Giachino: Per rilanciare Mirafiori e Automotive dopo anni di declino essenziale coinvolgere Governo e Parlamento

Domani Cirio e Lo Russo incontreranno John Elkan e Tavares l’Ad di Stellantis per discutere il futuro di Mirafiori e di migliaia di posti di lavoro. Ma il calo degli ultimi anni e’ stato così forte e la complessità del futuro necessitano il coinvolgimento di Governo e Parlamento.
L’Avvocato Agnelli diceva che ciò che va bene per la FIAT va bene per il Paese. I vari Governi hanno seguito linee di politica del lavoro e infrastrutturali (autostrade) che hanno favorito il grande sviluppo della motorizzazione del Paese . Il settore Auto di converso ha dato negli anni al Paese una grande risposta in termini di creazione di posti di lavoro.  Da anni purtroppo non è più così. 
Nel 1989 in Italia si producevano oltre 1.900.000 auto, nel  2019 solo 510.000.
Delle nazioni europee produttrici solo l’Italia ha subito questo salasso.
Un caso unico di distruzione produttiva come lo definiscono alla Fondazione Sabattini. Il calo, che  si deve a gravi errori aziendali a partire dalla scelta su Romiti a scapito dell’Ing. GHIDELLA che aveva appena dato alla Fiat i tre migliori bilanci della sua storia, ha contribuito alla decrescita del peso di Torino e del Piemonte. Un calo economico con forti conseguenze sociali. Torino è la prima Città italiana per disoccupazione giovanile. Periferie impoverite e insicure.  Una decrescita di cui hanno responsabilità pesanti i Sindaci che davano per scontato il declino industriale  e puntavano su turismo e cultura come nuovi motori di crescita. 
Negli stessi anni in Emilia al contrario si punto’ sull’auto e oggi con la MOTOR VALLEY sono l’unica area italiana attrattiva di investimenti esteri . 
Quando Torino sarà capace di fare autocritica sulle scelte sbagliate degli anni 90 del secolo scorso sarà sempre tardi. 
Declino della FIAT e Declino di Torino si tengono insieme così come si tiene dialogo tra la grande Azienda , Sindaci e Sindacato. Dare per scontato il declino industriale è stato un errore doppiamente grave , verso l’azienda e verso la Città.
Ora però occorre tentare in ogni modo di bloccare il Declino e di ripartire. 
Per farlo però non bastano Regione e Comune occorre anche un forte intervento del Governo e del Parlamento . Il settore auto non è una questione nazionale solo per la Francia ma anche per l’Italia.
Ora che abbiamo ottenuto da Giorgetti uno stanziamento pluriennale di ben 9 miliardi di euro , dobbiamo ottenere che vengano usati per una politica industriale che si affianchi agli incentivi al rinnovamento di un parco auto e mezzi pesanti vetusto con l’acquisto di mezzi elettrici ma anche ibridi, e diesel dell’ultima generazione. 
Come hanno detto ieri anche i sindacati metalmeccanici l’elettrico non basterà   per rilanciare Mirafiori. Mi auguro che anche gli industriali sostengano la stessa tesi.
I fondi europei di cui dispone la Regione, oltre alle norme urbanistiche in capo al Comune vanno affiancati da un forte impegno del Governo che coinvolga Politecnico, Centro Ricerche FIAT e dei tanti team privati che lavorano nel campo della ideazione e della progettazione nella ricerca delle auto e dei mezzi pesanti del futuro.
Torino e il Paese in Zona Cesarini possono recuperare il tempo perduto in questi ultimi e riconquistare un ruolo nella mobilità del futuro.
La difesa del settore automotive e il rilancio di Torino sono un interesse nazionale, ecco perché chiedo ai parlamentari di chiudere in tempi rapidi il dibattito sulla 
Mozione MOLINARI sull’auto che darà la linea al Governo sull’impiego dei 9 miliardi.
Torino non può essere l’unica Città dell’auto a soccombere nella nuova geografia automobilistica europea e mondiale. 
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV SIAUTO
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