Crimini d’odio, minaccia alla coesione sociale. Un piano d’azione locale per prevenirli e combatterli

Super (Supporting Everyday Fight Against Racism)  progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma   REC – Rights, Equality and Citizenship, è stato presentato questa mattina dall’assessore ai Diritti e alle Pari opportunità Jacopo Rosatelli dall’assessore ai Diritti e alle Pari
opportunità Jacopo Rosatelli ai componenti della Commissione Speciale di contrasto fenomeni di intolleranza e razzismo del Consiglio Comunale, presieduta da Ahmed Abdullahi Abdullahi.

La Città di Torino è capofila del progetto, insieme ai Comuni di Bologna e Reggio Emilia, la Fondazione “Mondinsieme” del Comune di Reggio Emilia e “Altera Aps”.

Super è nato per promuovere lo sviluppo e l’attuazione di Piani d’azione locali capaci di prevenire e combattere il razzismo, la xenofobia e i crimini motivati dall’odio, migliorare il sostegno alle vittime e sostenere l’adozione di una strategia nazionale. Gli hate crimes rappresentano una delle principali minacce alla coesione sociale poiché colpiscono le vittime e le loro comunità diffondendo sentimenti di insicurezza e divisione.

L’obiettivo di questo progetto è sollecitare le città a concepire politiche attive di contrasto alla discriminazioni basate sulla razza e sul colore della pelle che siano strutturali e incardinate nell’attività amministrativa dell’ente e nel suo rapporto quotidiano con la cittadinanza” ha precisato l’Assessore Rosatelli.

Le istituzioni nazionali e locali hanno un ruolo chiave nel contrastare le discriminazioni e supportare le persone che le subiscono, tuttavia l’Italia è tra i pochi Paesi a non avere un piano d’azione antirazzista, pur avendo sottoscritto l’impegno di adottarlo contenuto nella Dichiarazione conclusiva della Conferenza mondiale Onu contro il razzismo nel 2011.

Tra le attività del progetto, avviato nel 2021, la formazione rivolta ai dipendenti delle  Forze di Polizia nazionali e locali, dei Comuni partner e di Ong antirazziste affinchè sia sempre di più pratica quotidiana e cultura diffusa il contrasto al razzismo (lo scorso anno si sono svolti 12 incontri per 80 ore complessive tra il mese di ottobre e dicembre); incontri di ascolto e confronto con la società civile e altri enti e istituzioni, per conoscere i bisogni dei territori e definire le priorità e gli strumenti di intervento.  A Torino si sono svolti tre rinunioni da aprile a luglio.

Partendo dagli esiti di questi incontri ciascuna città – Torino, Bologna e Reggio Emilia – ha elaborato una proposta di Piano d’azione locale antirazzista, sottoposta a un primo confronto con esperti, istituzioni dell’Unione Europea e dell’UNAR, e società civile nel corso di un High Level Meeting tenutosi a Bologna il 27 e 28 ottobre scorso.

Un piano che deve essere strutturato secondo alcune priorità, come spiega l’assessore: “La capacità di tutta l’Amministrazione Pubblica di rapportarsi senza pregiudizi nei confronti delle persone di origine straniera, avere competenze specifiche rispetto alle modalità di relazione con i cittadini, contrastare la discriminazione per l’accesso alla casa”.

L’incontro di oggi è il primo degli appuntamenti con cui ogni città presenterà il proprio piano a tutta la cittadinanza, alla Giunta e al Consiglio Comunale per la formale adozione. Il prossimo evento pubblico a Torino si terrà Sabato 17 Dicembre alle ore 18, nella Casa del Quartiere in via Aglié 9.

Il progetto si concluderà nel 2023 con una conferenza a Torino in cui saranno presentati i tre Piani d’azione locali adottati e illustrate al Governo italiano proposte e indicazioni per promuovere e sostenere l’adozione di un Piano nazionale di prevenzione e contrasto al razzismo “che ponga le basi per una società più inclusiva, più sicura e più ricca culturalmente, in linea con gli obiettivi del Piano per l’uguaglianza della Commissione Europea” ha concluso Rosatelli.

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