L’indagine sullo smog prosegue

Accolta l’opposizione degli avvocati di Torino Respira alla richiesta di archiviazione

Riceviamo e pubblichiamo

Continua l’impegno di Torino Respira nell’utilizzare la legge per tutelare il diritto di ciascun cittadino e cittadina a respirare aria pulita. È inoltre di pochi giorni fa infatti l’avvio anche di un’azione legale civile contro la Regione Piemonte

Il Tribunale di Torino, Sezione per le indagini preliminari, ha disposto la prosecuzione delle indagini nel procedimento penale scaturito da un esposto presentato nel 2017 dal presidente del Comitato Torino Respira, Roberto Mezzalama, finalizzato ad accertare se la situazione di grave inquinamento atmosferico che affligge da anni la nostra città possa integrare il reato di inquinamento ambientale (art. 452 bis codice penale) introdotto dal legislatore nel 2015.

Il Tribunale ha accolto l’opposizione degli avvocati di Torino Respira, Marino Careglio e Giuseppe Civale, alla richiesta di archiviazione presentata dai Pubblici Ministeri, ma in realtà era la stessa Procura della Repubblica a voler proseguire le indagini: la richiesta di archiviazione era stata presentata non perché le indagini avessero fatto emergere l’assenza di responsabilità in capo agli amministratori pubblici coinvolti, bensì per ottenere dal Giudice, attraverso uno stratagemma tecnico, l’autorizzazione al deposito di ben tre consulenze già disposte ad altrettanti professionisti, in quanto nel frattempo erano scaduti i termini di indagine previsti dal codice di procedura penale.

Il Giudice per le indagini preliminari ha assegnato un termine massimo di sei mesi ai Pubblici Ministeri per completare le indagini e speriamo che in tale modo si giunga rapidamente alla definizione di ogni approfondimento necessario.

Gli avvocati hanno già provveduto in questi anni a depositare in questo procedimento numerose memorie con le quali hanno approfondito gli aspetti giuridico-ambientali della vicenda, in quanto ritengono che la grave situazione di inquinamento atmosferico che affligge Torino abbia rilevanza anche di carattere penale.

Torino Respira usa il diritto per tutelare l’ambiente, in particolare per salvaguardare il diritto di ciascun cittadino e cittadina a respirare aria pulita, e continuerà a lavorare in questa direzione: è di pochi giorni fa infatti l’avvio di un’azione legale civile contro la Regione Piemonte per il diritto a respirare aria pulita e sana, promossa da Chiara, insieme al compagno, nell’interesse del loro figlio di sei anni.

“Gli enti territoriali, titolari di una posizione di garanzia in materia di tutela di qualità dell’aria,  hanno adottato negli anni misure inadeguate a raggiungere il rispetto dei valori limite di concentrazione degli inquinanti nell’aria previsti dalla legge, peraltro molto meno rigorosi di quelli suggeriti sin dal 2005 dall’OMS. Tale condotta, che ha concorso a cagionare la grave situazione di inquinamento che affligge l’aria di Torino, con i conseguenti danni alla salute affermati ormai da anni dalla letteratura scientifica in materia, può integrare il reato di inquinamento ambientale colposo, se non quello di disastro ambientale colposo”, afferma l’avvocato Marino Careglio, che con il collega Giuseppe Civale assiste il Comitato Torino Respira in questa azione legale.

Torino Respira

Per informazioni

www.torinorespira.it/

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