Aumenti per trasporti e rifiuti. Intervista ad Andrea Russi (M5S)

Consigliere comunale, capogruppo a Palazzo Civico del Movimento 5 stelle  
Abbiamo tutti avuto modo di leggere, nelle ultime settimane, le notizie relative ai vari aumenti in tema trasporti e rifiuti.
Abbiamo così intervistato una fra le voci del consiglio comunale di Torino più altisonanti che si sono espresse in merito , Andrea Russi, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle.

1. Alla vigilia dell’estate, si prevede un afflusso turistico rilevante e abbiamo appreso  la notizia della chiusura, per lavori di manutenzione, della metropolitana. Non sembra un po’ un paradosso? 

Una Città che vuole davvero aprirsi al turismo anche nei mesi in cui, storicamente, ha sempre visto un minor afflusso di visitatori non può chiudere la metropolitana ad agosto, per la seconda estate consecutiva, è irrispettoso.

Oltre a dare un pessimo servizio ai tanti turisti che scelgono Torino come meta per le proprie vacanze, si creano notevoli disservizi ai tanti cittadini che ad agosto lavorano e a coloro che devono raggiungere la zona ospedali.

Durante la consueta diretta Radio del martedì, il Sindaco ha dichiarato, che la Metro1 di Torino dispone di una “tecnologia vecchia di quasi 30 anni”. A onor del vero, le prime 3 linee di metropolitana di Milano furono inaugurate nel 1964 la prima, nel 1969 la seconda, e nel 1990 la terza, eppure non si riscontrano mai fermi di 1 mese intero  per 2 estati consecutive.

Quand’è che Lo Russo dirà la verità sul fermo della Metro1 e sui ritardi per il prolungamento per Cascine Vica?

Il sospetto è che dietro alle dichiarazioni sulla necessità di fare dei lavori si nasconda una certa incapacità gestionale. Mai vista in nessuna città al mondo la metro chiusa per ferie. E hanno pure aumentato i biglietti.

2. Dal 1 luglio, infatti, è scattato l’aumento delle tariffe per il trasporto pubblico. Può spiegarci i reali motivi a fronte di un servizio definito dai passeggeri ‘inefficiente’? 

L’aumento del costo del biglietto GTT è l’ennesimo salasso per i torinesi da parte di una giunta che in meno di tre anni ha aumentato tutte le tasse che avrebbe potuto aumentare.
Non si può e non si deve chiedere ai torinesi questo ulteriore sacrificio economico senza prima migliorare la qualità del servizio offerto che, al momento, appare scadente ed è oggetto di quotidiane segnalazioni, dai ricorrenti ritardi nei passaggi dei bus e dei tram, ai bus sovraffollati, alle scale mobili che non funzionano, alle macchinette per il pagamento digitale a bordo spesso fuori servizio.

Se a fronte di questi disagi i cittadini sono sempre meno propensi ad utilizzare il mezzo pubblico per spostarsi, qualsiasi aumento tariffario costituirebbe un ulteriore incentivo ad usare l’auto, aumentando congestioni ed inquinamenti ed andando in direzione contraria agli obiettivi climatici oggi ineludibili.

Ci auguriamo che l’annuncio di questi aumenti non venga utilizzato come alibi per proporre nuovamente la privatizzazione dell’azienda.

3. Sempre in tema di aumenti, anche la tassa sui rifiuti domestici – la Tari – ne è soggetta. Il motivo, secondo lei?  

Sono tante le strade che si sarebbero dovute percorrere, prima di arrivare all’aumento sulla TARI del 6,67%

In primis si sarebbe dovuto proseguire il percorso virtuoso che ha portato, nel quinquennio precedente all’amministrazione Lo Russo, ad un forte incremento della percentuale di raccolta differenziata, dal 42,8% al 53,3%.

Ricordiamo infatti che ogni rifiuto riciclato rappresenta un guadagno, mentre ogni rifiuto incenerito rappresenta un costo.

Dal 2016 la progressione annuale è stata infatti del  +2%, +1,3%, +1,7%, +2,8%, +2,8%. Fondamentali, per raggiungere questo risultato, sono state le ecoisole.

Poi si è insediata la Giunta Lo Russo e la raccolta differenziata ha subito un fortissimo rallentamento, fermandosi al 54,4%, nel 2022, ed è notizia recente che l’inceneritore del Gerbido brucerà più rifiuto, grazie ad un’ulteriore linea di incenerimento.

Non si è fatto praticamente nulla nemmeno su altri fronti: premialità per i cittadini e le attività virtuose, introduzione della tariffazione puntuale, educazione al riciclo, accertamenti fiscali, progetti con i consorzi dei rifiuti, ridefinizione del contratto di servizio con Amiat.
C’erano tutte le condizioni per evitare questo aumento.

4. Il movimento 5 stelle come si pone di fronte a queste iniziative del Comune di Torino? 

Ovviamente siamo contrari a questi aumenti, anche perchè a nostro giudizio non è stato fatto abbastanza per evitarli e gli stipendi dei torinesi non hanno subito alcun adeguamento all’inflazione.

Per quanto riguarda la Tari, per esempio, ci sono attività di ristorazione che pagheranno migliaia di euro in più in seguito a questo aumento.

Confesercenti ha calcolato che per ogni 100 mq un ristorante pagherà 235 euro in più rispetto all’anno precedente, un bar 118 euro in più, così come i ristoranti che, attualmente, pagano già 10mila euro l’anno.

CHIARA VANNINI

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