Ieri la riapertura del Museo regionale di Scienze naturali di Torino dopo dieci anni, rivendicata dal presidente della Regione Alberto Cirio, è stata occasione per il governatore e la sua Giunta di presentare in conferenza stampa il lavoro fatto nell’ultimo quinquennio. Le elezioni regionali sono ormai vicine e – secondo i sondaggi – Cirio non avrà problemi a “riconquistare” la Regione, complici le divisioni del centrosinistra. Tanto è vero che ieri ha già dato appuntamento alla conferenza stampa di inizio anno del 2025. Cirio ha ricordato alcune delle “conquiste” della sua amministrazione: il Museo, appunto, poi l’apertura del grattacielo della Regione del Lingotto, e il Terzo Valico i cui primi dieci chilometri tra Piemonte e Liguria sono stati inaugurati proprio ieri. Se tornerà a governare il Piemonte Cirio punterà sulle infrastrutture, sul miglioramento delle liste d’attesa in sanità e sulla questione casa.
Tra gli obiettivi dei prossimi mesi ci sono, infatti, l’approvazione della legge sulla casa, che ha tra i suoi punti salienti la lotta all’abusivismo, le premialità legate alla residenza e la possibilità di calmierare le bollette energetiche per le fasce deboli e per i genitori separati in difficoltà economica. Entro giugno sarà anche approvata la legge sul benessere degli animali, il testo unico sul terzo settore e il bilancio previsionale. A proposito dei conti il presidente ha ricordato che dal 2019 «questa amministrazione ha pagato oltre 2 miliardi di debiti, senza alzare le tasse per i cittadini, con una gestione virtuosa certificata anche dall’agenzia di rating Moody’s». Il 2024 consegnerà al Piemonte anche il nuovo Piano per la qualità dell’aria, al centro di un tavolo tecnico che su basi scientifiche ne sta elaborando i contenuti come previsto dalla norma nazionale, con l’obiettivo di consolidare il trend di miglioramento della qualità dell’aria – Arpa ha certificato il calo degli sforamenti nel 2023 – e centrare tutti gli obiettivi previsti dalle direttive europee per il 2025 e il 2030. Per quanto riguarda la sanità, il presidente ha ricordato che, dopo anni di tagli, si è invertita la tendenza. A partire dal personale: «Nel 2014 lavoravano in Piemonte 54.967 persone nella sanità. Dopo 5 anni di governo del centrosinistra erano oltre 400 in meno, e il totale era sceso a 54.543 unità, che è il numero del personale sanitario quando sono diventato presidente nel 2019. Oggi, a fine del 2023, dopo 4 anni della nostra amministrazione, è cresciuto a 56609 unità, oltre 2 mila in più rispetto al 2019. Questo risultato è anche il primo frutto dell’accordo sottoscritto con i sindacati della sanità, che grazie allo stanziamento straordinario della Regione di 56 milioni di euro all’anno ha già permesso di assumere, al 31 dicembre 2023, 250 persone per arrivare a 2000 entro dicembre 2024». Anche il dato sui posti letto certifica il cambio di passo. Nel 2014 in Piemonte c’erano 17992 posti letto, nel 2019, dopo cinque anni di governo del centrosinistra erano scesi a 16429. Oggi, dopo 4 anni della nostra amministrazione, sono 17810: 1400 posti letto in più a cui si aggiungono ulteriori 1000 posti letto, previsti dall’aggiornamento del piano socio-sanitario che sarà approvato entro il mese di marzo.
“Noi guardiamo avanti – ha detto Cirio – non ci facciamo venire il torcicollo volgendo lo sguardo al passato. E abbiamo ancora tante idee da realizzare”.
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