Cristina di Francia, i torinesi la chiamavano Madama Reale

Ma chi era costei? Come la piazza con il suo tradizionale mercato, anche la via, in zona San Salvario Valentino, signorile e commerciale al tempo stesso, amata dai torinesi, trae il nome dalla famosa Madama Cristina, la prima “Madama Reale”. Cristina di Francia (Parigi 1606 -Torino 1663), figlia di Enrico IV re di Francia e di Maria de’ Medici sposò nel 1619, appena tredicenne, Vittorio Amedeo I di Savoia. Rimasta vedova nel 1637 le venne affidata la reggenza dello Stato e per mantenere il potere si scontrò prima con il cognato Tommaso I, principe di Carignano, e poi con il cardinale Richelieu che intendeva annettere il Piemonte alla Francia. Dopo undici anni di reggenza Cristina di Francia consegnò i domini sabaudi al figlio Carlo Emanuele II. Fin qui, in sintesi, le tappe principali della sua vita, ma quello che oggi ci interessa è capire perché i torinesi le erano molto affezionati pur non essendo torinese né italiana. Bella, intelligente e colta, un carattere vivace, l’ingresso di Cristina in Piemonte è a dir poco spettacolare. Cala infatti in Piemonte in modo pirotecnico nel 1619 per sposarsi. Sul lago del Moncenisio, a 2000 metri di altezza, viene organizzata in suo onore una “battaglia navale” con zattere trasformate in galee mentre i fuochi di artificio simulano il fragore del combattimento. Un grande spettacolo che la principessa segue da un palazzo di legno eretto sulle montagne innevate, in fretta e furia, dall’architetto Amedeo di Castellamonte.
“La spettacolarità della scenografia e la suggestione del luogo, osserva Gianni Oliva, studioso dei Savoia, rappresenta l’esordio di una presenza esuberante e dispendiosa, che trasforma la corte di Torino in un continuo palcoscenico sul modello del Louvre”. L’ingresso a Torino non è da meno, anzi è trionfale. Archibugieri a cavallo, battaglioni di fanti e squadroni di cavalieri scortano il corteo nuziale tra ali di folla entusiasta verso il Duomo e poi al palazzo ducale in piazza Castello. Sono giorni di grandi festeggiamenti con ricevimenti, banchetti, balletti e spettacoli teatrali, neanche tanto inferiori a quelli parigini. Comincia così la vita torinese di Cristina di Francia, la prima “Madama Reale”. Erano nozze combinate quelle tra Cristina e Vittorio Amedeo, come accadeva a quei tempi tra famiglie nobili, ma nonostante fossero organizzate e malgrado la differenza d’età è stato un matrimonio sereno. Feste e passeggiate nei parchi cittadini, visite a palazzi e castelli e la caccia nei boschi a cui Cristina partecipava insieme al marito. Le giornate trascorrevano tranquillamente e la giovanissima Madama Reale si muoveva a suo agio in un ambiente festaiolo che le ricordava gli anni dell’adolescenza trascorsa a Parigi. Sono sei i figli che Cristina dà al marito ma la loro vita insieme dura poco. Vittorio Amedeo muore nel 1637, forse febbre malarica o avvelenamento, resta il dubbio. Cristina aveva solo 31 anni, tutto il tempo per sposarsi di nuovo e vivere tante altre avventure sentimentali. Che dire allora degli amori veri o presunti della Madama Reale? Anche con il consorte vivo la duchessa ebbe varie relazioni extraconiugali e ciò accadeva soprattutto quando il marito era lontano, impegnato sui campi di battaglia. Ambasciatori, cardinali…alcune relazioni sono vere, tante altre sono inventate. Ma il suo grande amore, l’unico della sua vita, è stato il conte Filippo San Martino di Agliè, appartenente a una delle più importanti famiglie della nobiltà piemontese. Un amore a prima vista, da romanzo.
Tutti sapevano a corte, anche il marito di Cristina, ma si preferì tacere per evitare uno scandalo. Filippo, 24 anni, rinuncerà per lei perfino alla carriera militare e sceglierà di restare vicino alla donna amata nei difficili anni della Reggenza. Filippo viene descritto dalla stessa Cristina come “un gentiluomo bello e spirituale con l’aria di un ragazzo di 18 anni”. Sta di fatto che lui si legò a lei per tutta la vita diventando non solo il suo amante ma anche il suo consigliere politico e consulente artistico. Una vita spesa al servizio di “Madama Reale”, come sempre la chiameranno i torinesi. La duchessa Cristina morirà nel 1663, quattro anni prima del conte Filippo che si spegnerà il 19 luglio 1667 all’età di 63 anni a Palazzo Madama. Filippo visse oltre metà della sua esistenza al fianco della donna più potente di Torino. Prima della chiusura il fratello inserì nella bara alcuni oggetti cari al conte come due piccoli fornelli da pipa regalati da Cristina. Ebbene, durante una serie di restauri al Monte dei Cappuccini nel 1989 la sorpresa e l’emozione furono grandi. D’improvviso venne alla luce uno scheletro con, di fianco, due fornelli da pipa: sono i resti di Filippo d’Agliè le cui spoglie sono state collocate nella chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini. Il conte guarda dall’alto Torino e poco più sotto, nella chiesa di Santa Teresa, nella via omonima, in una piccola nicchia riposa la sua Madama Reale.
Filippo Re
Nelle foto,
Cristina di Francia, la “Madama Reale”
Vittorio Amedeo I
conte Filippo d’Agliè
Torneo in piazza Castello per le nozze tra Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia  (Galleria Sabauda, Torino)
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