In apertura della seduta del consiglio comunale di ieri il sindaco ha risposto a due richieste di comunicazioni in aula, presentate da Elena Maccanti (Lega) e Paola Ambrogio (Fd’I), relative alle criticità del servizio di igiene urbana.
Il sindaco Stefano Lo Russo ha riferito di una riunione svoltasi ieri mattina tra l’amministrazione comunale e i vertici AMIAT, incontro richiesto dalla Città per una situazione emersa come critica alla luce di varie segnalazione giunte da cittadini e organi di stampa.
Lo scopo principale, ha precisato Lo Russo, è quello di individuare le migliori modalità di raccolta differenziata al fine di incrementarla: il Comune non vuole interferire nelle scelte in campo tecnico, di pertinenza dell’azienda partecipata. Torino è variegata dal punto di vista sociale e urbanistico, ha aggiunto il sindaco: questo fa sì che occorrano correzioni in corso d’opera dei vari sistemi di raccolta differenziata: in un’ottica di collaborazione con AMIAT, si cerca di individuare le soluzioni più opportune, zone per zona.
Nella riunione, ha poi informato il primo cittadino, al netto di attività già realizzate (come il nuovo personale per lo spazzamento), AMIAT ha proposto: maggiore frequenza di passaggi, anche domenicale (in accordo con OOSS); possibilità di aggiungere 45 cassonetti, a partire da San Salvario; miglior taratura dei passaggi in alcune zone della città. Da parte sua, il comune effettuerà un monitoraggio periodico, con report da parte dell’azienda
Il piano di lavoro per il 2023, ha poi sottolineato Lo Russo, avrà come obiettivo quello di incrementare la raccolta differenziata ed estenderla a zone ancora sprovviste: le tecniche di raccolta devono essere scelte in modo pragmatico, con obiettivo di un’efficace pulizia della città. AMIAT dovrà formulare proposte tecniche per realizzare questo obiettivo, al Comune serve che siano risolti i problemi, ogni suggerimento migliorativo sarà ben accetto.
Occorreranno anche, ha concluso il sindaco, adeguate campagne di comunicazione, poiché occorre anche la buona educazione da parte di cittadini e cittadine, i quali non devono però incontrare difficoltà nel corretto smaltimento dei rifiuti. Occorre un patto di mutua convivenza sull’igiene urbana, al quale dobbiamo concorrere tutti e tutte.
Alla relazione del sindaco ha fatto seguito un ampio dibattito:
Giuseppe Catizone (Lega): Le pecche ravvisate del sistema sono da addebitare in chi gestisce il servizio. Se ha funzionato l’esperimento delle ecoisole in corso Traiano non vuole dire che si possa replicare con lo stesso risultato in tutta la città. Nella zona nord della città le condizioni sono diverse. Serve tarare meglio i passaggi, una comunicazione più aggressiva, non basta certo un volantino nelle buche, ispettori ecologici nei dintorni delle eco isole.
Enzo Liardo (FdI): Con il porta a porta stavamo andando nella giusta direzione, con buoni risultati confermati. Si sarebbe potuto replicare in tutta la città invece si sono scelte le eco isole dove è complicato conferire i rifiuti. Perché rimarranno aperte con la parte indifferenziata piena e la differenziata vuota, con rifiuti abbandonati per strada per colpa del sistema delle tessere davvero troppo complicato.
Nadia Conticelli (PD): Il tema della raccolta differenziata è delicato, direttamente collegato alla composizione sociale del territorio. Ma è un cambio di mentalità. Perché la questione tecnica si può risolvere ma o partiamo dal presupposto che la questione dei rifiuti ci riguarda tutti oppure non se ne esce. Serve mediazione, perché non importa la forma del bidone, ma coinvolgere le persone per accompagnare il passaggio alle eco isole ed un costante monitoraggio dei risultati raggiunti.
La questione è colpa anche del menefreghismo di molte persone – ha dichiarato Silvio Viale (Lista Civica per Torino) – e la Città, oltre a sensibilizzare la popolazione, dovrebbe punire i comportamenti scorretti con multe. Bisogna inoltre favorire l’uso della tessera, anche tramite app su telefonino.
Per Andrea Russi (M5S) il problema non sono le ecoisole, che necessitano comunque di un periodo di assestamento. Dall’attuale Amministrazione – ha aggiunto – ci aspettiamo un monitoraggio continuo, anche nei week-end, e non soltanto dichiarazioni di intenti. Non basta scagliarsi sugli operatori, ma occorre sensibilizzare la cittadinanza e sollecitare Amiat a intervenire più puntualmente – ha concluso.
Continueremo l’analisi sul sistema della raccolta differenziata nella Sesta Commissione consiliare – ha affermato Claudio Cerrato (PD) – e procederemo con ulteriori audizioni e approfondimenti.
Pierlucio Firrao (Torino Bellissima): Un anno fa il sindaco dichiarava che Torino era sporca e bisogna intervenire. Ad un anno di distanza la situazione non è cambiata, certo non è migliorata. Le soluzioni possono essere tante, basta guardarsi intorno in Italia e in Europa. Ma trovato il metodo bisogna adottare il modo migliore per comunicare le nuove modalità del servizio.
Lavoriamo per migliorare, ha concluso il sindaco Lo Russo, sapendo che la città non sarà mai pulita abbastanza per le aspettative, che sono giustamente alte. Per questa amministrazione si potrà fare sempre meglio, coi sono stati dei miglioramenti quest’anno ma non ci basta, lasciamo giudicare i cittadini. Le soluzioni non hanno colore politiche, ci sono soluzioni pratiche da scegliere in base ad efficacia. Abbiamo atteggiamento proattivo, noi non siamo tecnici della raccolta rifiuti, spetta all’azienda, ha ribadito il sindaco, specificando come sia giusto attuare un sistema sanzionatorio, ma va promossa cultura della raccolta differenziata. E’ fisiologico che ci siano dei maleducati in città. Servirà una campagna positiva, nei quartieri più difficili, a partire dalle scuole. Siamo in una fase di transizione dall’indifferenziata alle ecoisole, dobbiamo scommettere sui nostri concittadini, a cominciare dai giovanissimi: questo nell’interesse dell’intera città, ha così terminato il primo cittadino.
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