All’inizio di una relazione, o quando ci predisponiamo ad iniziarne una, diamo solitamente importanza all’attrazione fisica, all’eccitazione sessuale che l’ipotetico partner esercita su di noi o che potrebbe esercitare; cerchiamo, in altre parole, chi sia in grado di soddisfare i sensi con l’aspetto, una bella voce, una pelle profumata.
Raramente diamo importanza all’attrazione mentale, molto più difficile da scoprire, meno ricercata ma, in realtà, molto più importante.
L’attrazione mentale, infatti, gioca un ruolo determinante non soltanto nelle relazioni amorose ma anche in quelle di amicizia, in particolare tra le relazioni sane, non tossiche.
Nelle mie conferenze spiego come gli incontri ai nostri tempi non siano peggiori o migliori di quelli che si svolgevano 40 o 60 anni fa: allora ci si incontrava al ballo del Paese o in treno o ad una festa, ci si piaceva oppure no e, nel primo caso, dopo il gradimento fisico veniva la scoperta della parte mentale. Dalla voce al contenuto dei discorsi, dal titolo di studio alla professione, agli hobbies a eventuali meriti tutto poteva contribuireall’attrazione mentale tra due individui.
Oggigiorno, al contrario, stante il massiccio ricorso ai social ed ai siti di incontri, la prima impressione è determinata da fattori anagrafici, culturali (dichiarati…) e solo dopo un incontro dal vivo può nascere un’attrazione fisica.
Non voglio stigmatizzare in assoluto l’una o l’altra forma di attrazione, ma ritengo che l’attrazione fisica sia destinata a cedere il passo all’indifferenza in pochi anni.
In questi anni nei quali mi sono occupato di difesa delle donne, di analisi della loro condizione, ho potuto verificare come molti maschi, trascorso un primo periodo (più o meno lungo, è soggettivo) di attrazione fisica iniziano a mostrare indifferenza verso la fisicità della propria compagna, sia per il naturale invecchiamento sia per eventuali infortuni, malattie o accadimenti vari.
Se a tenere unita la coppia, invece, è l’attrazione mentale l’unione è destinata a durare maggiormente e questa consente di sviluppare ulteriormente, giorno dopo giorno, la relazione.
In altre parole, se inizialmente è l’attrazione fisica ad avvicinarci ad una persona, capiamo quale direzione prenderà la relazione soltanto quando aprirà bocca ed esprimerà qualche concetto.
Ma cos’è l’attrazione mentale? E’ la condizione, che si manifesta tra due persone, che porta a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda riguardo a gusti, progetti, idee e desideri, il che porta a convivere senza dissapori contribuendo entrambi ad un piano comune.
In alcuni casi l’attrazione mentale scatta subito, complici alcuni fattori come la partecipazione ad un evento che interessa entrambi, una comunione di interessi (lavoro, studio), un ideale comune (associativo, politico, sindacale). In ogni caso l’attrazione mentale non è in alcun modo legata all’aspetto fisico o a quello sessuale ma riveste un ruolo determinante nella relazione.
Certo, due persone possono provare contemporaneamenteattrazione fisica e mentale, ma non è un teorema.
Con il passare degli anni, sia per l’età che aumenta sia per il maggior tempo trascorso insieme, comunicare nella coppia sarà ancora più facile perché conosceremo meglio il partner e avremo idee più chiare su cosa intendiamo fare, sui nostri gusti, sui nostri limiti.
In realtà, l’affinità di idee, ideali, interessi è determinante ma non è l’unico livello coinvolto nell’attrazione mentale; spesso l’attrazione parte da un livello inconscio che, in quanto tale, è sconosciuto agli stessi individui che ne sono coinvolti; forse un legame chimico, forse un richiamo karmico, fatto sta che se è possibile creare un database di soggetti alti così, che pesino così, che abbiano i capelli di quel colore è, invece, impossibile crearlo per criteri che possano destare in noi attrazione mentale; si può, al massimo, verificare se all’interno di un gruppo nel quale ci sentiamo inclusi (interessi, gusti, affinità, ecc.) vi sia qualcuno in grado di far scattare in noi qualcosa che altri non suscitano.
Ma l’affinità mentale può durare tutta la vita? Come ho scritto prima, col passare degli anni l’affinità può aumentare e consolidarsi ulteriormente ma è anche vero, per contro, che modificandosi i gusti, gli interessi e le possibilità ci si può trovare disallineati su ciò che prima, invece, ci attraeva. In linea di massima l’affinità mentale può durare tutta la vita a differenza di quella fisica, destinata ad affievolirsi dopo un certo tempo.
Inoltre, se l’attrazione fisica può essere spesso sostituita da quella per un altro soggetto (non ha rughe, non ha la pancia, il seno non è cadente mentre nel precedente oggetto di attrazione ora sono presenti) quella mentale è difficilmente rimpiazzabile, perché occorre tempo per scoprirla.
Da parte dei maschi in particolare l’attrazione fisica può essere spesso oggetto di rivalutazione, mentre ad abbandonare qualcuna per cui si provi attrazione mentale questi sono più restii.
Una conditio sine qua non per godersi appieno, totalmente e intelligentemente l’attrazione mentale è ammettere che entrambi i partners sono umani, quindi imperfetti, soggetti ad errori e limiti, accettando ciò che ci attira senza aspettarsi la perfezione e senza pretendere che il partner diventi un nostro clone.
Sergio Motta
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