Oggi la visita del Presidente Sergio Mattarella al Polo del ‘900e al Sermig
La stagione autunno-inverno si apre con Mare, Polvere e Orizzonti: tre nuovi maxi progetti per parlare di confini, guerre e partecipazione politica
Novità autunno-inverno per il Polo del ‘900. Tre elementi naturali – Mare, Polvere e Orizzonti – ispirano un’ ampia offerta culturale per parlare di confini, guerre e partecipazione politica, frutto del lavoro corale dei tanti enti del Polo. D’ispirazione anche gli 80 anni dall’inizio della Resistenza armata che l’8 settembre aprono un programma triennale che ripercorrono quei Venti mesi, seguendo tre parole chiave: “disobbedire”, “combattere” nel 2024 e “sognare” nel 2025.
NUOVI PROGETTI, NUOVE SFIDE: MARE, POLVERE, ORIZZONTI
Con lo spettacolo originale “Idrogeno” inaugura, il 28 settembre, il primo dei nuovi progetti, “Mare”, che porta il dibattito sul transito di corpi e merci, sul colonialismo e sui porti a cura dell’Unione Culturale Franco Antonicelli. Tra gli appuntamenti, la masterclass con il regista francese Sylvain George, testimone delle zone di frontiera per vent’anni (14 ottobre, ore 15.30), cui si aggiunge un ciclo di proiezioni con Job Film Days e il nuovo allestimento di “Archeoplastica” (fino al 28 ottobre) con oggetti rinvenuti dal mare a parlare di emergenza climatica. Tema che al Polo passa anche per l’azione con la sfida free plastic che da settembre introduce un sistema di sharing bottle con rifornimento d’acqua gratuito all’interno dei palazzi. Con “Polvere”, il 15 novembre, arriva al Polo la prima winter school che indaga i conflitti contemporanei. Con la Fondazione Nocentini e l’Istituto Salvemini: tre giorni fino al 17 novembre; una mostra con le foto inedite dell’artista ucraina Ira Lupu ad aprire le lezioni; 17 laboratori e altrettante attività con Lorenzo Pregliasco, Nello Scavo, Anass Hanafi tra gli ospiti; 8 eventi collaterali tra cui lo studio site specific dello spettacolo Sette a Tebe, tratto dalla tragedia Sette contro Tebe di Eschilo, regia di Gabriele Vacis, della compagnia teatrale PEM (Potenziali Evocati Multimediali). 14 attori e attrici che, da ottobre a aprile, entrano in residenza al Polo per altre collaborazioni: il laboratorio teatrale “Sguardi aperti”, in partenza il 15 ottobre, e la “Carte Blanche” che restituisce in un ciclo di spettacoli la ricerca individuale degli attori sugli archivi del Polo. Sono invece già partite altre tre grandi ricerche con “Orizzonti” a cura del Centro Studi Piero Gobetti. Al centro il movimento studentesco dell’Onda, il movimento No global e No Tav, per un confronto con la partecipazione giovanile di oggi in collaborazione con il collettivo Stasis, che a settembre apre una call agli artisti, e con la casa editrice Morsi editore per la pubblicazione delle ricerche.
1943-2023: 80 ANNI DALLA RESISTENZA
“Disobbedire” è la parola scelta per aprire le attività dell’Ottantesimo. L’8 settembre alle ore 18.30, la lectio magistralis di Giuseppe Filippetta ne indaga la dimensione etica, sociale e politica. A interrogare le esperienze di quei Venti mesi anche la mostra “Disobbedire. Resistere. Storia degli Internati militari italiani”, in arrivo il 26 ottobre e il monologo sul grande Alessandro Galante Garrone, scritto da Leonardo Casalino con Diego Coscia, che si tiene il 30 ottobre, a 20 anni dalla scomparsa. L’11 settembre, i 50 anni del golpe in Cile danno vita a un mese di eventi con “Memorie dal Cile” che, dalle ore 15.30, riunisce al Polo il giornalista Paolo Hutter, in Cile al momento del golpe,
insieme a Jaime Riera Rehren, scrittore ed esule cileno e Eduardo “Mono” Carrasco, famoso muralista esule in Italia. Nella stessa giornata, ore 18.30, l’autrice e attrice Stefania Rosso dedica una performance a Carmen Ansaldi, politica cilena in lotta contro il regime.
NUOVI ARCHIVI, NUOVI SPAZI
Cresce intanto il numero degli archivi. Tra gli ultimi arrivati il fondo del giurista Franco Cordero e, per ospitarne di nuovi, un grande investimento recupera 600 ml di scaffalature nei Palazzi di San Celso e San Daniele. A settembre continuano i lavori sull’Archivio Leone Ginzburg e il 17 settembre partono le iniziative sull’Archivio Bosso a cura dell’Istituto piemontese Gramsci, frutto della residenza di quattro associazioni giovanili. Intanto la Fondazione Donat-Cattin continua i lavori sull’archivio di Michele L. Straniero con la presentazione in prima nazionale dell’album “Domani si vive e si muore” del 29 settembre. Anche altri spazi del Polo sono protagonisti di interventi di riqualificazione, la Sala 900 si trasforma in un auditorium da 150 posti con un adeguamento tecnologico che la predispone a moderne connessioni verso l’esterno. Mentre la suggestiva Sala Voltoni diventa una galleria espositiva e inaugura il nuovo allestimento con l’installazione multimediale del collettivo artistico multiculturale Art Nomads, il 19 ottobre.
NUOVE GENERAZIONI
Per inaugurare l’anno scolastico – il 5 ottobre, ore 16.30 – il Polo presenta le attività per le scuole e insegnanti. Ospiti della giornata gli studiosi di didattica innovativa Chiara Panciroli e Pier Cesare Rivoltella con il libro: “Pedagogia algoritmica. Per una riflessione educativa sull’Intelligenza artificiale”. Tra le nuove attività per bambini dai 2 ai 12 anni “Archetti al Polo”, laboratorio di canto, body percussion e esplorazione di alcuni strumenti musicali in partenza il 23 settembre, ore 10.30. Con “I giochi di Clio”, invece, ci si siede a tavolino con alcuni game designer, dal canadese Brian Train a Andrea Angiolino, per giocare con la storia in 4 incontri (12, 19, 26 settembre e 3 ottobre). Da ottobre a maggio, per il secondo anno consecutivo torna la Scuola di Architettura, per bambini dai 7 ai 12 anni, con Fondazione per l’architettura che apre il programma a contenuti coprodotti con il Polo ispirati al tema dell’anno: l’Utopia. Dall’ 11 ottobre, in partenza anche i corsi di francese gratuiti per adulti e bambini.
ALTRE NOVITÀ
Altre attività, temi e collaborazioni arricchiscono il programma. A settembre in arrivo il Festival delle Migrazioni (19 – 24 settembre), il Festival delle piccole storie della Rete Italiana di Cultura popolare sul tema “cittadinanza” (28-30 settembre) e La settimana del lavoro off a cura di Ismel (dal 27 settembre al 6 dicembre). A ottobre, a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, il primo passo verso il Primo Levi LAB, un luogo di incontro interattivo e permanente in via Maria Vittoria 38 che inaugura con una a mostra a Levi dedicata, più eventi fino a giugno 2024. L’arte si schiera contro la violenza di genere con lo spettacolo “Rosso Indelebile” in arrivo a novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Lo sport e la politica sono protagonisti del libro di Loris Caruso “La vita in campo sparisce” dedicato a Diego Armando Maradona il 12 ottobre. Da ottobre, alla luce delle prossime elezioni europee e dell’alto tasso di astensione, il Centro Einstein di Studi Internazionali (CESI) propone un percorso di accompagnamento al voto. Anche divulgazione scientifica con i “GiovedìScienza” in programma dal 15 novembre. In ultimo, ad anticipare tutte le novità della stagione autunno-inverno, il 2 agosto, attesissima la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Polo.
Il programma autunno-inverno del Polo è in continuo aggiornamento al sito www.polodel900.
1943-1945 / 2023-2025
Ottantesimo della Resistenza
Polo del ‘900
Perché continuare a parlare oggi, a ottant’anni di distanza, della Resistenza?
Perché è da quell’esperienza – molteplice, difficile, affascinante – che sono nate le regole della nostra democrazia. Perché attraverso quell’esperienza, un Paese che ha inventato il fascismo e il suo sistema di potere – caratterizzato dalla repressione del dissenso e al tempo stesso da una costruzione moderna del consenso, dall’uso della violenza come strumento della politica e del dominio, dalla discriminazione e dall’esclusione – ha saputo rifondare le basi del suo vivere civile attraverso un documento di grande respiro politico e umano come la Costituzione.
Serve ancora oggi comprendere e ricordare la Resistenza perché ne sono stati protagonisti donne e uomini che, nel momento più buio, hanno avuto la forza di disobbedire, di scegliere e di agire, di costruire con impegno un nuovo orizzonte etico e politico, di trasformare le difficoltà in opportunità.
Le motivazioni individuali che allora hanno spinto i protagonisti a partecipare alla guerra di Liberazione pongono a ciascuno di noi un interrogativo esistenziale: come si reagisce quando il mondo in cui si è vissuti crolla, quando scompare ogni certezza, quando la vita stessa e il suo significato vengono messi in discussione? Una generazione educata all’obbedienza e con pochi strumenti per leggere un presente tremendamente complesso si è trovata di fronte alla necessità di combattere, di provare a rispondere a interrogativi e problemi nuovi, e lo ha fatto in forme e modi diversi. Soprattutto, uomini e donne impegnati nella Resistenza sono stati capaci di saldare speranze, aspettative e progetti in un orizzonte collettivo. Sono stati capaci di sognare un futuro per tutti.
Oggi è importante ripartire da quella storia perché i principi e i valori che allora hanno animato le persone anche al di là delle appartenenze nazionali, ancora ci interpellano, come individui, come cittadini italiani, dell’Europa e del mondo, che quella storia la vogliono raccontare ancora.
Il progetto
Il Polo del ‘900 e i suoi enti partner propongono alla Città di Torino un progetto che ha l’intento di mettere al centro delle iniziative culturali della Città gli eventi, i protagonisti e il lascito della Resistenza. È una scelta che scaturisce direttamente dal patrimonio documentario sull’antifascismo e sulla Resistenza che essi custodiscono, un giacimento ricchissimo e senza uguali di fonti originali della più diversa natura (documenti, fotografie, filmati, interviste, manifesti). Le prime indicazioni di progetto, proposte dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (sviluppando un’idea di Barbara Berruti, Chiara Colombini, Carlo Greppi, Bruno Maida, Enrico Miletto, componenti del comitato scientifico dell’Istituto) sono state discusse e approvate dal gruppo di lavoro individuato all’interno del Polo e composto da Unione culturale, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Fondazione Istituto Antonio Gramsci, Centro studi Piero Gobetti, Centro studi Primo Levi, Fondazione Donat-Cattin, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Fondazione Vera Nocentini, Anpi. Tali indicazioni si articolano su tre anni, dal 2023 al 2025.
Si intende individuare per ogni anno dal 2023 al 2025 una parola-chiave (un verbo all’infinito) che, cogliendo gli elementi essenziali del contesto degli anni 1943, 1944 e 1945, permetta di definire una cornice di senso capace di collegare il passato al presente, di tenere insieme la riflessione storiografica al dibattito culturale e civile. Ciascuna parola-chiave, pur legata a date o questioni specifiche del calendario del 1943-1945, consente di riattraversare tutti quei 20 mesi.
Per il 2023, pensando sia alla data cruciale dell’armistizio dell’8 settembre 1943, che segna l’inizio della Resistenza, sia agli scioperi del marzo di quell’anno – i primi dopo vent’anni di dittatura – che anticipano la lotta di Liberazione, la parola-chiave è “disobbedire”.
Disobbedire aiuta ad affrontare una serie di temi che intersecano anche la celebrazione del ventennale del Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà. In particolare, nel momento in cui cominceranno ufficialmente le celebrazioni dell’Ottantesimo sarà allestita la mostra personale di Zehra Dogan, giornalista, artista e attivista curda di cittadinanza turca.
Per il 2024, considerando che il 1944 è l’anno in cui la Resistenza di radica e si sviluppa, arrivando al picco della “grande estate partigiana” e all’esperienza delle zone libere, per poi attraversare la dura crisi invernale successiva al proclama Alexander, la parola-chiave è “combattere”. Una parola che però non vuole alludere soltanto alla Resistenza armata: si combatte con le armi e senza le armi, con gli scioperi che proseguono nelle fabbriche (a partire da quelli del marzo 1944) e con azioni di Resistenza civile.
Per il 2025, facendo riferimento alla Liberazione, la parola-chiave è “sognare”, un termine che ricomprende le attese e le speranze di futuro, come anche i disincanti e le delusioni per i desideri di giustizia frustrati, e al tempo stesso i progetti politici perseguiti per la nuova Italia democratica da costruire che conducono alla Costituzione.
Per ogni parola-chiave, una lectio magistralis con relatori e relatrici di alto profilo e di rilevanza internazionale (storici e storiche ma anche sociologi e sociologhe, antropologi e antropologhe, politologi e politologhe ecc.) propone un inquadramento generale e una riflessione sul tema prescelto, con riferimenti al 1943-1945 ma con lo sguardo rivolto tanto all’intero Novecento quanto all’oggi. I testi delle lectio saranno poi pubblicati da un editore di scala nazionale raccolti in un cofanetto dedicato all’Ottantesimo.
La lectio è l’elemento-quadro costante, accompagnato di volta in volta da iniziative diverse le une dalle altre (es. lectio+convegno; lectio+podcast; lectio+mostra; lectio+rassegna cinematografica), variando i linguaggi sulla base del pubblico che ci si propone di raggiungere.
In questo modello possono così trovare spazio e al tempo stesso coordinamento proposte di eventi e di dibattito in grado di restituire la complessità delle anime della Resistenza e delle sensibilità culturali e politiche che vi si richiamano. Il programma è immaginato come un crescendo che abbia il suo culmine nel 2025, con un coinvolgimento il più esteso possibile della cittadinanza, con iniziative capaci di animare gli spazi pubblici.
Parole chiave
1943-2023
- disobbedire
1944-2024
- combattere
1945-2025
- sognare
1943-1945
Le iniziative per l’Ottantesimo avranno l’avvio ufficiale l’8 settembre 2023, nell’anniversario di quell’armistizio tra il Regno d’Italia e gli angloamericani al quale, dopo la fuga del re e di Badoglio al Sud, seguono il crollo dello Stato e lo sbandamento dell’esercito, ma che al contempo rappresenta l’inizio della Resistenza.
Settembre 2023
Venerdì 8 settembre 2023, inaugurazione dell’Ottantesimo
Disobbedire, lectio magistralis di Giuseppe Filippetta
Data, Orario | Luogo (indicando in ordine l’indirizzo e la sede)
8/09/2023 ore 18,30 – Sala 900, Palazzo San Daniele, piazzetta Antonicelli
Titolo evento 8 settembre 1943: Disobbedire
Tipologia (scegliere tra proiezione, spettacolo, concerto, incontro, mostra).
Lectio magistralis
Descrizione evento (max 500 battute)
Lectio magistralis di Giuseppe Filippetta sull’8 settembre 1943, data che segna l’inizio della Resistenza. Si inaugura con questa lectio il triennio dedicato all’ottantesimo della Resistenza, Per ogni anno dal 2023 al 2025 una parola-chiave (un verbo all’infinito) coglie gli elementi essenziali del contesto degli anni 1943, 1944 e 1945 e permette di definire una cornice di senso capace di collegare il passato al presente, di tenere insieme la riflessione storiografica al dibattito culturale e civile. La prima parola-chiave è “disobbedire” di cui viene condivisa una riflessione sul significato storico, politico ed etico. Ieri e oggi.
Relatori Giuseppe Filippetta, già direttore dell’archivio storico e della biblioteca del Senato della Repubblica italiana e autore di L’estate che imparammo a sparare. Storia partigiana della costituzione (Feltrinelli, 2018)
A cura di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” – Fondazione Polo del 900.
Data, Orario | Luogo (indicando in ordine l’indirizzo e la sede)
26/10/2023 Galleria delle immagini, Palazzo San Celso, piazzetta Antonicelli
Titolo evento: Gli internati militari italiani (titolo provvisorio)
Tipologia (scegliere tra proiezione, spettacolo, concerto, incontro, mostra).
Mostra
Descrizione evento (max 500 battute)
Le iniziative dell’ottantesimo proseguono con una mostra dedicata agli Internati Militari Italiani (IMI), la cui disobbedienza è all’origine di una delle molte forme che la Resistenza italiana ha assunto tra il 1943 e il 1945. Una mostra che riflette e racconta valorizzando gli oggetti e le raccolte documentarie custodite negli archivi di Istoreto, Istituto di studi Gaetano Salvemini, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza. Sono previste proiezioni, visite guidate per la cittadinanza e per le classi.
Crediti: a cura di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), Istituto di studi Gaetano Salvemini, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza.
Data, Orario | Luogo (indicando in ordine l’indirizzo e la sede)
30/10/2023 – Sala 900, Palazzo San Daniele, piazzetta Antonicelli
Titolo evento: In memoria di Alessandro Galante Garrone
Tipologia (scegliere tra proiezione, spettacolo, concerto, incontro, mostra).
Spettacolo e presentazione
Descrizione evento (max 500 battute)
A vent’anni dalla morte di Alessandro Galante Garrone, figura di spicco della Resistenza, magistrato, storico e protagonista del dibattito culturale dell’Italia repubblicana, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di cui fu uno dei fondatori, lo ricorda in due momenti.
Una lezione recitata scritta da Leonardo Casalino con Diego Coscia, in una produzione della compagnia teatrale Lo Stagno di Goethe, che ne ripercorre la vita e l’insegnamento; il volume: Alessandro Galante Garrone, Per l’eguaglianza e la libertà, a cura di Paolo Borgna, Francesco Campobello e Massimo Vogliotti con un saggio introduttivo di Paolo Borgna (Einaudi, 2023).
Crediti: a cura di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), Lo stagno di Goethe, Polo del ‘900
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