L’estremismo, di destra o di sinistra, non paga

Ottimo risultato elettorale per la Le Pen.  E’ il terzo partito dopo Macron che, di fatto  ha vinto la scommessa con una incredibile affermazione della sinistra francese. Riecheggiano vecchi slogan come uniti si vince e la mitica Doleres Ibaruri: no pasaran.
Non passeranno. Parola d’ordine dei repubblicani spagnoli contro Francisco Franco. Unico dittatore morto nel suo letto dopo aver avuto un grande aiuto da Mussolini ed Hitler. Anche in Spagna contrapposizione tra fascisti ed antifascismo. Lì per ora ri-governano i socialisti. Vox ( fascisti senza se e senza ma) non sono andati bene alle elezioni europee. La Gran Bretagna vira decisamente a sinistra regalando ai laburisti uno dei risultati più eclatanti della loro storia.
I socialdemocratici tedeschi continuano a governare indisturbati la loro nazione.
In Europa maggioranza di ferro tra democristiani e socialisti. La Schlein tocca il cielo con un dito. Ripetendo: “Si può fare, si può fare, si può fare”. Dunque? L’estrema destra ritorna a casa con le pive nel sacco.
La nostra Giorgia paga il non essere né carne ne’ pesce, di fatto isolata. Sicuramente i suoi continuano nel dire: lei è perfetta.
Sara’ bravissima, non lo metto in dubbio, ma almeno per ora boccheggia. Orban non considera nessuno incontrando Putin ed i cinesi. Non ha dietro nessuno. Con Putin che porta sfiga tifando per la Le Pen. Se non ci fosse la guerra in Ucraina sarebbe da riderci su. Pensate che cosa strana: gli epigoni della destra estrema  sono d’accordo con gli epigoni dei comunisti sovietici. Ed anche qui la nostra mitica Giorgia annaspa non sapendo che pesci prendere. Insomma l’estrema destra voleva dare una spallata definitiva agli equilibri europei e non c’è riuscita. Da queste elezioni c’è un altro insegnamento.
In Spagna i socialisti governano avendo ridimensionato la sinistra alla propria sinistra.
In Inghilterra il nuovo premier ha realizzato una rivoluzione all interno del Labour Party eliminando le frange estreme. Infine in Francia, vero, Melenchon non nasconde la propria radicalità ma le liste sono formate da 17 sigle politiche di sinistra dove il vecchio partito socialista la fa da padrone raddoppiando i propri deputati ed essendo la formazione politica maggioritaria di sinistra.
Una sinistra democratica e riformista.
Insomma l’estremismo di destra o di sinistra non paga, o perlomeno non è sufficiente per poter governare uno stato. Cambierà qualcosa nel nostro paese? Non penso proprio. Soprattutto nel governo. E soprattutto nell’atteggiamento dei vari leader politici. Mi sa che la lunga marcia della Meloni verso il conversatorismo si è interrotta. Salvini continuerà a sbraitare. Il moderato Tajani continuerà nel tentare di mediare tra opposti che non vogliono mediare. La Schlein mette il piede sull’acceleratore ulteriormente convinta di essere sulla strada giusta. Chi dovrà scegliere sarà Conte, anche lui, in fondo non è né carne né pesce. Ed i nostri centristi? Da Renzi a Calenda? L’ipotesi del terzo polo, mi sembra tramontata. La non elezione di deputati europei un brutto colpo. Anche loro dovranno scegliere da che parte stare ponendosi il problema di come e soprattutto se tornare al potere. Insomma nulla è definitivo. Ma affinché qualcosa realmente cambi nel nostro Paese, dovranno essere fatte delle scelte.

PATRIZIO TOSETTO

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