Le malattie infettive feline

IL TORINESE… CON LA CODA

Trattiamo oggi un argomento complicato e di cui si parla molto, ma spesso si fa una gran confusione, ovvero alcune tra le malattie infettive più comuni del gatto.

Abbiamo già parlato delle malattie per cui si vaccina il gatto, sia che viva in casa, sia che abbia la possibilità di uscire all’esterno.
Abbiamo solo accennato ad una malattia, per cui si può vaccinare il gatto che ha la possibilità di uscire, quindi potenzialmente avere contatti con gatti infetti. Questa malattia è la FeLV, o leucemia felina, una malattia sostenuta da un retrovirus, molto grave, che predispone il gatto alla formazione di un particolare tumore, il linfoma, e a forme molto gravi di anemia.
Questo è il motivo per cui vale la pena vaccinare il vostro gatto vagabondo e fare attenzione se introducete in casa nuovi gatti, senza la sicurezza che siano negativi.
Per diagnosticare la FeLV esistono dei test rapidi, la cui attendibilità è molto valida, che devono essere eseguiti dopo almeno 4 settimane che il gatto non ha più contatti con ambienti potenzialmente a rischio.
Insieme alla FeLV, si testa la FIV, o immunodeficienza felina, malattia per cui non esiste vaccinazione, ma meno grave della precedente. La FIV predispone il gatto ad altre patologie, proprio perché ne abbassa le difese immunitarie.
Infine facciamo accenno alla FIP, o peritonite infettiva felina, malattia virale sostenuta da un coronavirus. Premettiamo che il 70% della popolazione felina mondiale è positiva al coronavirus, che vive nell’intestino del gatto e che può dare adito a problemi intestinali.
In alcuni soggetti, tendenzialmente giovani e spesso di razza, questo virus muta e determina la peritonite infettiva. Il motivo per cui questo avviene non è stato scoperto.
La malattia è molto grave, ha due presentazioni, una forma umida e una forma secca. La prima determina la formazione di versamenti, la seconda colpisce il sistema nervoso e/o gli occhi.
La diagnosi non avviene tramite un test, ma mettendo insieme vari fattori, e si definisce sempre presuntiva.
Fino ad un paio di anni fa, la malattia portava a morte l’animale in poco tempo, oggi è disponibile un farmaco che dà buone probabilità di salvezza.
Anche in questo caso, rivolgetevi al vostro veterinario per avere più informazioni possibili.
Cogliamo l’occasione per chiedere se gli argomenti trattati sono di vostro gradimento, se vorreste più informazioni tecniche o temi di altro tipo.
Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo
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