Sono Altro Sono Altrove. Una mostra di Art Brut e Arte Irregolare. Anche nel mese di agosto

La mostra vuole far emergere un’arte significativa, prodotta ai margini di quella ufficiale, con un importante allargamento di senso dato dal progetto europeo DEEP ACTS (Developing Emotional Education Pathways and Art Centered Therapy Services against gender violence) indirizzato al contrasto della violenza di genere, attuato grazie a una partnership internazionale composta da diverse realtà europee, in cui la Onlus torinese Fermata d’Autobus è capofila. L’obiettivo è offrire metodi innovativi e strumenti di lavoro specifici, con l’uso dell’arteterapia e dell’educazione emozionale, ai professionisti e alle organizzazioni che operano nella prevenzione della violenza di genere e del disagio psichiatrico.Ad annunciare la mostra un video sul percorso virtuale Brut’Incontri a cura del corso di Comunicazione e valorizzazione delle collezioni museali dell’Accademia di Belle Arti di Brera, coordinato dalla docente Chiara Nenci con Cristina Cilli e Gianluigi Mangiapane del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Torino. Un dialogo fra opere provenienti dalle collezioni di Art Brut dei musei universitari torinesi e dalla Casa dell’Art Brut di Casteggio (Pavia).Le 20 opere, di sette artisti piemontesi più una grande opera collettiva, esposte nella mostra “Sono altro, Sono Altrove” abbracciano temi ed utilizzano tecniche molto differenti tra loro. L’impatto visivo principale è dato dalla grande installazione interattiva di arte contemporanea Centosettantaperottanta |What comes first? di Sara Conforti: un tavolo lungo 5 metri e mezzo con 70 taccuini Moleskine scritti da altrettante donne durante il periodo di lockdown e un libro ricamato su cui campeggia la domanda: cosa viene prima? Un gioco introspettivo a cui sono invitati a partecipare tutti i visitatori. Alle pareti una serie di fotografie della stessa artista completa il progetto collettivo.
Di Carlo Cattaneo, un singolare contadino-pittore, ironico e sarcastico personaggio che fu muralista dello sconforto e della polemica, sono presentati una grande opera pittorica e un video di Pietro Perotti della sua casa a Cavaglio d’Agogna (Novara), aperta da lui stesso per un solo giorno nel 2005, pochi anni prima della sua morte nel 2010: una cascina in cui tutte le pareti interne sono coperte da opere di grandi dimensioni dipinte dall’autore: una particolare realizzazione artistica che avrebbe bisogno di essere valorizzata.
Seguono i dipinti di Cosimo Cavallo (alias Fabio Elettroni) “filosofo” residente in un personale iperuranio con apparizioni di umanoidi alieni; le fotografie degli abiti di seconda mano di Sabine Delafon, le sculture fantascientifiche di Massimo Mancini, i paesaggi di chiesette ripetute dipinti di Francesco Rusinà, le figure fantastiche dell’ingegnera iraniana Samaneh Atef.
Tutte queste opere così insolite invitano a rivolgere lo sguardo a ciò che ci sembra “altro” e a cercare patrimoni artistici nascosti in un “altrove” spesso non lontano geograficamente, ma distante dalle consuete rotte culturali.La mostra “Sono Altro Sono Altrove” rimarrà aperta – con ingresso gratuito – fino al 2 settembre 2022 nella sede del Consiglio regionale del Piemonte, a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15 a Torino), dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 (escluso sabato e festivi).
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