Carlo Rosa, l’eleganza innata di un amante della cosmesi

RITRATTI TORINESI

Discendente dal ramo materno di Bernardino Drovetti, illustre collezionista d’arte che è ricordato per la raccolta di Antichità a cui si deve la creazione del Museo Egizio di Torino, Carlo Rosa è  presente oggi a Torino con la linea di cosmesi di alta qualità “Palazzo Rosa”, che ha ideato e fondato insieme al socio Eduardo Guarneschella, famoso cultore della cosmesi naturale.

Prima di fondare Palazzo Rosa, Carlo ha compiuto molte esperienze all’estero, lavorando  anche a Hong Kong, dove ha conseguito la sua seconda laurea, e poi in Svizzera e Polonia sui mercati internazionali.  È stato un periodo di viaggi intensi, solo nell’anno Duemila si contano 201 carte d’imbarco per trasferte lavorative. Nel 2005 ha fondato Gruppo Viva SpA, un’azienda che realizzava parti per la composizione di pentole, come coperchi, manici, dischi e vernici per pentole, vendendo sia in Italia sia in altri 64 Paesi esteri. In Europa aveva rapporti commerciali con Russia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Francia e Germania.

Carlo Rosa ha poi venduto l’azienda nel 2019, successivamente al rilevamento nel 2017 di un laboratorio di cosmesi sito in Liguria. Sua grande passione da sempre, ereditata dal ramo materno della famiglia, è  la cosmesi, anche ad uso personale. L’idea di dedicarsi totalmente alla bellezza attraverso materiali e ingredienti naturali l’ha portato a fondare la suddetta azienda Palazzo Rosa incentrata su di una linea di cosmesi di classe sensibile al tema green, i cui prodotti vengono realizzati e conservati con ingredienti e materiali di alta qualità,  tra cui il vetro e le serigrafie al posto delle etichette.

“Mia mamma Olga, cui è  dedicata anche una linea di Palazzo Rosa chiamata Donna Olga, aveva una grande passione per i cosmetici e per le rose in particolare – spiega Carlo Rosa- le rose sono presenti nella mia famiglia sotto diversi aspetti, non solo quella casuale del cognome. Gli aneddoti che riguardano il nostro rapporto con le rose sono principalmente due. Il primo riguarda un quadro ricevuto in dono dagli avi Genevieve Du Puy e Louis de la Rose, che raffigura una ragazza con in testa una rosa, simbolo della bellezza, che gioca con un uccello.

La storia vuole che questa ragazza raccogliendo i cinorrodi ( i falsi frutti della rosa) abbia tratto sollievo alle mani colpite da dermatite, malattia allora sconosciuta, grazie all’olio definito miracoloso contenuto nei cinorrodi. Il secondo aneddoto riguarda il matrimonio dei miei genitori nel 1961 e il desiderio di mia mamma di portare con sé da Palazzo Rosa una rara rosa damascena, ricevuta da Bernardino Drovetti, un fiore dalle proprietà emollienti, lenitive e con effetti neurocosmetici che inducono il benessere psichico.

Proprio per questo motivo tutti i prodotti di Palazzo Rosa contengono una base d’acqua di rosa damascena. La mia passione e l’amore per il giardinaggio mi hanno portato a conoscere meglio le piante, aspetto che mi aiuta all’interno di quella che è la produzione di Palazzo Rosa”.

Oltre ad essere un grande appassionato di viaggi, Carlo Rosa è un assiduo frequentatore di mostre di artisti contemporanei che in passato, alla guida di Viva Gruppo SpA, ha contribuito a sponsorizzare. Non è solito acquistare arte contemporanea in quanto occupato a curare una pinacoteca di duecento quadri ricevuta in eredità dalla famiglia.

Carlo Rosa è  inoltre presidente dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, il duomo di Torino, che riunisce accademici dalla spiccata sensibilità culturale, che si prefigge come unico obiettivo l’interesse verso l’arte e la cultura e la loro divulgazione. Nel 2018 Carlo Rosa ha ricevuto la prestigiosa investitura dell’Ordine dei Cavalieri di San Maurizio e Lazzaro, ordine cavalleresco di Casa Savoia risalente al 1572.

Mara Martellotta

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