Proclamato, in tutto il Piemonte e in Italia, per martedì 5 e mercoledì 6 luglio 2022 il fermo dei servizi taxi: 48 ore di stop a cui hanno aderito 15 sigle sindacali del comparto, quelle più rappresentative, ossia Confartigianato Taxi, Cna Fita Taxi e, Casartigiani ecc.
LA POSIZIONE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE
Sul piatto la richiesta di stralcio, avviata già da novembre, dell’art.10 (ex art.8) sull’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti.
Il DDL “Concorrenza” interviene pesantemente sul settore trasporto pubblico non di linea, che è un settore dove coesistono piccole e micro imprese, localizzate territorialmente, in ragione del servizio di trasporto pubblico erogato a favore e nell’interesse di utenza locale in modo integrativo e complementare al servizio di Trasporto Pubblico Locale.
Ricordiamo che il regime delle licenze e delle autorizzazioni, di fatto, impedisce la formazione di monopoli in quanto vi è un limite oggettivo al cumulo, che è vietato nel servizio taxi e limitato nel servizio NCC. Le tariffe sono amministrate e vi sono obblighi minimi di servizio a tutela dell’utenza. Il servizio ha livelli di regolazione analoghi in tutta Europa e nel Mondo.
“Con questo provvedimento, commenta Carlo Baglione, Presidente per la categoria taxi di Confartigianato Imprese Piemonte, il Governo intende avere le mani libere, con l’unico obiettivo di consentire a piattaforme multinazionali di monopolizzare la domanda con una intermediazione sregolata, che verosimilmente costringerà i vettori ad accettare condizioni di erogazione del servizio in contrasto con la tutela del lavoro e lo sviluppo dell’artigianato, eludendo il principio di competenza esclusiva e sussidiaria delle Regioni e minando la responsabilità sociale a cui deve tendere la libera iniziativa privata.”
“Con questi presupposti siamo costretti a confermare anche in Piemonte il fermo dei servizi taxi per 48 ore, commenta Claudio Bontempi, presidente regionale CNA Piemonte per i tassisti. Siamo contrari a una riforma del settore che si basi solo su logiche economiche che nulla hanno a che fare con il servizio pubblico erogato, consegnando la gestione del settore a intermediari e relegando la funzione del tassista a quella di un fattorino su quattro ruote, sfruttato e senza diritti ma con tutti i rischi che sono a carico di un imprenditore”.
“L’unico modo per far sentire la voce di tutti i lavoratori del settore è portare avanti lo sciopero in forma decisa – ribadisce Angelo Simone, rappresentante del settore Taxi di SNA CASARTIGIANI – nel frattempo, auspichiamo che il Governo prenda seriamente in considerazione le motivazioni che ci portano a chiedere la richiesta di stralcio dell’art. 10”.
Nonostante le ripetute richieste delle Associazioni di categoria, negli ultimi sette mesi non è stato possibile un reale confronto con il Governo. La richiesta di stralcio dell’art. 10 (ex. art. 8 nelle precedenti versioni del testo) è mossa dalle seguentiragioni:
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