Caro Direttore,
Le belle donne si fanno guardare. Quando si inizia a guardarsi l’ombelico invece di andare avanti ci si ferma o si va indietro. Per 50 anni il Paese , la cultura e l’imprenditoria guardavano Torino per capire come andavano le cose . Da quando, negli anni novanta, invece di difendere la propria eccellenza industriale ha dato per scontata la fine di un’era industriale puntando tutto su turismo , loisir e cultura, e ha usato gli investimenti per le Olimpiadi per abbellire i propri palazzi, ha iniziato un lungo declino pagato dai giovani che qui non trovano più lavoro e dalla metà della Citta’ più svantaggiata.
Torino se invece di guardare il suo ombelico e le sue presunte eccellenze guardasse meglio Genova, Milano e Lione troverebbe spunti veri e non presunti per la rinascita. Sulla prima pagina del giornale della Superba trovate l’ingresso dell’Hapag Lloyd , il quinto operatore marittimo mondiale , nel capitale del Gruppo Spinelli . Nell’articolo si vedrà che tra gli azionisti della quinta compagnia marittima mondiale c’è la Citta’ di Amburgo che pochi mesi fa aveva acquisito un terminal portuale a Trieste. Rotterdam da tempi e’ azionista del più grande porto europeo.
La politica sinistra che ha studiato poco Cavour anche perché preferiva il rivoluzionario Mazzini, non ha studiato la articolata strategia con la quale il Conte dotò l’Italia unita di una politica industriale, Infrastrutturale, agricola e appunto marittima. A Cavour si deve la genialità di trasferire l’Arsenale militare dal porto di Genova a La Spezia , consentendo così alla Città della Lanterna di disporre del più grande porto italiano.
Se non lo fa Lo Russo ci pensi il più vivace Cirio a invitare in Piazza Castello i suoi colleghi di Liguria , della Lombardia e della Regione di Lione. La TAV VALLEY il frutto del nuovo collegamento ferroviario della TAV metterà in rete 4 Regioni che insieme valgono 800 miliardi di PIL, trenta tra Università e centri di ricerca, la terza area più importante d’Europa .Di fronte a un approccio del genere anche Stellantis dovrebbe rispettare maggiormente la storia industriale di Mirafiori.
Mino Giachino
SITAV
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