Music Tales, la rubrica musicale
“Prendo la rincorsa le braccia al cielo al cielo e volo via
Via dalle certezze
Dalle tue carezze
Che anche adesso mi blocca no al muro e non volo più
Tutto calcolato
Tutto programmato
Il lavoro la casa il futuro così sei tu ma io
Musico ambulante vorrei stare in cento case o in un motel
E mi sento scusa così dissonante
Vorrei molti amori e duemila figli come me
Via mentre stai parlando
Sono già partito non te ne accorgi non vedi più”
Fabio Concato, pseudonimo di Fabio Bruno Ernani Piccaluga (Milano, 31 maggio 1953), è un cantautore italiano.
Ha ottenuto premi e onorificenze tra cui il Premio Lunezia 2007 per il valore
musical-letterario dell’album Oltre il Giardino e l’Ambrogino d’oro nel 2020.
Muove i primi passi nel mondo della musica nel 1974, quando insieme agli amici Bruno Graceffa e Giorgio Porcaro forma il gruppo cabarettistico “I Mormoranti”, in cui Fabio scrive testi e musiche e inizia a esibirsi nel celebre locale Derby di Milano.
L’album omonimo del 1982 segna il primo vero riscontro popolare per Concato, trascinato dal singolo “Domenica bestiale”, partecipante al Festivalbar di quell’estate; pur non entrando in hit parade diventerà in breve tempo il classico per eccellenza del cantautore milanese.
Nel 1984 Concato centra il suo maggiore successo discografico con un altro album omonimo, in cui sono contenuti alcuni dei suoi classici quali Ti ricordo ancora, Tienimi dentro te, Sexy Tango, Rosalina, Guido piano e soprattutto Fiore di maggio, altra indimenticabile hit dedicata alla figlia Carlotta.
Del 1986 è l’album Senza avvisare, anch’esso un buon successo discografico (arriva al numero due nella classifica 33 giri).
Nel 1988 incide una canzone dedicata al Telefono azzurro 051/222525 (che era il numero di telefono a quell’epoca) il cui tema è proprio quello delle violenze domestiche ai bambini, e i cui proventi lordi, derivanti dalla vendita del singolo, sono stati interamente devoluti alla organizzazione per la difesa dei minori.
Il brano, pubblicato poco prima di Natale, nelle settimane successive arriva al primo posto nella classifica dei singoli più venduti.
Me la ricordo bene, ricordo tutto quell’album perchè l’ho consumato.
Ma oggi vogli parlare di “Scomporre e ricomporre” che è il nono album in studio di Fabio Concato.
Il disco esce nel 1994 (pubblicato dalla Mercury Records) ed è una raccolta di brani del cantautore, rivisti e riarrangiati.
La prima traccia, Troppo vento, è l’unico inedito dell’album. Una meraviglia che mi tocca da vicino per molti versi.
È presente anche una cover, (ed anche questa mi tocca da vicino per ovvie ragioni) “Perché no” di Lucio Battisti, già comparsa nell’album tributo “Innocenti evasioni” l’anno precedente.
Curiosamente, e per ragioni affettive, “Guido piano” compare nella versione originale, di dieci anni precedente.
Troppo vento La canzone parla delle differenza di visoni della vita tra un musicista che desidera una vita da girovago, senza alcuna certezza che sia lavorativa o familiarema si trova con una donna che vuole una vita “precisa” con un lavoro fisso, uno stipendio un mutuo, dei figli e tutto quello che i formalismi ci dicono essere corretto.
“Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”
Buon ascolto
https://www.youtube.com/watch?v=QT4KcBCalD8&ab_channel=FabioConcato-Topic
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