Stellantis, il dibattito in Sala Rossa

Il protocollo siglato con Stellantis rappresenta un passaggio storico importante. In questa città da circa 20 anni si parla della fine dell’industria dell’auto. E’ una buona notizia per tutti noi, per la città e per il Piemonte poter dire che non solo l’industria a Torino non ha finito di esistere ma fa nuovi investimenti nell’ottica dell’economia circolare, della transizione ecologica, della mobilità elettrica che rappresentano elementi di soddisfazione territoriale”.

Così si espresso il sindaco Stefano Lo Russo, a Palazzo Civico, durante le comunicazioni relative alla recente sigla di protocollo tra Città di Torino, Regione Piemonte e il Gruppo Stellantis.

Il Sindaco ha ricordato i principali contenuti del documento che prevede la produzione della 500 elettrica, il montaggio della linea Maserati, con motorizzazione tradizionale, Hybrid e full electric, e la scelta di realizzare a Torino l’hub europeo per il recupero funzionale dei veicoli elettrici, che rappresenta da una lato una politica di sviluppo industriale, dall’altro garantisce effetti ambientali benefici.

Lo Russo ha evidenziato che, come amministratori territoriali, occorre farsi carico anche della filiera dell’indotto che sarà anch’essa coinvolta nella trasformazione ecologica. Si tratta, ha sottolineato il Sindaco, di un background storico importante per Torino, una filiera che vale il 33% del pil e migliaia di posti di lavoro, una vocazione che insieme alla vocazione universitaria e tecnologica della città rappresenta un’eccellenza europea.

Nel dibattito in aula, il consigliere Giuseppe Catizone (Lega) ha ringraziato il sindaco Lo Russo e il presidente Cirio per l’accordo siglato, che prevede anche la produzione di cambi per vetture ibride, e ha ribadito che la principale vocazione di Torino è quella industriale. Ha quindi auspicato un maggior numero di assunzioni nello stabilimento torinese e la realizzazione del Tav per offrire maggiore competitività alle industrie.

Elena Maccanti (Lega) si è augurato un passaggio più graduale alle vetture completamente elettriche per non danneggiare le aziende dell’indotto dell’automotive, mentre Andrea Russi (M5S), pur condividendo un cauto ottimismo, ha chiesto maggiori garanzie sui livelli occupazionali e sulle esternalizzazioni delle produzioni e un maggiore coinvolgimento dei sindacati nelle trattative.

Per Nadia Conticelli (PD) una buona notizia per il quartiere e per tutta la zona nonché una ulteriore sfida per l’Amministrazione. La capogruppo del PD ritiene ci siano poi altre tematiche da affrontare quali i livelli occupazionali, da non abbassare, anzi da implementare, oltre alla questione salariale. In Francia Stellantis discute del buono anti inflazione che si aggancia al salario minimo, tema da noi ancora fermo al rinnovo contrattuale. Per questo Conticelli si augura che il prossimo Governo intervenga presto sulla materia. Sulla questione elettrica, Stellantis dovrà fare i conti con la concorrenza del mercato orientale perché la transizione ecologica o per tutti o non serve. L’auto elettrica non può restare un prodotto di nicchia e la transizione ecologica va sostenuta con politiche concrete.

Simone Fissolo (Moderati) considera positivamente che la visione di un’azienda vada a combaciare con quella di una realtà del territorio che chiede di essere riconosciuto per le sue competenze. La rete di realtà che già esiste sul territorio e si occupa di economia circolare non potrà che beneficiare della notizia che Torino diventa hub di economia circolare per una delle aziende più grandi d’Europa. Positivo anche il recupero degli spazi di Mirafiori. Per Fissolo non ci sono solo batterie ed elettrico e sarebbe bello se Torino potesse diventare avanguardia nello sperimentare buone pratiche quali l’utilizzo di materiali riciclati per la produzione di auto.

Nel suo intervento, Pierino Crema (PD): ha ricordato, in merito al rapporto con le organizzazioni sindacali, che la Fiom in un suo comunicato precisa come le scelte del Gruppo Stellantis siano novità positive e un passo importante per il rilancio di Mirafiori. Critico Silvio Viale( Lista Civica per Torino), che si è detto soddisfatto per l’accordo, ma ha ricordato che la sede finanziaria di Stellantis non è a Torino e che l’azienda si muove in un contesto mondiale e prende decisioni in maniera indipendente dalla Città di Torino.

Favorevole Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) alla svolta di Stellantis verso l’economia circolare negli spazi dello stabilimento di Mirafiori; la consigliera auspica un ruolo attivo della Città per favorire e creare nuova ‘buona’ occupazione.

Nella replica, Lo Russo ha sottolineato come occorra fare di tutto per affrontare il tema dell’approvvigionamento elettrico del Paese e della diffusione delle colonnine. L’auto, oltre ad essere prodotta, deve poter circolare ad un prezzo non elevato come quello attuale. Ha evidenziato come oggi ci sia una diseconomia nell’acquisto del veicolo elettrico e nel costo dell’energia, tema che riguarda direttamente il trasporto pubblico locale.

In termini di approvvigionamento energetico, un veicolo elettrico ha costi chilometrici maggiori di quelli alimentati con altre fonti di energia.

Questo, ha concluso il Sindaco, presuppone che il Paese si doti di capacità produttiva autonoma di energia e di una rete distributiva efficace che favorisca la mobilità elettrica.

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