IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Ricordiamo il IV novembre, festa della Vittoria, nel 1918. Non basta che sia una festa sottotono come è adesso. Deve tornare ad essere festa nazionale. E’ una delle poche date memorabili della storia d’Italia, la data della vera unificazione nazionale con Trento e Trieste. Fu il compimento del nostro Risorgimento. Il Milite Ignoto ricordato lo scorso anno deve essere costantemente ricordato perché è il simbolo di tutti i Caduti per l’Italia, quelli della guerra vinta e di quella perduta.
Vanno ricordati i soldati vittoriosi del Grappa e del Piave ed anche i soldati eroici e sfortunati di El Alamein e delle steppe russe. L’Italia deve riprendere l’orgoglio della sua storia senza censure e senza oblii. E’ l’Italia che resistette a Caporetto e che ritrovò la sua unità come nei giorni della traslazione del Milite Ignoto da Aquileia a Roma. Le Forze Armate, di cui si celebra la festa, sono il presidio delle nostre libertà, della nostra dignità nazionale e della pace.