Ricordando la strage di Bologna riflessioni sulla democrazia

Il 2 Agosto 1980, strage di Bologna. Né possiamo né sappiamo dimenticare. Ero a Torino ed accesi la televisione per caso.
La notizia sconvolgente subito ebbe dei padri: i fascisti. Non avevamo dubbi.
Telefonata in Federazione del PCI per sapere cosa fare. Federazione aperta 24 0re su 24 e 365 giorni all anno. Torino era deserta. Eravamo reduci dalle vacanze all’isola del Giglio. Giusto con Antonella, alla Stazione di Grosseto, bisticciammo. Le impedii di fermarsi nella sala d’aspetto della stazione.
Troppo pericolosa. Dal dicembre 1969, con la strage di Milano, erano ripetuti e continuativi i vari attentati del terrorismo nero e quello rosso. Stavano crescendo all’interno di una guerra civile non dichiarata. Due le barricate opposte ed inconciliabili. Da una parte la democrazia e dall’altra il terrorismo, appunto nero o rosso che sia. Tragico dirlo : era un modo anche questo di crescere. Allora non avevamo figli. Mi chiedevo, una volta diventato padre che cosa gli avrei raccontato di quegli anni? Soprattutto un perché di quelle stragi. Il perché era presto detto. Per tutti gli anni 60 e 70 la paura del comunismo legittimava ed era base dell’ideologia neo fascista. Tragicamente semplice. Il totale caos ed il suo antidoto la dittatura fascista.
Volevano fare come nel 1973 in Cile o la dittatura militare in Argentina o in Brasile.
Come sempre le verità processuali diverse dalle verità storiche. Ora sappiamo che in quella cloaca erano in molti. Licio Gelli.
Massoneria deviata come i servizi segreti.
Si sarebbero aggiunti la criminalità organizzata dalla banda della magliana alla mafia italiana e quella statunitense.
Ma abbiamo retto. Sembra incredibile ma la nostra democrazia ha retto. Non era per niente scontato. La nostra democrazia era ed aveva punti fragili. La stessa resistenza non aveva potuto o forse non era stata capace di cancellare i 20 anni di dittatura fascista.
La battaglia è stata vinta grazie a grandi uomini come il Generale Dalla Chiesa e magistrati come Falcone e Borsellino.
Ma non bastarono. Le cosiddette  masse furono determinanti. Non passarono ne’ fascisti ne’ terroristi rossi.
È quello che ho detto alle due figlie Alice e Sara. Non siamo stati eroi. Abbiamo fatto solo il nostro dovere prima del 1980 e dopo il 1980. Difendendo questa nostra repubblica democratica. In verità avremmo anche voluto cambiarla. Non è stato possibile o non ne siamo stati capaci. Del resto la perfezione non è di questo mondo. Pazienza ma almeno ci abbiamo tentato e visto gli attuali tempi non è da poco.

PATRIZIO TOSETTO

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