Al Baretti, dal 10 al 13 ottobre
Arriva nella sala del teatro Baretti, dal 10 al 13 ottobre prossimo, “La nueva ola 2024”, 17° Festival del cinema spagnolo e latinoamericano diretto da Iris Martin-Peralta e Federico Sartori, nove titoli in cui trovano posto due prime italiane e tre anteprime, inaugurazione con ospite d’eccezione Fele Martinez, già attore di Pedro Almodòvar nella “Mala educaciòn”, che oggi è protagonista della commedia brillante “Bajo terapia” di Gerardo Herrero, vincitore quale miglior produttore dell’Oscar per “Il segreto dei suoi occhi”. Tre coppie in terapia sono convocate in studio dalla psicoanalista per un gioco di buste che contengono istruzioni su cosa debbono fare, sei personaggi interpretati da stelle del più recente cinema ispanico che portano alla luce i mille problemi della loro quotidianità, la cura dei figli concepita in modi diversi, le attività e i doveri domestici, il denaro e la gelosia, il sesso immancabile nella vita di coppia. Il film ha vinto il Premio Platino come Miglior Commedia iberoamericana del 2024.
In un panorama cinematografico aperto pressoché esclusivamente alla figura di Almodòvar – atteso ad inizio dicembre l’ultimo “La porta accanto”, Leone d’oro a Venezia, non soltanto capolavoro di scrittura e di regia ma graziato pure dalla presenza di due attrici come Julianne Moore e Tilda Swinton – e che lascia al cinema sudamericano più ampie strade aperte, sarà interessante avvicinarsi a tematiche e a storie che nell’occasione facciano conoscere nomi nuovi e decisamente poco o nulla frequentati. Paloma Zapata porta “La Singla”, il racconto di Antonia Singla che, nata poverissima nelle baracche della Barceloneta nei primi anni Cinquanta e affetta da sordità, fece sua l’arte del flamenco, esibendosi anche all’Olympia parigino ed entusiasmando artisti come Dalì. Scomparve inspiegabilmente alla fine degli anni Settanta e il film cerca di dare una spiegazione a quel mistero. Ad Almodòvar è dedicato da Catherine Ulmer “Lo sguardo insolente”, titolo appropriato per un autore anticonformista per eccellenza, confrontandosi tra il dramma e la commedia agli aspetti più diversi della vita, con colori e ombre, senza tabù, “in una Spagna che ha finalmente fatto pace con il proprio passato, il nativo della Mancia incarna tutte quelle generazioni che sanno quanto sia importante ricordare e proteggere a tutti i costi questa insolenza artistica.”
Di provenienza latino americana “Yana-Wara”, opera postuma del peruviano Oscar Catacora, portata a termine dallo zio Tito, un thriller impregnato di realismo magico che guarda in maniera unica e importante alle tradizioni millenaria delle comunità andine degli Aymara, tra cultura e spiritualità. “La mesita del comedor” (Il tavolino di vetro), film pluripremiato di Caye Casas, annovera black humour e tragedia domestica, una storia tutta al femminile è “Las hijas”, opera prima firmata da Kattia Zùniga accolta con particolare favore, emozionante ritratto di adolescenti in viaggio dalla Costa Rica a Panama alla ricerca del padre. Ancora un’opera prima, anch’essa pluripremiata e imperdibile, “Upon entry” di Alejandro Rojas e Juan Sebastian Vasquez, avvincente thriller psicologico che si muove tra abuso di potere e insensatezza di certa burocrazia, “Historia para no contar”, nuova brillante commedia firmata da Cesc Gay, un affresco di cinque episodi che tratta relazioni d’amore, amicizia e rivalità professionali. Per terminare con “Te estoy amando localmente” di Alejandro Marìn, ambientato a Siviglia e incentrato sulla nascita del movimento di liberazione omosessuale andaluso, paradossalmente nato all’interno della Chiesa cattolica.
L’evento è ideato, prodotto e organizzato da EXIT media e nell’appuntamento di Torino riceve il sostegno dell’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (Ministero di Cultura), Acciòn Cultural Espanola, Istituto Cervantes di Milano, Ufficio del Turismo spagnolo di Milano, e le ambasciate di Perù, Argentina, Cile, Costa Rica, Ecuador e Messico.
e.rb.
Nelle immagini, scene tratte da “Almodòvar – Lo sguardo insolente”, “Bajo terapia” e “Upon Entry”.
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