La guerra infiamma vaste porzioni del mondo, una parte dell’umanità si adopera per mantenere vivo il fuoco che causa sofferenza e distruzione, ma contrapposta a questa un’altra si adopera per spegnere l’incendio e far sì che ritorni, ovunque, la pace opponendo la forza dello spirito a quella della materia corporificata sotto forma di armi devastanti.
“C’è bisogno di artigiani di pace disposti a avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia”, scrive papa Francesco in Fratelli Tutti! Diversi segnali indicano la volontà di offrire le condizioni a tutti noi e alle generazioni future di poter vivere in un mondo esente dalla violenza.
A Torino, sabato 26 novembre alle 18.30 presso il Teatro dei Ragazzi di corso Galileo Ferraris 266, la Fondazione TRG Onlus, presieduta da Alberto Vanelli e diretta da Emiliano Bronzino, direttore artistico in carica a partire da maggio 2020, in un teatro gremito di persone desiderose di vivere in un mondo di Pace, sono stati invitati a riunirsi i fedeli di tutte le religioni, a solo un mese dall’incontro mondiale delle religioni, riunitesi a Roma dal 23 al 25 ottobre scorso, per invocare la Pace nel mondo.
Alla presenza del Vescovo di Pinerolo Monsignor Derio Olivero, Presidente della Commissione Cei per l’Ecumenismo e il Dialogo; Giampiero Leo, che fra le sue numerose cariche rivestite fino a oggi, è anche il portavoce del Coordinamento Interconfessionale “Noi siamo con Voi”, Daniela Sironi della Comunità di Sant’Egidio, e Valentino Castellani, del Comitato Interfedi, è stata rinnovata la volontà di non arrendersi alla logica della guerra e alla sua intollerabile potenzialità di causare innumerevoli morti e devastazioni.
Hanno partecipato, inoltre, autorevoli esponenti religiosi e civili di altissimo livello, titolari di incarichi nazionali, nella CEI, nelle moschee, nelle sinagoghe, nella Coreis; con loro si è potuto vivere un momento tutt’altro che semplice a realizzarsi di questi tempi, ma che è stato organizzato e compiuto al meglio. Un grande momento di speranza che tutti dovrebbero cogliere e cercare di diffondere, quanto più possibile all’umanità intera.
Gli interventi dei relatori sono stati accolti con notevole entusiasmo e molto suggestivo è stato l’invito a un momento di raccoglimento sulle note di una sonata di Bach per flauto, violoncello e violino, interpretata da tre musicisti di diversa nazionalità a riprova, se mai ve ne fosse stato bisogno, di come le menti possano unirsi quando vi sia una reale volontà di intenti, per raggiungere le più alte vette dello Spirito e giungere alla Pace, bene primario che porta racchiuso in sé due preziosi elementi, la Giustizia e la Fraternità, grazie ai quali è garantita la crescita e la prosperità dei popoli e delle Nazioni in cui questi vivono.
Un incontro solenne, ma reso festoso dalla presenza di numerosi bambini e giovani ragazzi, anche loro impegnati a raccogliere e diffondere il messaggio che gli adulti hanno voluto lasciare, requisito indispensabile affinché possano ereditare un mondo migliore in cui poter vivere e crescere le generazioni future in un ambiente sereno e privo di conflitti.
Rodolfo Alessandro Neri
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