Inaccettabile che appalti pubblici siano affidati ad aziende dai comportamenti corsari e scorretti sulla pelle di lavoratori e lavoratrici.
“Da 5 mesi 37 lavoratori e lavoratrici della Roger Logistics, in appalto alla RAI per servizi di facchinaggio e manovalanza, non ricevono lo stipendio. Ma qual è il più grande paradosso? Il 30 settembre l’attuale appalto scadrà, eppure la RAI, di fronte ai lavoratori in sciopero a oltranza, ansiosa di non creare disservizi avendo in corso produzioni importanti, ha firmato un contratto con una ditta esterna fino a fine appalto. Si chiama ‘sostituzione momentanea per continuità di servizio’: senza bandire un ulteriore regolare appalto, l’azienda impiega altri manovali e lascia a casa con affitti, mutui e rate da pagare i 37 dipendenti che prestano servizio da 4, 10, addirittura 20 anni. 37 famiglie che già da mesi ingoiano solo ingiustizia e pagano materialmente l’irresponsabilità e le irregolarità di altri. Per loro solo lettere di licenziamento con la comunicazione di un prossimo cambio appalto e di una successiva riassunzione, su cui non esiste alcuna certezza” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi appena eletto alla Camera con Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, a proposito della situazione dei dipendenti Roger che da maggio aspettano quattro mensilità più la tredicesima.
“Nessun segnale è arrivato da parte di RAI, a cui le sigle sindacali hanno chiesto un incontro. Non vi sono state rassicurazioni, né l’indicazione di una data per i pagamenti, benché Radiotelevisione italiana S.p.A. si sia impegnata a surrogare i mancati bonifici da parte di Roger” – prosegue Grimaldi. – “Non lo possiamo accettare, soprattutto da un’azienda concessionaria di un servizio pubblico. La strategia aziendale di appoggiarsi sempre più all’esterno con service ha come unici effetti l’aumentano dei costi, la riduzione della qualità del prodotto e continue lesioni dei diritti e riduzione dei salari di lavoratori e lavoratrici”.
“Vorrei entrare in Parlamento raccontando e denunciando subito questa storia, chiedendo che si metta la RAI di fronte ai propri obblighi: mantenere le promesse fatte ai lavoratori e alle lavoratrici e procedere a un nuovo regolare appalto che garantisca le clausole sociali e il rientro in servizio dei 37 dipendenti” – conclude Grimaldi. – “Ma non solo: vicende come questa non dovrebbero più avvenire, eppure in Italia le sentiamo ogni giorno. Come è possibile? Troppe aziende e troppe cooperative agiscono indisturbate con comportamenti corsari, scorretti, a volte vessatori nei confronti dei dipendenti. È il momento di indagare e far venire alla luce una situazione di diffusa impunità e lesione dei diritti di chi lavora”.
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