“Inaspettatamente Qui”, il romanzo di Luciana Servidio è un magico intreccio di esistenze

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Questa storia non ha un personaggio principale: é un intreccio di vite, dove ognuno é il protagonista della propria esistenza. In questo modo, libera da ogni schema, la Vita può tessere le sue magiche trame in cui coinvolge, per motivi che solo Lei sa, persone che inaspettatamente si ritrovano l’uno nell’esistenza dell’altra, per apportare nuova luce, visione e consapevolezza. La Vita accompagna amorevolmente i personaggi, permeando di sé tutto il Romanzo: basta avere occhi per vederla, orecchie per ascoltarla e un cuore per gioirne, anche quando situazioni e circostanze sembrano remare contro di loro. E’ in quei momenti, infatti, che la Vita amorevolmente li spinge e li ispira a trovare in se stessi le migliori risorse per trasformare tutto. La vicenda non ha bisogno di luogo né di tempo per svolgersi: avviene tutta nell’animo e nel cuore dell’essere umano. Ogni personaggio é potenzialmente ognuno di noi, nella sua più fulgida versione.

La storia di “Inaspettatamente Qui”

Questo romanzo nasce in modo insolito, inaspettato e direi magico.

Mia madre si é spenta il 7 marzo di quest’anno. Il giorno prima di andarsene la sua voce ridotta ad un filo mi ha detto “promettimi che scriverai un libro”. Il suo invito a scrivere mi ha accompagnata per tutta la vita, perché la scrittura é da sempre dentro di me, é il mio strumento di elezione, la mia connessione con il mondo e con la Vita (quella con la V maiuscola). Da sempre, mia madre mi ha stimolata a portare alla luce il mio scrivere, ma nonostante sapessi che aveva ragione, non l’ho mai fatto. Perdere lei mi ha aperto un vuoto immenso sotto i piedi, che non avevano più dove poggiarsi e nessun passo più da fare. Né cuore, né animo, né mente erano pronti e disposti a pensare ad altro che al vuoto in cui sono finita senza mia madre. In quei momenti, pensavo che se avessi scritto qualcosa avrebbe saputo troppo e soltanto di dolore. Non volevo regalare al mondo dolore oltre a quello che a volte sembra predominare. Sentivo di voler riprendere carta e penna in mano, ma non usciva altro che vuoto. Così, ci ha pensato lei!

Una mattina che le mie mani scorrevano sulla tastiera inseguendo parole che non ricordo neanche più, sento fortissima la sua presenza, così forte che alzo lo sguardo di scatto: mia madre é davanti a me, gira intorno al tavolo e viene a sedersi alla mia sinistra. Non dice nulla. Siede e aspetta. Sono sopraffatta dall’emozione e dalla felicità di vederla. Non riesco a parlare. Gli occhi annaspano nelle lacrime e fatico a leggere quello che sto scrivendo. Sento che non devo fare domande, soprattutto non staccare le mani dalla tastiera del computer. Mi sento risucchiata, sospesa e sostenuta da un flusso indescrivibile che porta a me fiumi di parole. Queste si moltiplicano senza freno, senza dubbi né domande. Devo scrivere e basta. Dopo aver riempito sette pagine mi fermo e mi dico: “Ma io sto scrivendo un romanzo”. E’ una domanda e un’affermazione allo stesso tempo. Riprendo. Mi sento come un regista sul palco che vede presentarsi uno alla volta e al momento giusto tutti i personaggi che faranno parte della storia che lui stesso sta scrivendo. I personaggi si manifestano, si presentano dicendo il loro nome, la loro storia, l’intreccio di vite che creeranno, lo sviluppo e anche la loro fisicità, con tanto di dettagli. L’energia che riempie la stanza é al tempo stesso forte, gentile, salda, sinuosa e soprattutto inarrestabile. Non posso fare altro che assecondarla. Mia madre é rimasta seduta accanto a me, per un mese intero, senza dire una parola, solo per assicurarsi che avrei portato a termine il mio romanzo. Quando scrivo l’ultima frase sull’ultima pagina, mi saluta dicendo “ricorda che hai scritto tutto tu, hai fatto tutto tu”. Rileggo il libro tutto d’un fiato: mio é lo stile, mio il linguaggio, mia la creatività, mio il sogno finalmente tirato fuori dal cassetto dove l’ho tenuto chiuso per un’intera vita. Quel libro sono io. E il titolo dice tutto .. “Inaspettatamente Qui”.

Ringrazio in particolare il grafico del mio Editore che ha saputo cogliere perfettamente l’essenza del mio libro. Non é una storia d’amore, non é una storia di difficoltà da superare. E’ un intreccio di vite dove ognuno é il protagonista della propria esistenza. Sono personaggi straordinari che sanno fare cose straordinarie perché dotati di visione, fede nella Vita, consapevolezza che tutto sia un sacro Allenamento per manifestare la versione più fulgida di se stessi. E’ una storia che ci sussurra all’orecchio per ricordarci che ognuno di noi può essere questa versione perché la Vita non ha prediletti, né prescelti. La Vita ci ama tutti nello stesso modo. Sta solo a noi ridestarci dal sonno in cui siamo caduti venendo al mondo e ritrovare in noi amore, strumenti, doni e talenti per fare della nostra esistenza il nostro Capolavoro.

L’autrice

Traduttrice di romanzi, documentari e saggi, correttrice di bozze e insegnante di lingue, Luciana Servidio nasce a Napoli il 23 novembre 1966. Inizia a viaggiare per il mondo già da piccolissima e all’età di quasi undici anni si trasferisce a Roma con la famiglia, dove prosegue gli studi fino alla Laurea in Lingue e Letterature straniere e al Master in traduzione letteraria. Desiderosa di comprendere il senso della vita in ogni suo aspetto, si é costruita un percorso professionale molto variegato, ricoprendo incarichi con profili molto diversi tra loro. Amante della lettura, della conoscenza e dell’autoguarigione non convenzionale, vive tutt’ora a Roma.

Il Viaggio insolito del mio libro

Sapevo che un giorno avrei trovato il coraggio di scrivere e pubblicare. E sapevo che oltre ad utilizzare i consueti canali di promozione avrei fatto compiere al mio scritto un Viaggio, scegliendo l’Universo come Distributore. E l’ho fatto. Forse é folle che un’autrice esordiente e sconosciuta come me scelga di affidare completamente nelle mani del caso (io lo chiamo Universo) qualche copia del suo libro. Ma l’ho fatto. La prima copia omaggio di “Inaspettatamente Qui” é arrivata insieme a me alla stazione di Napoli Centrale.

Io sono scesa lì, lei é rimasta sul treno al mio posto, in compagnia della dedica al Lettore scritta mentre ero in viaggio. Era il giorno dell’equinozio d’autunno. Secondo alcuni, spiritualmente parlando, l’autunno rappresenta il momento in cui dobbiamo riconoscere l’abbondanza come stato naturale dell’essere. Napoli é la città che mi ha dato le origini. Neanche se avessi voluto programmare tutto sarei riuscita a mettere insieme questi due ingredienti: le origini e l’abbondanza. La seconda copia del mio libro l’ho lasciata sul sedile della Metro B di Roma, il 10 ottobre, sempre con la dedica sul frontespizio, ma con colori e parole diversi rispetto alla precedente. Mi piace saperlo in Viaggio il mio libro.

Mi piace saperlo in compagnia della Vita. Quando l’ho lasciato sul tavolino del mio posto sul treno, l’ho visto trasformarsi in un sassolino gettato nell’acqua e creare infiniti cerchi concentrici che si espandevano nel mare e poi nell’oceano. A volte, mi sembra di vedere i volti di chi sceglierà di prenderlo e leggerlo per poi lasciarlo di nuovo a chi vorrà fare lo stesso. A volte mi chiedo dove sarà, a casa, nello zaino, nella borsa, tra le mani o sul comodino di chi. A volte mi sembra di scorgere i loro volti .. ma poi lo lascio andare, lì dove la vita lo vorrà condurre. Però, caro Lettore, cara Lettrice, anche se l’Universo ha scelto te a cui farlo arrivare come un dono, sappi che leggerlo una sola volta non ti basterà; sappi che ti verrà voglia di leggerlo e rileggerlo ancora, a volte dall’inizio alla fine, altre volte aprendo una pagina a caso; altre volte ancora ti basterà soltanto guardare la sua copertina vibrante di vita e di Magia, prima di iniziare la tua giornata o quando torni a casa.

Perché “Inaspettatamente Qui” é nato dalla Magia e ne crea nella vita di chi lo sceglie. La sua Magia si manifesterà in piccoli dettagli o con un’improvvisa intuizione o con qualcosa che fino a ieri non avevi notato o con un ricordo che riaffiora alla mente o semplicemente vivendo un attimo di gioia che non provavi da tempo. Questo libro é figlio dell’Universo, io ne sono stata solo l’esecutrice, mia madre l’ispiratrice, l’Unicorno lo Spirito che lo anima. Quando abbiamo smesso di credere nella Magia? E’ tempo di riportarla in vita.

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