In scena al Regio l’Aida ispirata alla regia del Premio Oscar Friedkin

E’ iniziata giovedì 9 febbraio la prevendita per l’anteprima giovani de L’Aida di Giuseppe Verdi, riservata al pubblico under 30, in scena venerdì 24 febbraio alle ore 20:00. I biglietti sono disponibili anche online e in biglietteria.

Reduce dal successo dell’anteprima del “Barbiere di Siviglia”, che ha visto protagonisti Rossini e gli Eugenio in Via di Gioia in una serata magica, il Teatro Regio è pronto a condividere una serata di musica, questa volta nel segno di Verdi, e dei torinesi Atlante & Baobab! Ospiti speciali del secondo appuntamento con Contrasti, progetto realizzato dal Teatro Regio e da The GoodnessFactory.

Venerdì 24 febbraio prossimo, il Teatro Regio aprirà le porte a partire dalle ore 19:00, condividendo un aperitivo nel foyer e permettendo di assistere a una breve presentazione spettacolo per entrare nel mondo di Aida, la più celebre storia d’amore ambientata al tempo dei faraoni. Alle ore 20:00 avrà inizio l’Anteprima Giovani di Aida, nel grandioso allestimento del regista William Friedkin, già Premio Oscar per “Il braccio violento della legge”. Si tratterà di un viaggio nel tempo capace di condurre il pubblico nell’antico Egitto. Al termine dell’opera, nel Foyer del Toro, “Contrasti” darà il benvenuto ad Atlante & Baobab, una band torinese formata da Claudio, Andrea e Stefano, capaci di unire l’alt rock all’elettronica, in un vortice febbricitante e introspettivo di suoni che si fonderanno con il pop languido e psichedelico, tipico della sonorità soul & rythm & blues di Gaia, alias Baobab!,cantautrice ventunenne. I primi trecento under 30,che acquisteranno il biglietto per l’anteprima di Aida, potranno assistere anche a “Contrasti”. L’ingresso per l’Anteprima Giovani è riservato agli under 30 e ai minori di 14 anni, accompagnati da un maggiorenne under 30.

L’Aida di Verdi sarà in scena per dieci recite dal 25 febbraio all’8 marzo prossimo. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio salirà Michele Gamba, quarantenne direttore milanese, molto applaudito per la sua sensibilità dimostrata nella direzione delle opere verdiane e pucciniane.

Michele Gamba affronterà l’imponente partitura di Verdi nel celebrato allestimento del regista William Friedkin, la cui regia è stata ripresa da Riccardo Fracchia. Il cast vede protagonisti artisti italiani e stranieri di livello internazionale, tra cui Angela Meade e Erika Grimaldi, che si alterneranno nel ruolo di Aida; Silvia Beltrami e Anastasia Boldyreva in quello di Amneris; Stefano La Colla e Gaston Rivero in quello di Radames. Il Coro del Teatro Regio è preparato dal Maestro Andrea Secchi.

Negli ultimi dieci anni, in Italia, l’Aida di Verdi è stata allestita più di cento volte, andando in scena in ben 40 teatri di città grandi e piccole, spesso anche all’aperto, nelle piazze, negli anfiteatri e perfino in una cava, in un minuscolo comune della Val d’Ossola. 184 rappresentazioni sono state eseguite all’Arena di Verona, dove fu proposta per la prima volta nell’agosto 1913. La terz’ultima opera di Verdi gode di una popolarità consolidata. La sua prima rappresentazione avvenne al Cairo il 24 dicembre 1871, anche se Verdi considerò la sua vera prima di Aida la prima rappresentazione italiana e europea, che ebbe luogo al teatro La Scala l’8 febbraio 1872.L’opera fu commissionata al compositore da Ismail Pascià, Viceré d’Egitto, per celebrare l’apertura del Canale di Suez. Il soggetto originale fu scritto dal grande egittologo francese e primo direttore del Museo Egizio del Cairo Auguste Mariette.

Gli spettatori si emozionano e si commuovono per l’amore infelice e, alla fine, tragico del protagonista con il prode guerriero Radames, e attendono il kolossal nella “Scena del trionfo”, sfolgorante di tube egizie, fatte costruire apposta come desiderava il compositore, nella “Marcia” che tutti conoscono.

Si tratta della parte che Verdi chiamava, con la ruvida franchezza che gli era solita, “Bataclàn .

Gli amanti della lirica si lasciano avvolgere dalla sontuosità melodica che ha pochi eguali nell’intera produzione per il teatro di questo compositore.

Alla “prima” milanese il successo fu uno dei maggiori ottenuto da un musicista che, da tempo,era considerato una gloria nazionale e fra i più grandi protagonisti a livello mondiale. Julian Budden ricorda, nella sua monografia intitolata “Le opere di Verdi”, come l’attesa per l’Aidafosse talmente febbrile da determinare speculazioni in borsa sul prezzo dei biglietti. Verdi ebbe più di trenta chiamate e, alla fine del secondo atto, gli venne consegnato uno scettro d’oro tempestato di gemme.

Nonostante sia stata accusata da alcuni critici di essere un’opera diseguale e di “wagnerismo”, al centro dell’interesse di Verdi nel comporre l’Aida vi fu l’elemento che egli da tempo riteneva fondamentale: “la parola scenica”, che scolpisce e modella l’azione, determinandone essa stessa il dramma.

Forte di questa concezione, Verdi esercitò un controllo ravvicinatissimo sul lavoro di Ghislanzoni, il librettista, spesso stravolgendone le intenzioni originarie, piegando il testo all’urgenza drammaturgica che lo animava. Aida risulta un’opera eterogenea,divisa tra la magniloquenza del grand-opéra alla francese, con i suoi balli e le sue grandiose scene d’insieme, e l’eloquenza intima e bruciante delle storie private, che si agitano nel contesto politico, religioso e guerresco, sovrastandolo e rendendolo decorazione.

Sulla scena domina il confronto tra due donne: la schiava etiope Aida e la principessa egizia Amneris, accomunate dall’amore per lo stesso uomo e costrette a un confronto disperato e perdente, seppur diverso. Dal punto di vista drammaturgico e espressivo, la protagonista autentica è Amneris, in virtù del percorso psicologico che compie all’interno della storia. L’eroina eponima rimane un’icona patetica e sentimentale, dall’inizio alla fine uguale a se stessa, anche se più caratteristica dell’eroico Radames, il suo amato, che diversi critici hanno considerato generico e sbiadito, anche se Verdi ha a lui riservato alcune delle pagine vocali più celebri di tutta l’opera. Il momento più alto dell’opera rimane il terzo atto, grazie alla sintesi delle ragioni drammatiche e di quelle dell’espressione del sentimento, in cui compare il fiero Amonasro, il padre di Aida. Straordinaria è la pittura strumentale con la quale Verdi riesce a tratteggiare il notturno sul Nilo, in cui si svolge l’azione.

 

In occasione della messinscena di Aida, Teatro Regio e Museo Egizio hanno stretto un accordo per rendere più accessibili le proprie offerte culturali. Il Museo Egizio offrirà un ingresso scontato a 15 euro anziché 18 ai possessori del biglietto per lo spettacolo “Aida” o di un abbonamento al Teatro Regio che lo includa. Il Teatro Regio offrirà uno sconto del 10% sui biglietti delle recite di “Aida” a tutti i visitatori del Museo Egizio.

Il Teatro Regio devolve l’incasso della prova generale di “Aida” al sostegno del programma “Viva Verdi”, ricco di iniziative straordinarie in tutta Italia, al fine di acquisire e valorizzare la casa-museo di Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda.

MARA MARTELLOTTA

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