Caro Direttore,
L’importante Convegno organizzato oggi nella Sede della Unione Industriali per presentare la Linea 2 della Metro conferma che i torinesi del terzo millennio sono di gran lunga più lenti dei torinesi del 1800 quando il mondo si stupì perché i nostri antenati terminarono prima del previsto la costruzione del Primo Traforo Alpino al mondo, fortemente voluto dal nostro politico più grande, Camillo Benso Conte di Cavour.
L’obiettivo del bravissimo Prof. Bernardino Chiaia infatti è quello di riuscire a iniziare i lavori della costruzione della Linea 2 a febbraio del 2026 , vent’anni dopo la inaugurazione del primo tronco della linea 1. Vent’anni per preparare un progetto della linea 2 sono in effetti tantissimi e i ritardi come sempre li paga la Città e in particolare la periferia della Città. La Linea 1 ,a parte l scale mobili ferme , ha tolto il 30% del traffico di corso Francia, ha diminuito l’inquinamento da traffico e ha diminuito l’intasamento del traffico oltre a valorizzare le zone vicine al passaggio della Metro e alle sue fermate. La linea 2 che collegherà la Zona Nord (Barriera di Milano) con Mirafiori passando dal Campus Einaudi, dal centro della Città (piazza Carlo Alberto, Porta Nuova dove incrocerà la 1 successivamente , quando saranno trovati i finanziamenti arriverà sino al Politecnico. L’obiettivo della Amministrazione Lorusso è quello di rilanciare Barriera di Milanofacendo partire di lì la Linea 2. Tutto vero ma i ritardi nella progettazione perché venti anni sono francamente un record mondiale, li pagherà tutti Barriera di Milano che dovrà aspettare il 2033 per avere un collegamento metropolitano come hanno tutte le Città europee come Torino. Pensate che Lione , che ha duecentomila abitanti in meno, ha 4 linee di Metropolitana. Sui tempi di realizzazione possiamo fidarci perché aver scelto come Commissario alla realizzazione il Prof. Chiaia e’ stata una idea geniale. Proprio oggi che sono usciti i dati di Prometeia sulla crescita delle economie regionali tra il 2019 e il 2024. Prima la Lombardia cresciuta dello 6.65%, seconda la Puglia cresciuta del 6,18, terza la Emilia Romagna cresciuta del 5,52 , la Campania del 3.38, quattordicesimo il Piemonte la cui crescita è condizionata per oltre la metà da Torino, cresciuto solo del 1,38. Una crescita così bassa genera tanta disoccupazione e impoverimento come ci ha detto la Caritas. Ecco perché ritardare opere fondamentali come la TAV e la Linea 2 della Metro e’ grave e costa effetti sociali importanti. Sono cose di cui purtroppo non si è parlato in un evento frequentato dalla gente bene come Torino Spiritualità come mi ha scritto una Signora di 82 anni . Ma chi ha deciso di vivere non solo per se stesso ma anche per la Comunità nella quale vive non può assolutamente disinteressarsi dei problemi della metà della Città che non sta bene e che in questi anni ha visto peggiorare la situazione .
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti FDI