Stefano Esposito, ex senatore del Pd, quando era ancora parlamentare e’ stato intercettato per la bellezza di 500 volte in tre anni, nel periodo tra il 2015 e il 2018, nel corso di una nota inchiesta a Torino. E cento e passa di quelle intercettazioni erano persino state utilizzate per ottenere un rinvio a giudizio. Oggi la Corte costituzionale ha cancellato tutto e prosciolto Esposito: l’uso delle intercettazioni non era ammissibile. Scrive la Corte: «non spettava alle autorità giudiziarie che hanno sottoposto ad indagine e, successivamente, rinviato a giudizio Stefano Esposito, disporre, effettuare e utilizzare intercettazioni rivolte nei confronti di un terzo imputato, ma in realtà univocamente preordinate ad accedere alla sfera di comunicazione del parlamentare, senza aver mai richiesto alcuna autorizzazione al Senato della Repubblica». Una figuraccia della magistratura torinese.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESERecenti:
A due giorni dalla proclamazione di Torino Capitale Europea dell’innovazione 2024 nasce un Hub Progetti
Enogastronomia e accoglienza: un’accoppiata vincente anche per il turismo dei grandi eventi a Torino. Le Nitto
Oltre alle limitazioni valide tutto l’anno fermi, tutti i giorni (sabato e festivi compresi) dalle 8
martedì 19 novembre, in occasione della visita istituzionale del Comune partner di Ouidah (Benin) nell’ambito del progetto “Ouidah fertile
Dalla ristrutturazione di sale, spogliatoi o refettori al rifacimento dell’impermeabilizzazione, delle coperture e dei terrazzi: sono