Il Piemonte si dota del regolamento regionale che disciplina l’attività delle fattorie sociali che riconosce ufficialmente le aziende che attraverso l’attività agricola favoriscono l’inserimento di lavoratori con disabilità o svantaggiati, attività sociali e di servizio per le comunità locali, prestazioni e servizi alle terapie mediche sociali e riabilitative, progetti di educazione ambientale e alimentare.
Con decreto del presidente della Giunta regionale Alberto Cirio, in attuazione alla Legge regionale 1 del 2019 (in materia di agricoltura e sviluppo rurale), la Regione ha adottato il testo che definisce i requisiti e le modalità necessari per svolgere l’attività di agricoltura sociale, con l’obiettivo di offrire alle comunità locali prestazioni e servizi socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo e che possano migliorare le condizioni di salute fisica e psichica delle persone in difficoltà.
Le fattorie sociali che rispondono ai requisiti definiti dal nuovo Regolamento posso iscriversi nell’elenco regionale del Piemonte. “Con il regolamento, nato dal confronto con le organizzazioni agricole, la Regione riconosce ufficialmente il lavoro degli imprenditori agricoli che portano avanti progetti di inclusione sociale che si concretizzano nella vita quotidiana in servizi utili a sostegno delle famiglie e delle comunità rurali”, dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.
Ci sarà inoltre un marchio grafico che l’azienda agricola potrà collocare all’esterno della struttura per essere identificata come “fattoria sociale”.
Inoltre verrà istituito l’Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale che avrà il compito di analizzare i bisogni del territorio e sviluppare interventi in collaborazione con gli enti locali, il mondo agricolo e il terzo settore.
Il Regolamento è pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale al link http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/corrente/suppo4/00000002.htm
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