La Giunta comunale nella seduta odierna, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, ha approvato l’autorizzazione, dal punto di vista urbanistico ed edilizio, all’ uso temporaneo del complesso immobiliare di corso Giovanni Lanza 75, di proprietà del Fondo Investimenti per la Valorizzazione gestito da CDP Immobiliare Sgr Spa.
Si tratta della prima attuazione delle nuove disposizioni sugli usi temporanei degli edifici con destinazione urbanistica diversa da quella vigente.
L’Associazione Flashback ha predisposto un progetto culturale con l’obiettivo di offrire un “caleidoscopio” di iniziative ad alto livello qualitativo.
In particolare nell’immobile saranno ospitate mostre, fiere d’arte e e residenze per artisti e creativi, dedicando altresì ampio spazio ad attività ludiche e aggregative che coinvolgeranno in modo attivo i cittadini con performance, concerti, eventi teatrali, presentazioni letterarie, seminari, conferenze. Saranno inoltre messi a disposizione spazi di uso comune come sala prove e registrazione, palestra, teatro, sala proiezioni e sala conferenze.
Dichiara l’assessore Paolo Mazzoleni: “Siamo contenti di accogliere il primo uso temporaneo a Torino: la concessione all’Associazione Flashback è di grande interesse per la Città e le attività culturali proposte consentiranno di rigenerare una porzione importante di un fabbricato oggi inutilizzato, offrendo uno spazio culturale in più alla cittadinanza e al quartiere.
L’Amministrazione crede molto nell’uso temporaneo, legando alla rigenerazione di parti di città anche un progetto culturale di attività in grado di riverberarsi sull’area urbana circostante, innestando usi nuovi e diversi da quelli previsti dallo strumento urbanistico vigente.
Ci auguriamo che questo sia il primo di una lunga serie: a Torino esiste una larga fascia di soggetti interessati ad avviare attività che oggi sono frenate dalle destinazioni urbanistiche. L’uso temporaneo dà invece a privati cittadini, e alle associazioni impegnate sul territorio, la possibilità di attivare luoghi che oggi percepiamo come fermi o abbandonati e che invece sono una risorsa per ospitare pratiche emergenti, incubare nuove idee, promuovere nuove economie urbane.”
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