RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
Alison Espach “Questi adulti” -Bollati Boringhieri- euro 18,00
Dopo il successo del precedente “Appunti sulla tua scomparsa” (ispirato alla morte di uno dei suoi fratelli adolescente) ora la scrittrice americana 39enne fa di nuovo centro con questo romanzo che, in parte, può essere considerato di formazione.
Racconta la fatica di crescere della protagonista Emily, a partire da quando ha 14 anni e guarda al mondo degli adulti con occhio acuto e intelligente. Siamo nel Connecticut, primi anni Novanta, a Fairfield, tra case lussuose e scuole private, ed Emily, decisamente più avanti dei suoi coetanei, preferisce osservare come si muovono nella vita “i grandi”.
E’ l’inizio di una serie di avvenimenti che ne segneranno la crescita e le tappe della vita. Il suo mondo va in pezzi quando i genitori decidono di separarsi e di lì in poi sarà una girandola di esperienze. La narrazione parte dalla festa per i 50 anni del padre che distrugge la famiglia per la sua relazione con la moglie del vicino, Mrs Resnick. Gli eventi precipitano quando il marito dell’amante, un brutto giorno, esce in giardino e mette fine ai suoi tormenti infilando la testa in un cappio. Alla scena assiste, in silenzio e sgomento, proprio Emily.
Le cose cambieranno ancora quando il padre fa una figlia con l’amante, ed Emily si ritrova a fare i conti con la disperazione materna che aumenta a dismisura. In seguito il genitore si trasferirà a Praga inanellando relazioni con altre donne, mentre gli anni scorrono con Emily palleggiata da un genitore all’altro.
A segnare la vita della protagonista c’è pure la relazione con il suo professore di inglese Mr. Basketball, iniziata con approcci inappropriati del docente 24enne attratto dall’allieva 15enne. Il resto sarà passione travolgente fatta di sesso e infatuazione, sensi di colpa, vergogna, incontri segreti. Una relazione clandestina che continua, tra alti e bassi, anche quando Emily è ormai adulta, ma stregata da quel legame che fatica a mettere da parte.
Il tutto raccontato con profondità ed ironia, attraverso lo sguardo di Emily che, man mano che cresce, si rende conto dei mille difetti e dei continui errori di quegli adulti che tutto possono essere, ma non esattamente modelli da imitare.
Shehan Karunatilaka “Le sette lune di Maali Almeida” -Fazi Editore- euro 20,00
Non è sempre di facile lettura questo romanzo dello scrittore Karunatilaka, nato nello Sri Lanka nel 1975, che gli è valso il prestigioso Booker Prize nel 2022.
La storia è ambientata nel suo paese, nel 1989, al culmine del conflitto sanguinario che vide su fronti opposti la maggioranza buddista e il governo contro i separatisti induisti del nord e dell’est e di etnia Tamil, durato dal 1983 fino al 2009, lasciando lo Sri Lanka in bancarotta.
Su questo sfondo si sviluppa la trama forsennata e pirotecnica, a tratti grottesca e surreale. 471 pagine che raccontano i 7 giorni (7 lune) che il defunto fotoreporter Maali Almeida, gay clandestino, dello Sri Lanka, ha a disposizione per scoprire il suo assassino e farsi giustizia. Al suo “risveglio” sente il corpo smembrato affondare nelle acque del lago Beira, ma non ha idea di chi ce l’abbia buttato. Dopo una vita turbolenta e la passione per il gioco d’azzardo, ora si trova in uno spazio intermedio tra la vita e la morte. E’ lui stesso a narrare la sua storia di fantasma smemorato che cerca di risolvere il proprio omicidio.
Impossibile riassumere o rendere anche solo lontanamente il fascino intrigante di questo romanzo che viaggia tra corpi smembrati dai macabri squadroni della morte, fantasmi sospesi che assistono ai ritrovamenti delle loro spoglie mortali massacrate e gettate in acqua dentro sacchi della spazzatura. Sono continue, ironiche e divertenti, le incursioni tra questo e l’altro mondo. Personaggi e anime bizzarri, avventure spassose e tragicomiche, delitti e depezzamenti di corpi a iosa.
Il fantasma di Maali si ritrova in una sorta di limbo che assomiglia parecchio a un gigantesco apparato burocratico, con regole rigide da rispettare; per esempio le anime dei morti possono andare solo nei luoghi in cui i loro corpi sono stati da vivi. Soprattutto il tempo concesso nel limbo è di soli 7 giorni, prima di riunirsi con la “Luce Eterna”; o più probabilmente reincarnarsi in qualche altro essere vivente.
Lungo le pagine si dipana un viaggio onirico in cui tutti -governo, secessionisti, politici e civili- commettono qualche crimine e nessuno vive indenne da brutture e violenze.
Non propriamente un testo volutamente politico, ma sicuramente una denuncia efficace dei recenti anni bui del paese, tra corruzione, discriminazioni razziali, malaffare e violenza dilaganti, giustizia inesistente e tanto sangue.
26 anni di conflitto, più di 100 mila morti -di cui 40 mila civili- crimini contro l’umanità di ogni tipo. Sparizioni forzate, delitti efferati, massacri di poveri innocenti attuati dalle forze del governo, bambini-soldato usati dalle Tigri Tamil e tanto altro orrore sono l’orribile bilancio di una delle guerre civili più sanguinose degli ultimi decenni, in un area del mondo in cui vivere è complicato.
Giulia Alberico “I libri sono timidi” -Galaad Edizioni- euro 12,00
Per chi ama leggere, questo libro è un po’ come ritrovarsi a casa e riconoscersi. Sono pagine che avremmo voluto scrivere noi per esprimere al meglio la passione divorante della lettura. E non possiamo che venire piacevolmente travolti dai ricordi dell’autrice, che parlano anche del nostro vissuto.
Ci si riconosce a pelle con i pensieri di Giulia Alberico, per anni insegnate di lettere a Roma. La professoressa che tutti avremmo voluto avere, e che sicuramente deve aver contagiato schiere di studenti con il meraviglioso e salvifico virus della lettura.
La sua navigazione immersa nei libri è iniziata prestissimo, in età prescolare, e non è mai finita. Racconta di quando bambina, prima di essere in grado di decifrare i segni scritti, leggeva ascoltando le storie narrate dagli adulti; parole per lei legate in modo indissolubile agli odori, a seconda dell’oratore.
Poi l’urgenza di cavarsela da sola e la meraviglia precoce di un bimba piccolissima che praticamente impara a leggere prima ancora di andare a scuola. L’amore per la lettura sgorga in lei dirompente fin dai 4 anni; quando in uno sperduto paesino in provincia di Chieti, dove non c’è un asilo, segue la madre -maestra elementare- da una classe all’altra come ospite.
Scorrono pagine in cui ricorda la prima mesta libreria che poco la convinceva con le vetrine di rosari, santini e pubblicazioni sacre, più che altro simile a una sacrestia. Ben diverso è l’universo di libri che le si schiude in una casa di zii preti la cui biblioteca è un luogo delle meraviglie in cui lei a 7 anni si perde letteralmente, ammaliata e assetata di letture.
Dal primo libro letto -“La luna e sei soldi” di Somerset Maugham- non si è mai più fermata. Ha il sapore anche del nostro passato il suo ricordare la fascinazione di collane editoriali memorabili, come la Medusa e i piccoli BUR, o i primi Oscar Mondadori. E via lungo tutte le tappe della sua vita, compresi i primi sceneggiati in bianco e nero ispirati dai grandi classici della letteratura, che si andavano a vedere dal vicino fortunato che possedeva un televisore.
I libri la consolavano, placando angosce e tristezze man mano che si addentrava nelle pagine. Le aprivano mondi nuovi; come quello della giustizia con la lettura del “Buio oltre la siepe”, o i classici russi e americani che ampliavano ulteriormente il suo orizzonte. E via … di libro in libro, dai primi scelti sull’onda dell’emozione a quelli della maturità selezionati con criterio, sempre onnivora e curiosa di tutto.
Un’ emozionante biografia letteraria dell’autrice che lega le varie letture alle tappe della sua vita. Non solo ci incanta, ma ci spinge a riesumare anche i nostri ricordi di letture nel passato. E già… perché anche questo è uno dei tanti poteri sprigionati dalle pagine di un libro.
Luca Briasco “Il re di tutti. Un ritratto di Stephen King”
– Salani- euro 16,00
400 milioni di copie vendute, oltre 700 romanzi frutto della sua mente geniale, lui è il maestro dell’Horror a livello planetario; che piaccia oppure no, è comunque un mostro sacro. L’americanista agente letterario Luca Briasco ne traccia un profilo interessante, non un saggio critico, piuttosto un biografia filtrata attraverso le letture di alcuni suoi romanzi.
Risultato, un libro snello e scorrevole che ripercorre le tappe salienti della vita di King, nato a Portland il 21 settembre 1947; in quell’affascinante Maine dove ha ambientato molte delle storie che gli hanno dato successo e fama.
Scopriamo che ha avuto un’infanzia segnata dall’abbandono del padre. Stephen ha appena due anni, quando l’incostante e donnaiolo genitore, Donald Edwin King, esce di casa per comprare le sigarette e non si fa mai più vedere.
La madre Ruth prende lui e il fratello adottato e inizia a cercare svariati lavori, soggiornando presso vari parenti. Donna sola, forte, responsabile e soprattutto molto intelligente, tanto da essere la prima a cogliere le qualità del figlio e incoraggiarle.
Stephen fin da piccolo è un lettore seriale, come se cercasse nuovi mondi in cui stemperare i suoi dolori. Inizia a scrivere racconti, ma la svolta è quando ha 12 anni, una mente brillante e fantasia da vendere, e la madre gli regala una macchina da scrivere Underwood, sulla quale battere i tasti da cui escono i manoscritti che inizia a inviare agli editori e alle riviste.
Adulto, sposato e -contrariamente al padre- marito fedelissimo e irreprensibile, è nella scuola dove insegna quando la moglie gli telefona per dargli la notizia che cambierà per sempre la loro vita. Siamo nel 1973 e l’editor Bill Thmpson Doubleday decide di pubblicare “Carrie”, trasposto anche in film di successo. A dare forma alla ragazzina bullizzata dalle compagne di scuola sarà la meravigliosa Sissy Spacek, all’epoca giovanissima talentuosa e capace di scatenare una furia diabolica. Ed è solo l’inizio della carriera dello scrittore capace di guardare negli abissi della mente e trasformarli in best seller inimitabili.
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