Nel Pinerolese gli appuntamenti di “Bellezza tra le righe”

Ne  parliamo con uno dei protagonisti

 

Anche quest’anno il Pinerolese potrà vantare la rassegna della ‘Bellezza tra le righe’, ciclo di incontri letterari che si terranno nelle giornate del 30 giugno, 14 luglio e 13 ottobre nella dimora storica del Palazzo dei Conti di Bricherasio e, contemporaneamente, al castello di Miradolo e a casa Lajolo a Piossasco ( che si terranno nei mesi da giugno a ottobre, con inaugurazione il 30 giugno)

“Se la parola chiave dell’edizione dello scorso anno è stata “cura”, quella di quest’anno – spiega Guido Calleri di Sala, proprietario del palazzo dei Conti di Bricherasio, – è “coraggio”.

L’appuntamento del 30 giugno avverrà, seppure in ore diverse, in tutte e tre le dimore storiche; il 14 luglio verrà presentato a Bricherasio il libro dell’autrice Claudia Raffino, dal titolo “Una vita in dono “ (99 edizioni), il 16 ottobre sarà una giornata dedicata alla lettura per ragazzi”.

“Il Pinerolese non ha nulla da invidiare ad altre zone del Piemonte, come il Monferrato o le Langhe – spiega Guido Calleri di Sala – forse ha avuto nel passato un atteggiamento piuttosto sabaudo a causa del quale si è promosso in maniera minore, ma vanta il più alto numero di dimore storiche del Piemonte, pari a undici. Le valli del Pinerolese sono la val Pellice, la val Germanasca, la Val Chisone, accanto alla val Noce, a paesini incantevoli che sono veri e propri gioielli, quali Roletto e Cantalupa.

In val Germanasca meritano una visita le miniere del talco, che si trovano in una località che si chiama Gianna, che apparteneva alla famiglia di mia mamma e che ne riporta il nome. Nel 1999 sono state vendute a concorrenti francesi ma recuperate, poi, nella loro bellezza, per diventare un ecomuseo. Ora le miniere sono due, Gianna e Paola (il nome di mia zia), luoghi dove si tengono concerti, spettacoli teatrali e utilizzati anche da una cantina locale per far riparare il loro vino.

L’anno scorso sono stati festeggiati i 45 anni di attività dell’Ecomuseo.

Un’altra attrazione di Pinerolo è sicuramente il Museo della cavalleria, che ha un’estensione di 55 mila mq, tanto che la cittadina è incentrata sulla Scuola di Cavalleria. Fu il re di Sardegna Carlo Felice, il 15 novembre 1823, a disporre la costituzione della Regia Scuola Militare di Equitazione nella Venaria Reale, al fine di istruire nell’equitazione i giovani allievi dei corpi di Cavalleria, gli ufficiali di ogni arma nonché i componenti della corte. La scuola nacque nel 1849 a Pinerolo come Scuola Militare di Cavalleria allo scopo di istruire il personale dell’arma della Cavalleria e dare un indirizzo univoco alla preparazione equestre dei quadri. Nel 1891 venne costituita la sede distaccata di Tor di Quinto per lo sviluppo dei corsi complementari di Equitazione di campagna. Un personaggio rimane legato alla scuola di cavalleria, Federico Caprilli, l’uomo che rivoluzionò l’arte del cavalcare, il brillante ufficiale che fu tra gli idoli della Belle Epoque. Entrato, a spese del patrigno, all’Accademia di Modena, Caprilli conobbe quello che sarebbe divenuto il suo amico fraterno, Emanuele Cacherano di Bricherasio, anche’egli destinato a una vita straordinaria quanto breve. Fu per seguire Emanuele che, una volta diventato sottufficiale, Federico chiese di essere assegnato al Reggimento Piemonte Reale, di stanza a Saluzzo, e di lì a poco alla scuola di Cavalleria di Pinerolo.

Nacque così un binomio indissolubile tra il giovane semisconosciuto e la Città della Cavalleria.

“Quando sciamavano per la cittadina i quattrocento militari con i loro ufficiali- scrive Lami – [Pinerolo] diventava una propaggine della caserma. La società stessa era pervasa dalla Cavalleria”.

A Pinerolo quello che era stato considerato un mediocre studente dell’Accademia di Modena divenne un personaggio di fama internazionale per merito del suo talento e per le doti non comuni che dimostrò nell’arte equestre. Perfezionò un modo di cavalcare che divenne noto a livello mondiale come “metodo naturale”. Non era più il cavallo a doversi adattare al cavaliere, ma il contrario e questo consentiva di ottenere dall’animale prestazioni inimmaginabili fino a quel momento.

Per apprendere il metodo Caprilli giunsero a Pinerolo ambiziosi cavalieri provenienti da tutta Europa. Federico divenne celebre, apprezzato dagli uomini per le sue doti sportive e dalle donne per le sue doti amatorie, si fece un nome nella buona società dell’epoca, conquistando gli onori delle cronache e rivaleggiando con Gabriele d’Annunzio.

“Per aumentare le potenzialità rappresentate da alberghi, dimore storiche e bed and breakfast – precisa Guido Calleri di Sala – è nato il Consorzio turistico del Pinerolese delle sue valli. La Scuola di Cavalleria ha festeggiato il suo bicentenario e le giornate d’autunno del FAI sono state un grande successo.

A Bricherasio è poi venuta la troupe che è impegnata nel registrare una fiction su Leopardi, regista Sergio Rubini. Aprire le porte di palazzo dei conti di Bricherasio alla troupe è stata una vera gioia”

Guido Calleri di Sala è molto legato al territorio di Bricherasio, di cui suo padre, il conte Edoardo Calleri di Sala fu sindaco, per poi divenire primo presidente della Regione Piemonte. Nel 2022 è stato celebrato dal Comune di Bricherasio il ventennale della scomparsa di Edoardo Calleri di Sala. Il figlio oggi segue le orme del padre, candidandosi a sindaco della cittadina in una lista Civica che si trova all’opposizione.

Mara Martellotta

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