Alcune centinaia di persone si sono ritrovate a Torino sotto il palazzo della prefettura, in Piazza Castello, per la manifestazione ‘Cities Stand With Ukraine’ promossa delle città europee aderenti a Eurocities per dire no alla guerra in Ucraina.
Con loro il sindaco, Stefano Lorusso, e i primi cittadini di altri comuni della città metropolitana.
In un altro punto di Piazza Castello, si è svolto inoltre il presidio dei comitati contrari all’invasione russa dell’Ucraina ma anche critici verso la Nato. Le due manifestazioni si sono poi unite.
Presenti delegazioni di Cisl, Cgil, Uilm, Pd, Acli.
La nota del Coordinamento di cittadine/i, associazioni, enti istituzioni locali contro l’Atomica, tutte le Guerre e i Terrorismi – AGiTe
In questi giorni, in cui il ricorso alle armi continua a prevalere nel conflitto in Ucraina, il coordinamento A.G.iTe. ritiene indispensabile che continui a farsi sentire la voce della maggioranza delle persone che è per la pace e non vuole la guerra.
Diciamo NO ALLA GUERRA! e condanniamo con forza l’aggressione della Russia di Putin all’Ucraina, tutte le iniziative di riarmo e la minaccia dell’uso delle armi nucleari; invece di invertire la rotta, imparando dall’esperienza della pandemia che nessuno si salva da solo, men che meno contro gli altri, stiamo osservando ogni giorno la crescita esponenziale del conflitto.
Facciamo nostro l’appello del movimento pacifista ucraino contro la guerra e per una soluzione pacifica del conflitto.
Esprimiamo pieno sostegno al popolo pacifista russo che, con grande coraggio (oltre 13.000 arresti), si sta facendo portatore di istanze di protesta contro la guerra in Ucraina.
Sosteniamo tutte le iniziative di resistenza nonviolenta nei due paesi che si oppongono all’orrore della guerra rifiutando maggiore violenza.
Invitiamo quindi tutta la cittadinanza, l’associazionismo, i/le rappresentanti del mondo politico, sindacale e delle istituzioni locali, ad un nuovo presidio in cui chiediamo con forza:
- un cessate il fuoco immediato
- il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina
- un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte
- la neutralità e integrità territoriale dell’Ucraina
- la gestione della crisi all’interno dell’ONU
- il blocco delle forniture di armi e supporto militare alle parti in conflitto
- l’accoglienza dei profughi senza discriminazione per nazionalità, religione o colore della pelle.
- La non discriminazione dei cittadini in base alla nazionalità e scelta belligerante dei propri governi.
- Che l’Italia sostenga la pace e non la guerra
(foto Facebook Stefano Lo Russo)
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