C’era una volta Marianini il colto re dei flaneur

Lo vidi una sera attraversare trafelato e furtivo tra Corso Duca degli Abruzzi e Corso Luigi Einaudi Gianluigi Marianini e come in un confronto all’ americana, tra la mia memoria semantica televisiva e    l’osservazione    diretta, lo riconobbi con certezza probatoria, dal suo vestire    eccentrico fuori stagione abbinato alla fisionomia occhialuta e    vagamente cavouriana.

Una volta interpellato dal Mike nazionale a    ‘Lascia o Raddoppia’ (1956) di delucidarlo sui suoi studi teologici    ed    esoterici, affermò sfoderando tutta la sua icastica ironia, che avrebbe    voluto prendere i voti ma vi rinunciò ‘ad limina’ perché la sua incurabile astemia, gli avrebbe impedito l’uso del calice durante    l’offertorio. Al suo dotto inquisitore ( così appellava Mike Bongiorno)    che gli faceva notare l’uso dei guanti in trasmissione, Marianini lo    corresse definendoli aulicamente chiroteche e così rafforzando la    ”leggenda metropolitana” che lo voleva appartenente alla    massoneria.    Flaneur e perdigiorno non svolse mai una professione ufficiale e stabile nonostante fosse trilaureato in filosofia, giurisprudenza e diritto    canonico. Fu professore di filosofia dell’inventore del telequiz    all’Istituto Rosmini, dove osava apparire dietro la cattedra vestito di    una finta talare, quando Bongiorno soggiornò con sua madre a Torino    durante gli ultimi anni della guerra. Fu membro dell’ Ordine dei    Templari, esperto di occultismo, spiritismo e demonologia divenendo    consulente di Paolo VI sul fenomeno delle sette sataniche anche nell’area    torinese. Disse una volta di potersi permettere di ”vivere libero    e    alla giornata seguendo interessi puramente ideali”. Era una buona    forchetta e divenne gastronomo ”col pretesto di poter mangiare a  scrocco”. Estroso, poliedrico, geniale scrisse anche una serie di   poesie che raccolse nel volume che ha per titolo Apophàntica (1941,    editrice Le Collane) dove compare il componimento    assertivo ”Dichiarazione a Torino” sua città prediletta e    musa    ispiratrice. Partecipò anche al Laureato di Piero Chiambretti su Rai    Tre. E’ mancato nel 2009 a 91 anni a Vicoforte nel cuneese e riposa a    Mondovì accanto al sua amata moglie Ornella.  Anima fluttuante della  Magica Torino.
Aldo Colonna
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