorno a loro, nove strepitosi attori/cantanti/ ballerini che animano il mondo fatato di Peter Pan.

Cuore pulsante dello spettacolo la colonna sonora, uno straordinario viaggio in musica nel mondo fantastico di Peter Pan, con alcune tra le più famose canzoni di Edoardo Bennato tratte dall’album del 1980 “Sono solo canzonette” affiancate tra le altre da “Il rock di Capitano Uncino”, “La fata” e “Viva la mamma”, sino alla celeberrima “L’isola che non c’è” e ad uno splendido inedito che è “Che paura che fa Capitan Uncino”. Fantasia e divertimento, colori e canzoni per uno spettacolo che è pronto a far rivivere la magia dell’infanzia e il mondo dell’avventura senza tempo anche con i tanti effetti speciali come il volo del protagonista, l’utilizzo di tecnologie laser per il personaggio di Trilly, le imponenti scenografie che trasporteranno magicamente gli attori dalla cameretta di Wendy al rifugio dei Bambini Sperduti. Repliche giovedì 7 e venerdì 8 ore 20,45, sabato 9 ore 15,30 e 20,45, domenica 10 ore 15,30.

Ancora all’Alfieri, in prima nazionale, dal 14 al 17 novembre, una eccezionale produzione Fabrizio Di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company con la regia e le coreografie di Luciano Cannito, musiche di Pëtr Čaikovskij da Marius Petipa. “Il lago dei cigni” è il titolo di balletto più rappresentato al mondo, una storia d’amore, tradimento e trionfo del bene sul male, su una delle partiture musicali più belle mai scritte. Una versione dove per la prima volta nella storia del balletto classico l’Intelligenza Artificiale sarà utilizzata per ricreare il mondo immaginifico del Principe Sigfrid e della sua amata Odette, dando modo allo spettatore di scoprire come si siano potute elaborare le informazioni universalmente condivise per riprodurre il castello, il bosco e il lago più famosi della danza classica di ogni tempo. L’edizione del “Lago” che debutterà all’Alfieri si avvale della partecipazione di artisti ospiti internazionali del Berlin Staatsballet. Orari: giovedì e venerdì ore 20,45, sabato ore 19,30 e domenica ore 15,30.

Sul palcoscenico del Gioiello, drammaturgia di Tato Russo, scene e regia di Livio Galassi, titolo “Un letto per due” ovvero a elencare “la storia di un matrimonio, tra gioie e dolori, speranze e rimpianti” (sabato 9 ore 19,30 e domenica 10 ore 16). Interpreti Riccardo Polizzy Carbonelli e Marina Lorenzi, già coppia consolidata nella vita reale, lui acclamato ‘cattivo’ di “Un posto al sole”, mettono in scena la storia di Riccardo e Marina, il cui matrimonio dopo 35 anni è forse alla fine, tra difficoltà e tribolazioni, speranze e delusioni, gioie e ripensamenti, contraddizioni ed emozioni. Lui è un marito dolce e disincantato infedele seppur ancora innamorato di lei, lei una moglie premurosa e disattenta, feroce e disperata allo stesso tempo. Unica ambientazione la loro camera da letto, un grande letto centrale a scandire in movimenti rotatori da un quadro scenico all’altro la vita serena e imprevista di Marina e Riccardo, ogni atto pensato e rivisto attraverso i vari momenti di una vita a due, dal fidanzamento felice alla nascita del primo figlio, il successo di lui come scrittore alla sua relazione extraconiugale, dal matrimonio della figlia al dolore per la salute del figlio maschio.

Con la regia di Daniele Salvo, Melania Giglio compone e interpreta “L’amore è un gioco a perdere” ovvero le tappe umane e musicali più significative di Amy Winehouse, incredibile voce e talento straordinario. Talento fragile, votato all’autodistruzione. “Amy odiava essere famosa. Non accettava la fama, che era come una prigione. Cercava di sottrarsi a tutto quello che la fama comportava. Desiderava trovare un modo di fuggire. Nella vita conta solo essere felici e l’amore. Più di ogni altra cosa voleva una famiglia, essere moglie e desiderare dei figli. Tutto quello che desiderava era la normalità”, sottolinea l’attrice. Lo spettacolo, che vede anche l’apporto di Marco Imparato e Lorenzo Patella (autori degli arrangiamenti musicali), andrà in scena al Gioiello mercoledì 13 novembre alle 21.

Stesso luogo, sabato 16 novembre (ore 19,30) e domenica 17 (ore 16), “La felicità” scritto da Eric Assous, con Gianfelice Imparato (che ne cura anche la regia) e Alessandra D’Ambrosi. La storia di Luisa e Alessandro, non più giovani, dopo il loro primo incontro hanno passato la notte insieme. Al risveglio si trovano ad affrontare le tipiche insicurezze di chi non sa se la loro prima colazione sia l’inizio di un rituale che condivideranno nel tempo o l’epilogo di un incontro casuale. L’amore dopo gli “anta”, in un susseguirsi di bugie, colpi di scena e situazioni paradossali, descritto e assaporato in una pièce estremamente divertente.

Nelle immagini: un momento di “Peter Pan” (foto di Chiara Lucarelli), “Un letto per due” eMelania Giglio e Marco Imparato nel ritratto di Amy Winehouse.

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