Sfiorate le 10mila presenze in entrambi i concerti organizzati dalla Città di Torino in piazza Castello per salutare il 2023 e celebrare l’arrivo del nuovo anno.
Tra gli spettatori del 31 dicembre, tante le studentesse e gli studenti universitari, accorsi per assistere allo show del Teenage Dream Party, che insieme a Lo Stato Sociale ha intrattenuto il pubblico della piazza fino a pochi minuti prima della mezzanotte. Il countdown e gli auguri del Sindaco Stefano Lo Russo, e ancora un’ora di musica con il dj set di Mace. Un concerto dedicato a un appuntamento ormai non troppo lontano, quello con le Universiadi del 2025, che
torneranno a Torno dal 13 al 23 gennaio del prossimo anno.
“Vedere tante persone anche quest’anno riunirsi in piazza Castello, per dare il benvenuto al nuovo anno con la musica dal vivo è un vero spettacolo” ha dichiarato il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo -. “Un augurio e un ringraziamento va a chi è salito sul palco, ma anche e soprattutto a coloro che hanno riempito la nostra piazza. Una festa da tutto esaurito per salutare l’anno che inizia e scambiarci gli auguri: buon 2024 Torino!”
Più variegato ma altrettanto folto e determinato il pubblico del concerto di musica classica del primo gennaio, che la Città di Torino ha voluto dedicare al Museo Egizio, che nel 2024 compie 200 anni. Sul palco, l’Orchestra Filarmonica di Torino e solisti di fama nazionale e internazionale, presentati da Alba Parietti e Paolo Gavazzeni, direttore artistico di Sky Classica HD, che ha trasmesso la diretta dell’evento.
“Abbiamo scommesso su un grande concerto di Capodanno di musica classica, com’è tradizione in alcune grandi città europee,” – ha dichiarato Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino – “ma all’aperto, per tutta la cittadinanza. E direi che le diecimila presenze di oggi, con piazza Castello gremita di torinesi e turisti, ci hanno dato ragione. È stato uno spettacolo bellissimo e siamo molto contenti. Lavoreremo, già da domani, a una prossima edizione, affinché il concerto di Capodanno diventi una tradizione di Torino”.
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