Crippa incontra il Gruppo Imprese Chieresi

 «Lo svincolo A21 al Masio è un’opera fondamentale per lo sviluppo del territorio, ne discuterò con il Ministro Salvini»


Andrea Crippa, vice di Matteo Salvini, nei giorni scorsi  si è recato in località Masio, tra Poirino e Chieri, per incontrare il GIC e ascoltare le necessità delle imprese del territorio, impegnandosi a discutere con il Ministro delle Infrastrutture la realizzazione di un nuovo svincolo dell’A21 a servizio del Chierese.


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Il Gruppo Imprese Chieresi – GIC ha organizzato un incontro con Andrea Crippa, vice-segretario nazionale della Lega, a cui sono state illustrate le principali richieste del settore produttivo locale al fine di colmare l’attuale gap competitivo del territorio e contrastare la desertificazione imprenditoriale.

Il colloquio si è svolto all’interno di un’importante azienda del GIC in località Masio di Poirino, al confine con Pessione di Chieri, zona da tempo indicata dal Gruppo Imprese Chieresi come sito in cui realizzare un nuovo svincolo dell’A21 a servizio di tutto il territorio.


Proprio le
necessità infrastrutturali hanno rappresentato il focus del confronto con Crippa. «Oggi il Chierese è poco collegato e difficile da raggiungere, con le attuali uscite autostradali di Santena e Villanova d’Asti che risultano scomode e che generano il passaggio di oltre mille mezzi pesanti al giorno sulla viabilità locale, spesso già congestionata -ha sottolineato Dario Kafaie, presidente del GICAprire un’uscita al Masio permetterebbe di alleggerire questa situazione, andando anche a ridurre l’inquinamento causato dal traffico».

«Su invito diretto del GIC, sono venuto a vedere di persona la situazione, per capire quali soluzioni sia possibile trovare per ridare competitività a un territorio come questo, vocato al lavoro e all’industria -ha dichiarato Crippa, intervenuto anche in rappresentanza del Ministro delle Infrastrutture, Matteo SalviniSicuramente lo svincolo dell’A21 rappresenta un progetto importante e fattibile nel medio periodo: mi impegno, pertanto, a portare la voce delle imprese del Chierese sia al Ministero sia a livello parlamentare».

In particolare la questione potrebbe essere inserita all’interno del rinnovo della concessione autostradale della Torino-Piacenza, in discussione proprio in queste settimane. A favore della realizzazione dell’uscita A21 al Masio si sono peraltro già espressi sia i Comuni della zona (Poirino, Chieri e Riva presso Chieri), con apposite delibere, sia la Regione Piemonte, che ha dato la propria disponibilità a realizzare uno studio di fattibilità per l’opera, il cui costo è stimato in circa 10-15 milioni di euro.

Kafaie e i rappresentanti delle imprese presenti -Giuseppe Vergnano, Agostino Sanguedolce e Zaverio Lazzero- hanno anche illustrato a Crippa le altre richieste: dalla necessità di un migliore collegamento stradale a nord con l’A4 al potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, incluso il secondo binario della linea ferroviaria SFM1, fino all’ipotesi di un’eventuale linea 3 della Metropolitana torinese a servizio dell’intera area est.

«È molto importante che le imprese del territorio abbiano iniziato a fare sistema, presentando proposte concrete -ha aggiunto Crippa in chiusura dell’incontro- In questo modo hanno l’opportunità di far conoscere maggiormente le proprie necessità e richieste a tutti gli attori politici, ad ogni livello, così che il Chierese non venga considerato un’area di Serie B».

Soddisfatto del confronto il presidente GIC, Dario Kafaie: «Ringraziamo l’onorevole Crippa per questo interesse in prima persona nei confronti dei temi relativi ai gap di competitività del Chierese, a partire dal quelli infrastrutturali: abbiamo avviato un’interlocuzione con lui anche per la sua vicinanza al Ministro, cioè colui che ha sulla propria scrivania il dossier dell’imminente (ri)assegnazione della concessione autostradale». E conclude: «Come Gruppo continueremo a rimarcare anche la necessità di rivedere il Trasporto Pubblico Locale per consentire alle aziende e ai lavoratori della nostra zona una reale transizione verso la mobilità green, che al momento non è possibile a causa delle troppe carenze ancora presenti in svariati ambiti».

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