Giachino: a chi chiediamo i danni per i problemi nei trasporti verso la Francia?

IL TRANSITO attraverso le ALPI e’ VITALE per TORINO e per il PAESE ma negli ultimi 25 anni il sistema politico e economico piemontese lo ha dimenticato e noi ne paghiamo le conseguenze con la diminuzione della crescita economica e del benessere in particolare per i giovani ,per i precari e per i senza lavoro.

Caro Direttore,
L’altro ieri anche se con un ritardo di 20 anni, si è tenuto al Politecnico un importante Convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Torino, sui collegamenti attraverso le Alpi. Noi sovente  diciamo che i migliori politici (Cavour e Degasperi) avevano tante qualità ma la più importante era la VISION sul futuro del nostro Paese. Ma per avere una VISION e’ essenziale conoscere come sta il Paese e capire in anticipo i problemi che si possono generare. Dell’attraversamento delle Alpi Cavour ne parla al Re nel suo primo appunto. Nel 1857 il piccolo Stato Sabaudo approva il progetto del primo Traforo alpino. Negli anni 50 nel secondo dopoguerra mentre si dà il via alla Autostrada del Sole si avviano i lavori per la costruzione del Traforo autostradale del Bianco. Se non esporta l’Italia cresce di meno e ne paga le conseguenze il benessere delle famiglie.  Le Alpi per noi sono come i polmoni. E invece…
Nel 1994 la UE lancia il programma delle Nuove Reti di Trasporto che volevano unire tutto il mercato europeo su rotaia per diminuire traffico sulle strade, inquinamento e incidenti stradali. A oggi ne sono stati costruiti solo un quarto.

Premesso che la prima grande lezione di trasporti me la diede mio padre che quando a dieci anni gli chiesi della coda dei camion sulla via Emilia, mi rispose:” Mino se girano i camion gira l’economia”.  Sono convinto che molti laureati non hanno questa concezione che i trasporti fanno girare l’economia, il lavoro e il benessere.
L’altro ieri nel Convegno e’ stato confermato che al crescere del PIL dell’1% i trasporti crescono di 1,5.  Questo dato richiede che le nuove infrastrutture si debbono costruire prima che la economia cresca. Invece No. Anche a causa dei NO e anche a causa della incompetenza di chi vi è preposto. Per oltre 10 anni in Piemonte si è discusso sulla TAV, su alcuni giornali i NOTAV avevano più spazio  anche perché il primo progetto era molto impattante. Dopo gli scontri di Venaus , il Governo Berlusconi istituisce l’Osservatorio che coinvolgeva tutte le Amministrazioni Comunali. Grande merito di Mario VIRANO fu la modifica al progetto che divenne molto ma molto meno impattante. Virano illustro’ il progetto al Ministro Matteoli e al sottoscritto in Prefettura a Torino.  Visti i continui assalti ai carotaggi il Governo Berlusconi nel 2011 fa approvare la norma con la quale si poteva costruire la galleria di sicurezza di Chiomonte , difendendo il cantiere con le forze dell’ordine. I Notav continuavano a imperversare utilizzando anche l gruppi violenti di Askatasuna per assaltare ogni tanto il cantiere. I lavori procedevano lentamente così nel 2018 con la vittoria elettorale dei cinque stelle e la costituzione del governo gialloverde in Parlamento c’era una maggioranza che poteva revocare la approvazione della TAV. Solo la nostra Grande Manifestazione di Piazza Castello che organizzai con le madamin il 10.11.2018 fece cambiare idea a Salvini così il 7.8.2019 il Senato bocciava a stragrande maggioranza la Mozione NOTAV. Ma da allora i lavora hanno subito stop (dal governo giallorosso) e andamento lento dopo.

 


Non aver previsto per tempo che ai 50 anni (2015) il Traforo del Bianco doveva avere lavori straordinari e’ stata una grave colpa degli amministratori e dei tecnici , ingegneri o geologi. Così dopo quasi 60 anni dalla inaugurazione i lavori alla galleria del Bianco sono iniziati con una interruzione di tre mesi ogni fine anno. Ma qui succede l’ imponderabile a settembre del 2023 una frana dalla parte francese blocca anche la vecchia ferrovia di Cavour. Eppure il volume delle merci che passano dal versante francese che negli anni 80 erano 16 milioni nel frattempo e’ cresciuto a 43 milioni come si vede dalla tabella che allego ma che avevo reso nota già nel 2011 quando da Sottosegretario ai trasporti presiedevo la Consulta nazionale dei trasporti e della logistica.
Così da un anno le merci in partenza per la Francia su treno debbono passare dalla Svizzera e di lì verso la Francia. L’unica cosa positiva la fece il Governo, di cui ho l’onore di aver fatto parte,  che nel 2009 autorizzò  la costruzione della seconda canna di sicurezza al traforo autostradale del Frejus e così tra qualche mese  al traforo non vi saranno più code e il traffico sarà più fluido. Nella attesa che si terminino i lavori di costruzione della TAV.  la TAV porterà oltre un milione di turisti stranieri in più all’anno e aumenterà il trasporto merci su rotaia e la logistica. A proposito di danni per il mancato sviluppo concludo ricordando a chi ha raggiunto la terza età che i ritardi nella costruzione della TAV li paghiamo 3 volte, con l’aumento dell’inquinamento , con la perdita dello sviluppo che avremmo potuto avere e terzo rischiamo di non aver la soddisfazione di vedere l’opera del secolo finita e di poter andare a Parigi, Londra o Budapest …. Peggio va per chi cerca un posto di lavoro e dovrà ancora aspettare… A chi chiederemo  i danni? Ai francesi? Ai Notav e a chi li ha appoggiati ?

Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

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