“Indigeno – Archivio di Pluralità” Arte urbana, a Torino, per aiutare il recupero del tessuto cittadino

Da sabato 21 maggio, ore 17

Ha per titolo “Indigeno – Archivio di Pluralità” l’installazione urbana ideata dall’artista monzese Arianna Arcara, co-fondatrice del Collettivo Fotografico “CESURA” e dell’omonima casa editrice, concentrata in particolare sulla fotografia documentaria e i suoi più variegati approcci al sociale. Mostra open air , composta da una trentina di immagini, disposte lungo tutta la via Pallavicino (in Borgo Aurora) a Torino, la rassegna verrà inaugurata sabato 21 maggio, alle ore 17, all’interno del programma di attività “INDIGENO” coordinato dal laboratorio multidisciplinare “Off Topic”, con la curatela di Giangavino Pazzola per “CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia”, e costituisce una delle tante azioni di “attivazione di comunità e rigenerazione urbana” organizzate dal “Centro di protagonismo giovanile Torino Youth Centre/Off Topic”, primo beneficiario del bando “ToNite” per il miglioramento della vivibilità e sicurezza del Lungo Dora, lanciato dal Comune di Torino. “ INDIGENO” vuole costruire – dicono i responsabili – una comunità partecipata e solidale attraverso un percorso di arte urbana, mirando alla comprensione e alla consapevolezza di tutte le diversità socio culturali che compongono il quartiere in cui convivono Off Topic, il complesso di case popolari di via Farini e il Campus Einaudi. L’arte, quindi, diventa uno strumento, per favorire la creazione di nuove relazioni, ma anche la riqualificazione e lo sviluppo dell’area”.

Indicazione e istruzione d’uso per nuovi modi di abitare e vivere la zona. E proprio in questo trova la sua identità e la sua ragion d’essere la mostra dell’Arcara, in programma fino al 16 ottobre prossimo e in cui si racconta uno spaccato, sia pure parziale, della storia passata, presente e futura di un quartiere “tanto centrale sulla mappa della città quanto sconosciuto”.

Fil rouge del progetto espositivo sono i ritratti realizzati dall’Arcara agli attuali abitanti dell’area collocata alle spalle degli ex-gasometri ai quali si aggiungono due sezioni fantasiose che documentano e, allo stesso tempo, anticipano le numerose trasformazioni urbane delle zone limitrofe alla Dora. Introdotti dall’artista al processo creativo, con interviste e workshop orientati ad una sorta di riscrittura della storia della comunità, gli abitanti non solo sono infatti diventati protagonisti delle fotografie, ma sono anche stati coinvolti in un processo di “co-creazione” del percorso espositivo.

Da una parte, infatti, Arianna Arcara ha avviato con loro un percorso di raccolta di immagini d’archivio del territorio per recuperarne storie e memorie mentre, dall’altra, ne ha armato la fantasia coinvolgendoli in un tentativo di immaginazione del futuro. Ciò  che ne deriva, a livello artistico e sociale, è una finestra aperta su una piccola porzione di città rappresentata “in un contesto vivace, plurale e coeso”.   “La fotografa – commenta Giangavino Pazzola – ha ritratto gli abitanti durante il periodo di residenza trascorso in via Pallavicino e nei caseggiati limitrofi, coinvolgendoli in prima persona in un processo di storytelling collettivo con l’obiettivo di ricostruire, documentare e immaginare la storia del quartiere. 

Il valore dell’operazione di Arcara risiede dunque, non solo nel forte impatto estetico delle sue immagini in spazio pubblico, ma anche nella capacità di usare il mezzo fotografico per instaurare relazioni e processi di inclusione tra fotografia e quotidiano, rivelando l’aspetto più prettamente politico del suo modo di guardare”. E proprio in quest’ottica di “rigenerazione urbana” si inseriscono anche altri importanti tasselli del mosaico ricostruttivo prefissosi dal Progetto “INDIGENO”.

Due per tutti. Il progetto di “Arte Urbana” a cura de “Il Cerchio e le Gocce”, con interventi di pittura murale che saranno realizzati sulle pareti della residenza universitaria “Olimpia”, sui temi dell’inclusività, dell’uguaglianza e dell’equità sociale e il  “Festival dei Cortili”, a cura di “Cubo Teatro”, che darà  il via, per tutti i week-end dell’estate, a partire da giugno e fino al 4 settembre, a un dialogo multi-etnico tra i cortili del complesso di via Farini e il cortile di “Off Topic”, attraverso rappresentazioni teatrali e musicali che partono da racconti, storie e aneddoti raccolti dagli stessi abitanti della zona.

Per ulteriori info e dettagli sulla programmazione: “Off Topic”, via Pallavicino 35, Torino; tel. 011/0601768 o www.offtopictorino.it

Gianni Milani

Nelle foto di Arianna Arcara: “Cortili”, “Magatte”, “Suor Stefania” e “Fiorenzo”

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