Udite, udite, astigiani e torinesi.
Si chiamano Funi-bike e Green bike, il primo è una funivia che salirà in otto minuti da Castelnuovo don Bosco all’Abbazia di Albugnano, il secondo è una pista ciclabile di oltre trenta chilometri in mezzo al verde dei campi che collegherà Chieri e Albugnano. Andiamoci piano, per ora è tutto soltanto sulla carta. Per il momento si tratta di due ambiziosi progetti, stile Trentino e Veneto, che potrebbero rilanciare e rivoluzionare il turismo di questa parte del Monferrato tra le prime colline dell’Astigiano e quelle torinesi. Se ne è parlato in un convegno nelle sale della nuova Enoteca Regionale dell’Albugnano. Si tratta di due studi dell’architetto Alberto Sotillo, e quello, senz’altro più ardito e anche un po’ visionario, riguarda la costruzione della “Funibike di Asti” per collegare in otto minuti Castelnuovo Don Bosco con la storica Abbazia di Vezzolano.
Si partirebbe dal centro di Castelnuovo per arrivare ad Albugnano, a quota 530 metri. Quattro cabine, due per ogni ramo di fune, in ogni cabina 10 persone e 8 biciclette. Costo dell’opera: 10-12 milioni di euro da finanziare con un bando dell’Unione Europea per la mobilità sostenibile. Quattro chilometri di tragitto su fune e due piloni di sostegno. Il costo stimato va da 10 a 12 milioni di euro che, secondo il progettista di origine venezuelana Sotillo, che, guarda caso, abita proprio ad Albugnano, una delle località più panoramiche di tutto il Monferrato, sono reperibili dai bandi regionali per lo sviluppo del turismo e del territorio. Molti operatori del turismo sono favorevoli al progetto che un giorno potrebbe diventare realtà ma non mancano alcune perplessità. Altro discorso è invece il progetto della ciclopista, questo sì, realizzabile nel medio periodo. Si tratta di una ciclovia che unisce i comuni di Chieri, Riva presso Chieri, Buttigliera d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, Pino d’Asti , Albugnano e l’Abbazia di Vezzolano. Il percorso partirebbe dalla stazione di Chieri e si snoderebbe interamente nel verde, lungo sentieri e strade sterrate, realizzando alcune passerelle sopraelevate per evitare le statali più caotiche che sono spesso un pericolo per i ciclisti. Lungo il percorso della ciclovia sarà possibile ricaricare le bici elettriche, rifornirsi d’acqua e chiamare i soccorsi, se necessario. Ora tocca al Comune. Gli studi, eseguiti da un gruppo di professionisti guidati dall’architetto Sotillo, sono al vaglio dei tecnici dell’Amministrazione di Albugnano. Si aprirà presto un dibattito con i sindaci e gli operatori del turismo e del commercio presenti sul territorio.
Filippo Re
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