Da quando è nata la consuetudine di celebrare a Torino la Giornata mondiale della Pace – proclamata a suo tempo da Papa Paolo VI – questa iniziativa ha sempre riscontrato un buon successo.
Questo primo gennaio del 2024, però l’affluenza ha superato ogni rosea previsione. Il grande salone – messo come sempre generosamente a disposizione dal Sermig – si è riempito completamente già prima dell’inizio, con tutti i posti a sedere occupati, moltissima gente in piedi in sala e altrettanta fuori. Probabilmente una conseguenza dei tempi che stiamo vivendo, segnati da drammi terribili forieri di paure, ma anche desiderosi di speranza e di segni di bene e amore.
In questo senso si può onestamente dire che le aspettative – almeno in questa occasione – non sono certo andate deluse . Innanzitutto la manifestazione – fra promotori e partecipanti – ha visto un insieme altamente rappresentativo: dal Coordinamento interconfessionale del Piemonte al Comitato per i diritti umani della Regio Piemonte, dalla Città di Torino, al Comitato Interfedi, insieme a realtà specifiche religiose, sociali e culturali.
Estremamente significativo è che si sia prodotto un documento unitario (cioè condiviso da rappresentanti ditutte le confessioni religiose, compresi alti esponenti dell’ebraismo e dell’islam) che è stato illustrato dal Portavoce del Coordinamento Giampiero Leo, raccogliendo l’apprezzamento e l’entusiasmo di tutti i presenti.
Altrettanti importanti e profondi i saluti inviati dal Presidente della Regione Alberto Cirio, dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, dal Presidente della Fondazione CRT Fabrizio Palenzona e dall’Arcivescovo di Torino Mons. Alberto Repole. Successivamente presentate e illustrate da Walter Nuzzo, sono state magnificamente eseguite musiche della tradizione classica Indiana ed Europea, offerte da una speciale orchestra composta da donne e uomini delle diverse comunità religiose.
Dato il grande successo dell’evento e dei suoi contenuti, sono state immediatamente avanzate – da autorità e personalità presenti – diverse proposte per proseguire, rafforzare ed ampliare la strada intrapresa.
FOTO EMANUELE PENSAVALLE
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